SAN GEMINI ANO glio a di VI Maggio et stampati in Vinegia appresso Domenico Farri .YIDLX; i quali Ordini son quelle santissime leggi create l’anno 1557 >n materia di avvocati che il Sansovino accenna a carte 121 t. àe\\'Avvo-cato edizione 155g. Vedi anche il Foscarini p. 24> e 25. Letter. Veneziana. 67. Venetia città nobilissima et singolare. Descritta in XI III libri da M. Francesco Sansovino nella quale si contengono tutte le Guerre passate, con l'attioni illustri di molti senatori. Le Vite de i Principi et gli scrittori veneti del tempo loro. Le Chiese, fabri-che, edifìci, et palazzi publichi, et privati. Le leggi, gli Ordini, et gli usi antichi et moderni, con altre cose appresso notabili et degne di memoria. In Venetia, appresso Ja- • corno Sansovino. MDLXXXI, 4» (^n fine) Stampata in Venetia appresso Domenico Farri MDLXXXI. Il Sansovino presenta il libro a Bianca Cappello de Medici Gran duchessa di Toscana per soddisfare il doppio obbligo che tiene, o come Toscano per natura, o come Vemto per elezione, e scorre per 1 le laudi della casa Cappello e di altre con essa innestate per sangue. Segue la tavola degli autori, e delle materie di che trattano i quattordici libri. Alla fine con separata numerazione vi è Cronico particolare delle cose fatte da i Veneti dal princìpio della città fino all'anno i58i di M. Francesco Sansovino, cogli anni tanto di Cristo quanto della città; e tavole copiose chiudono il volume. Quest’opera fu ampliata dopo la morte dell’autore da due uomini distinti, l’uno è don Giovanni Stringa canonico della Ducale di s. Marco. ( Venezia presso Altobello Salicato MDCIIII. 4- ) c*le ommise la dedicazione del Sansovino, e ne fece una all’arcivescovo di Salisburgo Volfango Teodorico; il secondo fu don Giustiniano Martinioni primo prete titolato in ss. Apostoli, che dedicò il volume a Marino Tiepolo Senatore Veneto. (Venetia i665. 4- appresso Stefano Curti.) Gran merito si procacciò Francesco Sansovino con questa sua opera spezialmente per le molte aose di arte, avendo egli conservato notizie di molti lavori, e di molti artefici che ora indarno altrove si ricercherebbero. Anche nell'elenco‘degli uomini illustri veneziani, nel Cronico, e in generale in tutta la parte storica diede molto belle e curiose notizie, cosicché non èa maravigliarsi se fino d’allora, per testimonianza dello Stringa, riusci questa Descrizione così grata all universale che quasi non rimase alcuno cosi terriero, come forestiero che non ne pigliasse una e quella avidamente non leggesse: di modo che essendo state in brevissimo tempo tutte le copie allora stampate date via et egli che stava in procinto di farne di nuovo stampare un'altra mano in questo tempo all'altra vita passato, fu cagione questa sua morte, che non prima c hora, per il privilegio di 20 anni c'haveva questa sua opera, s'habbia potuto conforme al desiderio de'lettori, ristampare. Ma se pieno di erudizione patria è questo lavoro Sansoviniano, ridonda pure di molti errori. Lo Stringa e il Martinioni che ne furono continuatori, anzi che corj^ggerne gli errori, si occuparono delle giunte, che sono a dir vero, copiosissime, ma, spezialmente Io Stringa, ha inserito le giunte nel testo del Sansovino per modo che non si discerne l'opera dell’uno da quella dell’allro ; per lo che riescesempre necessaria la prima edizione per conoscere le cose dette dal Sansovino. Molti degli abbagli presi da questo autore nella Venezia descritta spettanti alle belle Arti furono avvertiti e corretti da’posferiori scrittori e suoi laudatori insieme fra’quali Io Zanetti, il Te-manza, il Moschini. Altri riguardanti la litologia corresseli il Meschinello. Altri circa la storia ecclesiastica furono corretti da Flaminio Cornaro. Altri intorno alla storia letteraria nostra videli il Foscarini, lo Zen'), l’Agostini. Altri finalmente circa le lapidi ed altro ho notati io in parecchi luoghi di quest’Opera. Un esemplare della Venetia ampliata dallo Stringa con annotazioni e correzioni di mano di Apostolo Zeno sta Traili Codici della Marciana ; altro simile pure con giunte autografe Zeniane sta appo il mio amico signor Consigliere Giovarmi Rossi; ma e l'une e 1'altre giunte sono di assai lieve importanza oggidì. E dirò eziandio che Giambatista Recanati patrizio Veneto celebre tanto per l’opere sua quanto per la gratitudine palesata morendo verso la Repub. avea divisato di scriver delle note critiche intorno alla^enezia del Sansovino seguendo il metodo da lui osservato nell’esten-derela sua operetta sopra la Foggiana di Len-fant (Notizia avuta dal Giaxich che la trasse dalle lettere inedite di Anton Federico Se* ghezzi’f Nella occasione della principessa Morosina Grimani, si stampò : Modo. et ordi. ne che già si soleva tenere nella Incorona-tione della serenissima Dogaressa di Vene-