SAN GEMINIANO 5o da tale imputazione; anzi il merito dell’opera intiera del Guicciardini ha fatto andar quasi in dimenticanza l’Epitome che non si è più ristampata. (1) Anche Manilio Piantedio ridusse in compendio la storia del Guicciardini (Roma. Angeli 1572. 8. e Firenze senz’anno pei Massi e Landi. in 4); ma il Sansovino è superiore al Piantedio, mentre, come prosiegue lo stesso Zeno, il Compendio fatto dal Sansovino è più diffuso ed esatto, e quel- lo del Piantedio e più rislretto e più smunto. a5- Del Governo de i Regni et delle Repubbliche così antiche come moderne libri X.VIII ne quali si contengono i magistrati, gli of-ficii, et gli ordini proprii che s’osservano nei pre letti principati dove si ha cognitione di molte bistorte particolari utili et necessarie al viver civile. Di Francesco Sansovino. In Venetia. (In fine) In Venetia appresso Francesco Sansovino MDLXI. Sebbene il Sansovino nel suo Secretarlo (I. c. p. 220) ponga nel numero delle sue opere questa ; io però la colloco tra quelle da esso raccolte, perchè, come vedrassi or ora, questo sito mi sembra pià a proposito. Dopo la dedicazione del San-eovino al Cardinale Pietro Francesco Ferre-rio, e dopo l’Avviso a’Iettori in cui ragiona dello scopo ch’ebbe, e del metodo tenuto, segue la dichiarazione delle cose che si contengono ne’XVIII libri," cioè; 1. i magistratiàz\-la Corte Romana, autore Ottaviano Vestrio; 2. di Francia di Vincenzo hupano; 5. di Germania di Tommaso Auths; 4- di Inghilterra di Giulio Ravig!io Rosso: 5. di Spagna di Alfonso Ulloa; 6. de’Turchi di Teodoro Spandugino ; 7. di Persia di Paolo Giovio; 8. di Tunisi di Giovanni Lioni; 9. di Vene-iia di Gasparo Contarmii 10. di Roma antica di Lucio Fenestella ; li. degli Svizzeri di Leandro Muzio; 12. di Ragusi di Francesco Sansovino ; i5. di Sparla di Senofonte; 1 \ di Genova di Francesco Sansovino ; i5. di Atene, di Autore incerto; 16. di Fez di Giovanni Lioni; 17. di Lucca di Francesco Sansovino; 18. di Utopia di Tommaso Moro. Da questa dichiarazione vedesi come per confessione dello stesso Sansovino, non vi ha qui propriamente di suo che i libri 13. 14. 17. ne’qunli in poche carte «i contengono le descrizioni de'Governi di Ragusi, di Genova, e di Lucca. Ciò stesso più particolarmente egli dice nell avviso, dove dopoesser-si ¡scusato per le inesattezze nelle quali fosse incorso dalle informazioni degli uomini nati- vi di que luoghi, confessa di aver preso questo libro da varii autori, aggiungendo che quelle cose che trovò fatte volgari da altri le ha poste com’elle stanno, solo che alquanto le ha racconciate, siccome dice di aver fatto, per quanto gli accordò la ristrettezza del tempo, di quella di Venezia del Contarmi, la quale nel vero havea bisogno di essere tutta tradotta di nuovo si è ella stata mal concia, ma perciocché il tempo mi manca non ho potuto soddisfarmi come io voleva ; e cosi pure della repubblica di Utopia (tutta finta, ma bella in ejfettó) scritta da Tommaso Moro, e volgarizzata da Ortensio Landò. Le cose d’Inghilterra le compilò dalle Annotazioni del Rosso inserite nelli Successi d’Inghilterra (Ferrara i56o. 4.). ¡11 Fenestella è quello stesso tradotto dal Sansovino di cui abbiamo già addietro parlato (num. 5.) dicendolo fatto moli"anni sono volgare in età che l'uomo non haveva così quella cognition che si ha al presente per la lunga esperienza delle con del mondo. E quanto ai magi• strati di Atene di Autore incerto, dice che siccome per dimostrargli pienamente quali erano bisognava dichiarar ancho molte parole degli scrittori da quali essi son tolti (cosa spiacevole in vero et di poco utile) così habbiamo scritto solamente quel che a noi è paruto che ne sia tornato a proposito senza entrar in tanta fattura. Non e inutile che io mi sia diffuso in questo ragguaglio, imperciocché cadono alcune osservazioni da fare. i.a Che dalla Repubblica e magistrati di Vinegia, del Contarmi, inserita nel nono libro di questa Raccolta, e che è divisa nelle edizioni del Contarini in cinque libri, il Sansovino ha lasciata fuori la metà quasi del primo libro, cominciando dalle parole E dunque il gran consiglio ; non fece alcuna divisione, e soltanto qualche parziale mutamento di vocaboli. 2.0 Che a detto (1) Questa Epitome fu ristampata in Milano nel 1800 e forma il volume 99 della Biblioteca storica di tutte le Nazioni. L’editore fa elogio a questo compendio Sansoviniano, e ristampa anche la Vita che del Guicciardini scrisse il Sansovino; migliorando soltanto l’uno el altra nell’ortografìa, ripurgatele da molti errori di stampa ec.