SAN GEMINIANO 93 ìuppato di Venezia addirizza un capitolo bur- dula la stessa Tragedia pubblicamente dallo Teseo nel quale gli ragiona dei suo stare in stesso Savorgnano impressa e dedicata al da Isola d’ Ii-iria e che ne vuol partirsi. Sta a p. Legge medesimo col nomedi Agostino enon 65. 66 del libro Terzo delle Kirue piacevoli di Jacopo Antonio Dolce si persuadette che del Borgogna ec. Vicenza Grossi. 1610. 12. E una medaglia di lui veggo indicata in un mio Codice di medaglie di uomini illustri, cosi •• lACOBrs . ANTOS1VS . vrtcìs . PROTOM. j'tiìì: srpER boa’05 et ma LOS- Busto (Cuomo- rovescio — il sole che irradia delle campagne. Agostino Dolce fratello del precedente Jacopo Antonio e quindi figliuolo di Orlando, in mezzo a più gravi ed onorati studi, non i-sdegnava ricrear se ed altri colle muse, in maniera che, se morte noi colpiva in ancor fresca età il mondo avrebbe potuto promettersi dal suo ingegno molto degni e saporosi frutti. Questo è l’elogio ebe gli si fa daTroi- 10 Savorgnano dottore il quale del i6o5 p» maggio dedicavaaPriamo da Legge p. v. la tragedia di Agostino Dolce intitolata Alauda, e impressa in Udine nel MDCV. in 4-appresso Giambatista Natolini. Questa tragedia ebbe egli composta negli ultimi anni dell’età sua giovanile, e fin da dodici anni addietro era stata con assai pompa recitata dagli Accademici riviviti in Venezia sotto la protezione di essodaLegge,ede’cbiarissimi Pietro Badoaro, Marco Barbaro, Giorgio Giustiniano, e Filippo Contarini. Il Savorgnano prende motivo di dedicarla a Priamo da Legge anche in vista àe\\’ antica e riverentissima servitù che l’eccellentissimo sig. Gia-copo Antonio Dolce fratello dell’autore ha tenuta e tiene verso la Casa Legge. È curioso poi quanto dice Apostolo Zeno a p. 480 del voi. I. della Fontanìniana, cioè, che gli capitò alle mani l’autografo di questa tragedia, 11 cui titolo era non Almida ma Tintele, e l’autore si manifestava nel principio non col nome di Agostino, ma con quello di Iacopo Antonio Dolce ; che manuscritta pur vi era una lettera del suddetto Troilo Savorgnano dottoreegentiluomoUdinese, senza data,colla quale dedicava il componimento allo stesso Priamo da Legge affermando che la detta Tragedia era stata composta da Jacopo Antonio Dolce protomedico allora in Udine nei piii verdi anni della sua. giovanezza ; e che era stata recitata in Venezia sotto la protezione dei suddetti personaggi. Ciò fece sospettare allo Zeno che il vero autore fosse Jacopo e non Agostino, ma avendo poi ve- 1 opera sia di Agostino; tanto più che inalcu-ni esemplari vi è un’ altra lettera di Jacopo Antonio Dolce diretta al cavalier Francesco. Frumentino, nella quale afferma che questa tragedia era stata scritta da Agostino suo fratello di cara memoria. Agostino Dolce (diverso dal precedente) era figliuolo di Daniele e discendeva da un altro Daniele uno de’fratelli del celebre poeta e letterato Lodovico Dolce. Questo Agostino era nato in Venezia nel i56i ; e fino dal 107^ ( avendo appena anni 14 ) era stato ammesso fra i nota] della Cancelleria Ducale. In settantaquattro anni di vita ne consacrò sessanta uno in fedele e continuato servigio al suo principe. Giovanetto fu spedito tre volte in armata secretario, due in Francia, indi a Costantinopoli; fu residente a Zurigo, a Napoli, a Milano, opponendo talvolta ad evidente pericolo la propria vita. Fu anche Secretario del Consiglio di X. (Vedi Curii mss. delle famiglie Venete. Nani Storia. I an.i 614 p. 56. IL an. 1616. p. io5.) Domenico Tin-toretto fece il suo ritratto (lìidol/i. Vite II. 266) Mario e Camillo Finetti dedicarono ad Agostino in segno della loro antica benevolenza un Discorso di Giovanni Finetti intitolato: Che le aitioni humane non hanno determinala legge, ed è inserito a p. 190 dei Discorsi di Giovanni Finetti. ( Venezia 1621. 4 ) È lodato eziandio dal contemporaneo Agostino Superbi (Trionfo. III. 118) con queste parole: Del medesimo Casato (cioè di Lodovico letterato) et famiglia de Dolci é Agostino Dolce al presente (an. 1628) iSe-gretario fedele et diligentissimo dell’eccelso Collegio. Soggetto qualificato prudente et di molto giudicio, non degenerando dai suoi antenati . Anche fra Paolo Sarpi faceva menzione di lui nelle sue opere , e nelle lettere italiane impresse, e nelle manuscritte presso il conte Giandomenico Tiepolo delle quali diedi relazione nelle Giunte al Volume III di questa opera. (Vedi lettera Sarpi 5/ agosto 1610 e Opere. Voi. 1 p. O"]. ediz. 1710 infoi.) Non è poi a tacere a lume della verità, che Apostolo Zeno nel luogo citato (voi. I. p. 4^3. nota 2) confuse questo Agostino Dolce figliuolo di Daniele, con Agostino Dolce figliuolo di Orlando di cui sopra.