,4o S. SEBASTIANO COMPARABILIS I QVI MAGNIS CLARISSI- ta di molti fogliami ed altri intagli di legno do- MISQ. REBVS PRO VENET | REP. GESTIS rato, che se da una parte dimostravano la ric- SCODRA AB OBSIDIONE LIBERATA 1 PRO- chezza e la devozione di chi spese il danaro, FLIGATIS HOSTIBVS AD MOLINELLAM LO- dall’altra servivano d’ingombro a ben amrnira- CVM I IN BONONIENSIS AGRI FINIBVS CO- re la statua, e 1’ elegante altare su cui siede. RITTA SEV | VEGLIA INSVLA CONSERVATA Quindi (non so quando, ma fin dalla prima me- IN BELLO DEMVM 1 FERRARIENSI FORTIS- tà del secolo XVIII) furono levate le grate di SIME DIMICANS TORMEN 1 TO BELLICO ferro ; e per ordine della Commissione di Belle ICTVS OCCVBVIT I MELIVS CORTONA IV- Arti nel 1822-25 furono levati anche gl’intagli RISCON. ET CAE 1 SAR NEPOTES AVO PA- di legno dorato. Leggesi eziandio negli atti del- TERNO POSVERE l’Archivio che un Nicolò Gentilini orefice nel 1764 aveva donata una Reliquia col velo della L’altare della Beata Vergine decorato di pre- B. V. a maggior decorazione di questa imma- giatissima statua in marmo, che la rappresenta, gine, verso di cui la devozione era, ed è, gran- eseguita da Tommaso Lombardo, che vi ha il no- dissima. (2) me (i), fu conceduto dà' padri con instrumento Melio da Cojitona il vecchio, in onore di cui ultimo ottobre i546 in atti di M- A. Cavanis al il giovane nepote Melio insieme con Cesare giureconsulto melio o amf.mo, o emiuo da Cor- suo fratello pose l’epigrafe num. 5, era generale tona, il quale pose queste lapidi num-4, e 5 sul di fanteria Veneziana. Passato nell’Albania li- muro laterale della cappellina. Questa imma- Berò Sculari nel 1474 dall’assedio de’Turchi, gine, come apparisce da un Inventario eretto Debellò i nemici alla Molinella ne’confini del nel settembre 16.i1 sotto il p. Gregorio Zavan- Bolognese. Frocurò con Antonio Vinciguerra la ti sagrestano era decorata di molti ornamenti conservazione dell’isola di Veglia nel 1480; e d’oro massiccio, di perle, pietre preziose, can- finalmente nella guerradi Ferrara mori da una delabri d’argento, e di tredici lampade dello spingarda che gli fu data nel petto, e propria- stesso metallo. Ma nei secoli XVII, e XVIII mente nel mese di giugno 1482 vicino a fiaven- era stata chiusa questa cappella da grate di fer- na, allorché i nostri uscendo di là per far delle to, e per opera del p. Vittorio Boselloarriccili- scorrerie su quel dell’inimico, furono assaliti e (1) Il nome di Tommaso Lombardo è così ovrs tuohmsi lombardi. Ai lati poi della mensa, ornatissima di intagli sono le seguenti sigle Il Q- u I 1 A D M. T T D (2) In prova eziandio della divozione verso questa B. V. mi piace dire, che nell’ anno 1798 appena tranquillate le cose dopo le vicende del »797, una pietosa idea eccitò alcunifra'più distinti abitanti di /xenezia dell' ordine ecclesiastico, del nobile, e del civile a raccogliersi in questa Chiesa stabilendo la officiatura di una funzione nella prima domenica dopo quella dell ottava di Pasqua in ringraziamento all' Eterno del beneficio ricevuto. Questa funzione avea luogo nelle ore della mattina del giorno predetto, e consisteva, dopo la celebrazione di numero conveniente di messe basse, nella solenne esposizione del S. S. per un' ora, nella recita di breve discorso, assistita dalla presenza del Prelato prò tempore, che dopo impartita al popolo la trina benedizione Eucaristica, passava preceduto dal clero eseguito da varii aggregati all’ altare di questa beata Vergine detta delle Grazie, dove intuonate le proprie litanie, e letta la relativa Orazione a suffragio della Congregazione, faceva a tutti baciare la reliquia ivi esposta. Così finiva quella devota pratica, e così veniva ripetuta ogni anno a tutto il passato i834 ; ed è sconfortante il dover confessare, che il desiderio d introdurre, come fu in fatto adottata nel i85o, una più esatta amministrazione ed applicazione delle offerte, possa essere stata causa innocente del termine col i854 della pia istituzione. In passato c fino a thè abitarono questo chiostro i padri Gerolimini, gli aggregati con qualche contribuzione si trattenevano a convitto presso i medesimi in lieta ed assai utile società. Distrutta la Congregazione de' Gerolimini, si mantenne la stessa costumanza presso l ultimo parroco di san Basilio don Angelo Ghidini, durante la vita di lui; e poscia limitossi ad una semplice refezione a carico della Presidenza, prima di partire dal sito dell'adunanza.