SAN GEMINIAMO 67 tradotto; e un Discorso del Sansovino intorno all’opere volgari dell'autore. In fine vi sono due sonetti del Tansillo, due del Cappello, due di Ferrante Caraffa, uno del Rota, e uno di Aurelio Solico in morte della signora Ire* ne delle signore di Spilimbergo. Questa edizione non ho veduta, e la descrivo come è a p. I XI delle dette Opere di Sanazzaro del-l’edizion de’fratelli Volpi, i quali ristamparono a p. 321 la dedicatoria alla Zabarelia; a p. 5aa il Discorso Sansoviniano intorno ali’O-pere volgari del Sanazzaro ponendovi una nota che serve a correggere un altro abbaglio preso dal Sansovino nel nome della donna pianta dall’Autorenell’Arcadia. Questo Discorso però del Sansovino dai Volpi ¿chiamato utile e dotto; e finalmente a p. 627 ristamparono le brevi annotazioni o piuttosto argomenti delle rime del Sanazzaro fatte da M. Francesco Sansovino. Anche queste Rime cogli argomenti del Sansovino furono ristampate altre volte, come nel Catalogo de’Volpi suddetti. Tanto poi dell’Arcadia che delle Rime furono fatte ristampe dell’edizione Co-miniana, fralle quali vidi quella del Bortoli. 1744• >n v°h 2- i*1 2. Venezia. 58. Cavalcanti Bartolomeo. Trattati ovvero Discorsi diM. Bartolomeo Cavalcantisopra gli ottimi Reggimenti delle Repubbiche antiche e moderne ec. Venetia MDLXXI. 4-(In fine) In Venetia appresso Jacopo Sansovino il Giovane MDLXX (cosi). La dedica è di Francesco Sansovino a Trajano Marii ambasciatore del Duca di Urbino a S. Santità, in data i5 novembre 15^0, nella quale 10 chiama benefattore suo e della famiglia sua. L’Haim (p. 4g6. n. 8) ricorda una edizione anteriore di Venezia pel Sansovino i555 in 4; ma non la vidi. 5g. Giusti Vincenzo. Irene Tragedia nova di M. Vicenzo Giusti da Udine. In Venetia appresso gli heredi di Francesco Rampazei-to. MDLXXIX: in 8. = carattere rotondo. 11 Sansovino ne fa intitolazione ad Alberto Lavezzuo/o gentilhuomo veronese in data 20 dicembre 1078, nella quale fa vedere di aver data fuori questa Tragedia senza saputa dell’autore il quale per quanto intendo ne ha composto altre due, e prosiegue facendone vedere le bellezze. Fu ristampata nell’anno seguente col titolo; Irene tragedia nova di M. Vicenzo Giusti da Udine ristampata et con diligenza corretta. In Venetia appresso gli heredi di Frane. Rampazetto MDLXXX in 12. carattere corsivo, e vi è la lettera dedicatoria del Sansovino al Lavez-zuolo, in data di Venezra 20 dicembre 1^79 (non più 1578) sendovisi aggiunto un sonetto del Bratteolo. Finalmente ne veggo anche una ristampa eseguita in Venezia nel 1602. in 8. per Daniele Bisuccio, che ba nella seconda carta il ritratto in legno di Riesser Vincenzo Giusti; ma non v’e la letiera del Sansovino — il carattere è rotondo — Apostolo Zeno (I. 476) teneva un esemplare dell’edizione 1S79 nobilitato di una lettera originale del Sansovino al medesimo Giusti, colla quale si scusa di avertala alle stampe la Tragedia senza sua saputa ; e anche di una risposta del Lavezola al Sansovino in ringraziamento dell'avergliela dedicata, e oltre di questo de'componimenti poetici di diversi in commendazione della Tragedia, tutto scritto a mano pulitamente. Oggidì fra’ libri di Apostolo Zeno esistenti nella Marciana non v’ è l’esemplare descritto. Vengo avvertito da un cultissimo mio amico di Udine che l’instancabile raccoglitore di opere e memorie friulane ab. Domenico Otigaro fra i suoi undici voi. in fol. di copie fattela maggior parte da lui stesso delle poesie di autori friulani per lo più del buon secolo, in uno di essi a p. 212 aveva: Lettera e Poesie di diversi in lode dellalrene di Vincenzo Giusti tratte dall'esemplare della edizione prima che si conserva nella Zeniana. Nella ifeguen-te carta ritrovasi la copia della Lettera del signor Alberto Lavezzolo al Sansovino,che comincia ,Debbo reputare a segnalato favore ch’io sia da pari di V. S. tenuto in qualche considerazione e pregio, e conosciuto degno che mi siano dedicati per opra sua componi-mentisi dotti e sì purgati qual è la nova Tragedia, che ne'giorni passati ricevei con la coltissima lettera di V. S. ec. La data è di Verona il XIIII di gennajo MDLXXVIIII. Ma non vi è la copia della lettera del Sansovino al Giusti che ricorda lo Zeno. Le poesie sono, un’ode latinadi Giuseppe Boncompagno giureconsulto, due sonetti del suddetto Giacomo Bratteolo, ed un’ode latina di Protasio Caimo. In fine della Lettera il Lavezzolo dice al Sansovino: Dal nostro correrò V. S. riceverà certa casetta ch'io le mandola quale acceterà in segno della nostra bona ami-citia sicome terrò io sempre appresso di me gratissimo il dono della sua Tragedia. É chiaro vedere da ciò che il Sansovino ebbe