363 E Dal Libro XII. delle Osservazioni inedito. Codice p. ngS. Exin Claudius inaudita rea, multa de claritudine eius . . . ( lib. 12. Stampa Remondini pag. 375. » Senza dubbio alcuno un soggetto che ha aspirato ad una dignità grande et che ne viene escluso, diviene huomo pernitioso alla Repub. perciocché per 1’ ordinario 1’ am bition grande gli lieva talmente i sentimenti che egli si dà in preda alla vendetta o vero all’ ambitione, cercando per torte vie quello che non ha potuto ottenere con buoni artifitii. Notiamo ancora che la prudenza del prencipe consiste in prevedere i delitti et prevenir con rimedii si che non si commettino, il che si fa con levar dagli stati quei soggetti che possono inquietar gli stati. Mirabile in questo, come in altre sue infinite attioni, è stato l’immortalissimo Clemente 8. il quale in parti lontanissime perseguitava quei huomini facinorosi, che poteano travagliarli lo stato, che molto bene dice Tacito in questo proposito. Nam a legibus delieta puniri quanto /ore mitius in ipsos, melius in socios provideri, ne peccaretur; che per certo è attione da sciocco più tosto provedersi di medicamenti da medicar le ferite, che di armi da ripararsi per non riceverle. F Dal Libro XII. delle Osservazioni inedito. Cod. p 1203. Modica pars famae eius apud posteros, in queis carminum gloria praecellit. (ediz. Remond. p. 578. voi. 1.) « Felici rendono gli huomini le buone lettere et immortali, poiché con la penna nell’ otio, nella pace, tra i diletti suavissimi delle scienze si acquistano quella immortalila che i soldati sono sforzati acquistarsi per lo mezzo di tanta effusion ai sangue, di tanti disagi, di tanti pericoli, et quello che é peggio con comandare, vedere, e forse operar cose tanto scellerate, tanto crudeli, come sono quelle che si veggono nelle guerre; che se bene fu così honorato ne carichi della guerra L. Pomponio nondimeno non questi honori, ma quelli delle buone lettere, furono quelli che gli diedero fama appresso i posteri, quasi voglia dire, che non sia da paragonarsi la riputatone et 1’ eternità della fama che altri s’ acquista con gli scritti suoi virtuosi da quella che si ottiene per i fatti delle guerre ; mercè che l’immortalità da un letterato si acquista con mai sempre oprar virtuosamente, ove il capitano acquista fama anco per mezzi brutti et crudeli. G Dallo stesso Libro XII. Cod. pag. 1202. Sumpto ad proelium loco . . . (ediz. Remond. p. 58o. « Prima virtù del Capitano è il saper accampar con avvantaggio et nella quale sopra ogn’ altro non solo della sua natione ma dell’ età sua tanto valse il duca di Alva, il quale molto più con 1’ opportunità de siti, che con le forze de suoi soldati solea debellar gli nemici suoi. IL Illmi et eccmi SS. Capi dell’ Ecc. Cons. de X.ci v Un eccessivo affetto, un riverente ossequio, cagionalo bensi da volontaria eleltione, Illmi et eccmi SS. ; ma fondato nella esquisitezza, et singolarità de i meriti di questa