aio S. SEBASTIANO con Felice Felìciano dello l’Antiquario. Il Cam* po (Cremona fedelissima, i585 fol. e i645 in 4- Lib. Ili p. i56) dice che fu studiosissimo della antichità, e perciò hebbe anche il cognome di Antiquario. Aggiunge che raccolse in un libro gli epitafi antichi che si trovano nella città di Roma, et un altro col titolo seguente : Significatio litterarum antiquarum et abbrevia-turae antiquae ; i quali due libri scritti a pen-tìq. con molta diligenza essendovi alcune urne et archi fatti con disegno assai ragionevole si ritrovano appresso di Gio. Francesco Maria• ni nostro cittadino che dell'istorie e simili let-tioni molto si diletta. L’Arisi (Cremona literata. 1706 voi. II. p. 164. 165) scrive similmente: Antiquitatis quoque peritissimus Antiquari agnomen promeruit. nam cum Romae de-geret in unum volumen collegit Epitaphia antiqua ejus urbis cum titulo ejusdem apposito: De memorabilibus antiquae urbis: ec. riportandosi al Campo. Ma tutto ciò spetta a Felice Felìciano che era Veronese e di cui vedi il Maffei nella Verona illustrata (Lib. III. p. 98) e ultimamente la Biogr. Universale (T. XX. p. *ii. 112. ediz. Veneta). Nella Marciana al Codice |CXCVI della Classe X abbiamo l’Opera di Felice Feliciano detto l’Antiquario, col titola Felicis Feliciani Veronensis epigramaton ex vetustiss. Lapidibus exscripta. Vi è premessa: Interpretatio literarum antiquarum cb’è compresa in 22 carte, e poi vien l’opera. E in una Miscellanea ch’era fra’codici mss. dell’ab. Matteo Luigi Canonici poscia passali in potere del sig. Giovanni Ferissinotti trovo indicata Novella di Felice Feliciano (l'Antiquario) dedicata a Francesca Lavagnola. Io però non vidi, nè posso accertare che la annotazione sia esatta ; e sono poi nell’impossibilità di verificarla, non essendo più fra noi quell'ultimo, ma prezioso, avanzo della celebre libreria dell’ab. Canonici. II. Bernardino Regnzola, detto Feliciano anche esso era nepote di Giambernardo, e fu lettore pubblico di lettere latine e spezialmente della gioventù addetta alla Ducale Cancelleria. Nicolò Massa a lui dirige la epistola XXIX del Tomo a delle Medicinali (Venetiis Ziletti i558. 4.) che tratta de generatione horninis, in cui ricorda con molta lode (come ho detto di sopra) il vecchio Giambernardo. Era uno degli Accademici Peregrini, come si raccoglie dal- l’ultimo Farfallone della Zucca del Doni (Venezia 1089. p. 119. tergo): il quale dice: Il signor Bernardino Feliciano nipote del primo uomo (de' suoi tempi) che avesse mai la scuola delle lettere greche : vi darà saggio quanto elleno abbiano fatto fortissime radici in lui. Il Doni stesso lo chiama mirabile nell’elenco degli Uomini Onorati premesso alla Zucca dell’edizione 1551. 9. Era anche Bernardino uno degli Accademici della Fama, come dall’Istro-mento di fondazione di detta Accademia, i56o, ov’è assegnato il suo posto fra’ poeti. Sembra che sia morto o nel 1577, o nel 1578 in cui ai 7 di giugno il Consiglio di Pregadi elesse asuo sostituto nella lettura della Cancellaria Ducale il celebre Aldo Manuzio giovane col salario di due. 200 (Zibald. Zeniani, e vedi anche lo stesso Zeno Notizie intorno a’ Manuzii p. XLV-XLVl.) Abbiamo di lui: 1. Oratio habita in funere ili. viri Francisci Turriani Caesaris apud Venetos oratoris. Veneiiis ex officina Dominici Guerrei, et Io. Baptistae fratrum. MDLXVI. 4- (di cinque pagine e mezzo, senza prefazione) ; ricordata anche dal Capodagli (Udine illustrata p. 234) e da Pier Giustiniano (Storia Veneta p. 628. ediz. 1671.) come fatta in un solo giorno. a. Orationes quinque habitae Venetiis quae sunt, I prò munere publice legendi suscepto. Il de virtutis praestantia. Ili deoptimo Imperatore. IV. de studiis humanitatis. V de poetarum laudibus. Venetiis, apud Bologni-numZalterium 1563 ma in fine èMDLXIIII. di pag. 61 senza dedicazione. 5. Bernardini Feliciani Oratio dehistoria,habita prid. non. novemb. MDLXVI. in expo-sitione lib. C. Crispi Sallusùi de Bello Iu-gu r ti no. Venetiis apud Io. Baptistam Soma-schum. MDLXVII. 4- È di 14 pagine. 4. Carmina Varia: Fra questi carmi latini suoi veggo alcuni in laude di Serafino Cumirano da Feltre e sono venti versi che cominciano Sol exoriens ut aureum caput fugat, premessi al libro : Concihatio coinmunium locorum totius scripturae sacrae qui inter se pugnare videntur a Seraphino Cumirano Feltren-se Minoritanae familiae nuper edita. (Ve• netiis i555. 8.) Un suo Carmen è premesso al voi. II. dell’epistole del Massa sopracitate, e comincia Quicumque curare artibus me-dicis graves, son venti versi. Nel libro IV