554 S. GEORGIO MAGGIORE urna del doge Sebastiano vi furono trovati tre col quale lo stesso Imperatore conferma i pri-corpi risolti in polvere, i quali furono senza vilegi da Federico I nel i177 conceduti al ino-dubbio giudicati di Sebastiano padre, di Pie- nastero di s Georgio Maggiore sopra i beni potrò, e di Jacopo figliuoli. E che Pietro non sti nella giurisdizione imperiale. Ma nemmeno avesse particolare sepolcro lo si argomenta in questo si fa menzione di Pietro Ziani. L’e-non solo dall’autorità degli scrittori, che ciò quivoco del Sansovino è forse provenuto da ciò, affermano, ma anche perchè vi sarebbe rima- che tanto nel libro Pactorum quanto nel Codi-sto vestigio fino a’tempi dell’Olmo. Io però ce Trevisaneo, come vedremo in seguito, avvi dico che I’ epigrafe tviìc tempohis poteva be* Privilegio o Diploma dato da Federico II del nissimo essere scolpita allato all’ altra del pa- 1220 al doge Pietro Ziani, ma che fu registratile Sebastiano, anche senza che il figlio avesse to soltanto al tempo del doge Jacopo Tiepolo avuto sepoltura separata. Ma se prestar fede nell'anno 1238. Narra poi il Sivos che Giaco-vogliamo al sunnominato Sansovino (p. 160) il mo Tiepolo appena pubblicato doge, che fu ai Ziani era tuttora vivo nel 1232, sebbene aves- 6 di .marzo, del 1229, cioè quando viveva il se rinunciato al dogado. Egli dice che Federi- Ziani dimissionario, andò a trovare il vecchio co Secondo imperadore venuto in quell’ anno doge e avendogli detto, sè e'sere stato eletto a Venezia ( ciò che tutti gli storici dicono ) fu non per via di scruttinio, ma per via di sorte, accarezzato da Pietro 'Ziani doge XLl si co- atteso che i Quaranta non si potevan accorda-ìite attesta esso Federico in un privilegio con- re, poiché venti volevano assolutamente il Tie-resso a Jacomo Tiepolo doge XLII l' anno polo, e altri venti Marino Dandolo, il perchè predetto; per lo che sarebbe vissuto almeno fatte due tessere si gettarono, e fu scelto es-tre anni dopo il 1229 in che ognuno degli sto- so Tiepolo cui toccò la sorte ; lo Ziani si adirò vici lo fa morto. Ma quest’ è un errore. Io ho fortemente dannando questo modo di elezione veduto nel libro Pactorum I. carte 180, 181, come ingiusto; ma il Tiepolo (prosiegue il Si- li Privilegio autentico di cui qui il Sansovino. vos ) se la buttò in riso nè li rispose altro $a-Comincia : Privilegium Friderici II imp, Ha- pendo benissimo in sua conscienza che tal rno-nor augetur imperii et noster super regna lau- do di elezione stava malissimo (1); e in effet-dabiliter extollitur principatus ... Notum igi- to per la elezione del doge successore al Tie-tur fieri volumus ... quod nos attendentes sin- polo si stabili legge che quarantuno e non qua-ceram affectionem amicissimi nostri Jacobi ranta esser dovessero gli elettori, onde non fos-Teupli. ducis et totìus ppli ducatus venec ... sevi pericolo di parità di voti. Finisce •' Acta sunt hec anno dni incarnationis Lo Ziani fino dal 1228 aveva fatto testamen-millo ducentesimo tricesimo secundo mense to in atti di Nicolò Girardo prete di s. Moisè, martii quinto indictionis. Il privilegio verte pel nel mese di settembre a’ ventotto. Con questo commercio colla Cicilia ; nè vi si nomina pun- ordina di essere seppellito in s- Georgio Mag-to Pietro Ziani. Un altro privilegio dell’anno giore, beneficando lo stesso monastero, e molti medesimo 1232 e dello stesso mese di marzo altri luoghi di Venezia, e di fuori. Al detto mo-è riferito nel Cornaro (Voi. Vili, p. 241, *42) nastero aveva già fino dal 1225 lasciato unum (1) Il Caroldo narra diversa la cosa, e dice, „ che parve al Tiepolo appena creato doge di an-,, dar a visitar m. Marin Dandolo ch’era stato suo concorrente, il quale giaceva a letto, et si „ scusò non poterlo admetter allora. Fu stimato che ciò facesse in disprezzo del duce perche „ non lo teneva di quella nobiltà com’era esso Dandolo, della cui prole erano stati molti „ degni cittadini, et massimamente m. Henrico Dandolo che fu duce di «ingular virtù dal ,, quale la republica Veneta deve riconoscer gran parte della grandezza sua; et anco diceva „ essergli spiaciuta questa nuova forma di ascender per sorte al ducato. Ma l’illmo ms. Ia-,, copo Tiepolo prudente et patentissimo, dissimulando dimostrò di pigliar il tutto a buon fine ,, et se ne ritornò al Palazzo- „ In questo racconto nulla c’entra il dimissionario doge Ziani-Un altro cronista del secolo XVII appo di me, ma che sembra estrarre da buone fonti ; dice che fatta ,,1’elezion del Tiepolo a doge» andò il Dandolo alla visitazione del già doge Ziani ebe „ come si è detto s’era ritirato nelle sue private case, o secondo altri in sanGiorgio, et ricercato „ da esso Ziani se ancora aveva visitato esso Tiepolo gli rispose non lo baver nè visitato „ veduto, non volendo egli honorar un soggetto portato a quel grado non da suoi meriti, n|a