S. SEBASTIANO scovo di Caorle; peraltro nelle lapidi, che ho, non e mai detto Giulio Gliserio, ma solo Giu- lio, e non mai poi de Untano, o de Miano o de Uncino, ma solo Soperchi. z ANNO MDCXXX. | DVM TOTA HAEC CIVI-TAS MORBO PESTILENTIALI LABORARET | SAEVAQ. LVES VNDEQVAQ. MISEROS Cl-VES INVADERET | NEC ALIVD QVAMINTER MORIENTES MORTVI | AG INTER MORTVOS MORITVRI OB OCVLOS | APPARERET PO-PVLVS DKVOTVS AD HANG ECCLESIAM | CVCVRRIT DIVO SEBASTIANO SVPPLICI-TER SE | VOVIT SICQ. AB OMNI CORRV-PTIONE SERVATVS | PRISTINAE SANITA-TIS COMPOS FACTVS EST | ANNOMDCXXXI. XXI. NOV. 1 SER.M0 FRANO.0 ERIZZO DVCE. Sotto alla precedente lapide num. 2 sta collocata questa che ricorda l’anno pestilenziale i65o. Ne ho fatta parola nel proemio, e avverrà già di parlarne altre volte nel corso dell’O-pera. Noterò qui intanto due cose. I. che fral-le mie carte ho un foglio volante a stampa che ricorda alcune grazie concedute dal Signore per la intercessione di santo Sebastiano in occasione del morbo pestilenziale entrato l’anno i464 nel monistero della Croce della Giudecca, e in occasione dell’altra celebre pestilenza del 1576: II. che fra Germano de' Natali Veneziano, che fu poi Generale dell’Ordine de'Geronimini, ha lasciato nell’archivio del Monastero d’ Ispida (Lispida) la seguente memoria intorno alla peste i63o in Venezia; e ne sta una copia nell’archivio di questo veneto Monastero, di mano del p. Borini che la trasse da altra del p. Sajanello. La riporto, malgrado alcuni abbagli nell’epoca del cornineiamento della peste, nel numero delle persone morte, e nell’epoca della processione fatta per ringraziamento della liberazione. « La peste del »63o cominciò nel mese diot-51 tobre in Venezia e durò un anno continuo. 51 Morse 60 mila persone. Noi (in s. Bastiano) » restammo X, o XI frati. Li altri parte anda-« rono fuori del monastero, parte morse dalla « peste. Morse il p. Teonisto Venetiano vica-” rio con due giandusse. Fra Mattio converso » morse nella scoletta di s. Bastian, e in sua ì’ compagnia vi era fr. Gio■ Maria converso, et « li damo il vivere per un buso nella caneva. « Il p. Pio Trevisano (confessore celebre) fu « ferito, ma guarì. Noi fossimo sequestrati 40 « giorni. Il p. Pio fu posto in una casa in capo « il nostro horto, dove fu fatta una porta, et il » noviziato serviva per Lazaretto; li pianti, li 11 languori, le miserie, le calamità della peste 51 non si può esprimere. Tute le botteghe serrasi te, non si vedeva più nissuno, l’erba sopra le 51 strade, et ogni cosa era pianto. La divotione 51 di s. Bastiano fu tanto grande che giorno e not-si te la gente veniva a visitar la nostra chiesa 55 con processioni et offerte grandissime, et per 51 il gran concorso li signori sopra la sanità fe-55 cero serrar la chiesa per tre giorni. Attorno 51 la chiesa ( nella parte interiore ) facessimo li 55 rastelli acciò la gente non potesse accostarsi si agli altari. Fu la ceragli denari in gran quan-5» tità: et se non fosse stato quello non havessi-55 tuo da viver, perchè non si scodeva le man-si sionarie nè li livelli. Finalmente li frati che 51 morsero nella provincia nostra a Venezia, 51 Padova, Vicenza, et Verona, et Riva, et Cre-51 mona furono circa 5o. Fu liberata la città et 11 fatta una bellissima pocessione li 21 gmbre 55 1631. Fu acconciata tutta la piazza di s. Mar-51 co di superbissimi arazzi. Ma chi si troverà 51 mai più in tempo di peste non vadi fuori di 51 casa. Et li superiori facoiano le provisioni di 51 mangiar in casa et li serrino ,• altrimenti moli rirano dalla peste. Et l’esperientia cel ha fat-» to vedere. Nel tempo della peste ilp. Gratio-11 so Carbonini (deve dire Carboni) priore di n Padova fuggì con fra Marcantonio converso 51 et andò alla possessione dell’ Olineo et da 11 malinconia si cacciò un coltello nella gola et 11 morse subito. Gran cose ho veduto nel corso 51 di 29 anni che son nella Religione. (Ciò ave-« va scritto il p. Natali circa l’anno i655, giac-51 che prese l'abito nel 160O ; et io fra Giara* 55 batista mro Sajanelli provinciale ne ho fatta 55 copia l’anno *749) Processo o libro N. 012. Del doge Frizzo veggansi le Inscrizioni della chiesa di s. Martino ov5 ha monumento. 4 DEO. OPTIMO. MAXIMO. I AC VIRGINI DEI-PARAE SACRVM. | MELIVS CORTONA IVRE-CONSVL. ET CAESAR FRATRES DICARVNT. PARENTIBVS AVTEM HOSPITIVM | VSQ. AD SVPREMAM DIEM SVISQ. 1 ET SIBIIPSIS PO-SVERVNT. | M.D.XLVII. 5 MELIO CORTONA VNIVERSI PEDITATVS PRAE | FIÌCTO FORTITVDINIS AC FIDEI IN-