j53 S- SEBASTIANO leggendosi a p. i5 t. del Processo N. 294 : Giulio Soperchi da Mantova vescovo di Caor- i5ai adì primo zugno fu consecralo il nro le; il perch’è anche qui a correggersi ilCorna- inclaustro sotto i volti.... e tutto il cimile- ro che nell’ Ecclesiae Venetae ( V. 292 ) dice rio.....et fu consecralo Ì aitar grondo del- Julius de Untano i nelle Addizioni (XIV. 288) la chiesta vechia dal R. D- Michieli Spagnolo Iulius de Mia no, e nelle Notizie Storiche (pag. sufragna, della citta de Vicenza et ohm frate 44°) Giulio d'Uncino, e pore l’anno i53i, an- rdo dalla Congregation del beato Piero da Pi- zichè 1081, ed è per conseguenza un errore di sa nro primo inventor. Il Cornaro ( T. V. p- scrittura l’altro cognome GLiserio che Sajanel* 291) lo dice Michele lorba spagnolo vescovo lo lesse nella memoria conservatane nell archi- Arcusense, e suffraganeo del cardinale Giulia- vio, ech’io pur lessi, cosi: anno dui MDLXXXI no Soderini vescovo di Vicenza. Nel detto Pro- die uero quintadecima nouernbris. Furono con- cesso N. 294, il padre Borini scrisse che nel- secrati tutti gli altari della nra chiesa dal rtuo l'archivio dell'Inviolata di Riva di Trento que- s. Iulio Gliserio episcopo di Caurle. Ma ch’e- sto vescovo dicesi F. Michele Giorda. Sembra gli fosse Giulio Soperchi 0 Superchi Mantova- però che abbia ragione il Cornaro perchè an- no il sappiamo e dalle correzioni all’ Ughelli, che il Riccardi nella storia dei vescovi vicenti- e da altfe dedicazioni di chiese da lui fatte in ni (Vicenza 1786 p. ìcp) dice ch’è Michele quegli anni, che già vedremo in corso di que- lorba come dalla memoria della consacrazione st’Opera, e dalla serie de’vescovi di Caorle da- della chiesa di s. Bovo, e dice poi che era suf- taci anche da Trino Bottani nella storia ài quel- fraganeo di Francesco Soderini cardinale ve- la città. Potrebbe però darsi (e sarà cosa da e- scovo di Vicenza, non dunque di Giuliano So- saminare in altro momento) che Giulio avesse derini, come ha detto il Cornaro. un altro nome aggiunto e si chiamasse Giulio Gli altri altari furono consacrati nel i58i da Gliserio Soperchi, oppur Giulio Gliserio ve- rj'beis enscorrs (jrsEtrsis) patriarchatv rEHSTijurM (sede vacante) svvtb.aganevs gene-ralis. 15(io. Questa pittura sopra, tela alta metri 1, 11. larga metri o, 90 rappresenta il vescovo fino alle ginocchia. Siede sopra seggiolone a bracciuoli, dai quali sostengonsì le braccia e pendono le mani. Vedesi tre quarti delta testa del buon vecchio, di aspetto piacente, e dignitoso per la lunga canuta barba. Un camice ha indosso, il capo con berretta quadrata, sulla spalla mantello prelatizio, e nella destra conserva un pajo di guanti. La forte tinta del volto, il vermiglio delle mani, la bianchezza della barba, e della veste lo spiccano dal- l oscuro fondo del quadro. E’ guasto nel mantello ed in altri accessorj, e manca del bello accordo che aveva in origine certamente il dipinto. Monsignor de Rubeis fu anche suffraganeo particolare del patriarca Aquilejese Giovanni Grimani, e abbiamo documenti del i.">66 dimostranti che in pontificalia fece le veci del patriarca lungo tempo assente dalla sua diocesi. Da un atto Capitolare di Cividale 20 luglio i566 stesso si rileva che il de Rubeis sì disponeva di partire per Cipri in qualità di vicario dell'arcivescovo di quell’ Isola, onde licenziandosi in bella forma dal capitolo, il pregava ad accordare che i due canonici Vincenzo e Giampietro suoi nipoti l'accompagnassero fino a Venezia, e a permettergli di con-dur seco nel lungo e disastroso viaggio che andava ad intraprendere il mansionario don Luigi Molinari. E da una lettera di Jacopo Marocco Veronese protonotario e vicario generale del patriarca Aquilejese, scritta a monsignor Beltrame secretorio di detto patriarca in ¿lata di Udine 27 luglio di detto anno i566 si sa che hieri parti da Udene per aviarsi a Vene-tia et di la in Cipro a servir quel R.arcivescovo per vie. et suffr. co provision di 600 due. Può credersi che non arrivasse nell' Isola suddetta poiché nell'anno stesso il 22 novembre domandò al capitolo 1' assenso di portarsi in Concordia nella qualità dì vicario del ricordato vescovo Querini. Esercitando il sacro suo ministero mons. de Rubeis in si differenti luoghi e tempi molte volte dovette negligere i suoi doveri come canonico; e perciò nelle Capitolari Definizioni di Cividale ora ottiene dispensa dalla residenza, ora gli viene negata dal Capi, loto, come troppo frequente. Fu in moltissimi incontri spezialmente in Venezia innanzi al Senato ed appresso i patriarchi Grimani occupato in vantaggio del Capitolo il quale ripetute volte gli mostrò la sua gratitudine ; ed in tempo della sua dimora in Cividale sostenne le conche Capitolari di Arcidiacono, di Gastaldo, e di Caniparo. Morì in Cividale nel novembre dell'anno i5r8.