S. SEBASTIANO »55 christìa nova potesse fabrìcar una archa de pìera viva in aiere nella fazata del muro de la giesia, et su a mag,dette per elemosina ducati d'oro. Ma nòn fufabbricatachenel i53g. Con testamento 1541* 21 ottobre lascio al monastero quanto aveva di ospitali al Monte del sussidio; e venuto a morte nel 26 novembre 1 ^44 fu adi 24 detto sepolto nella sua archa sopra la porta suddetta. II padre fra Giovanni Romberch de Kirspe della regolare osservanza predicatoria dice di essere stato eccitato a dar fuori il suo Conge-storium memorie da varii illustri Veneziani fra li quali nomina Magnificis dominis Petro Donato et germano ejus Laurentio viris mehercle integerrimis et multarum disciplinarum non vulgarium rariter doctis (v. p. 4 tergo Conge-storium artificiose memorie V. P. loan. Romberch. ec. Venetiis. Sessa 1553. 8.) Ma siccome contemporanei vi erano Lorenzo e Pietro Donato fratelli q. Giovanni, e Lorenzo e Pietro Donati fratelli q. Luigi, cosi non è possibile sapere se il Romberch alluda a’ due sepolti in s. Sebastiano, o agli altri. Un Lorenzo Don« fanciullo di 12 anni (nato essendo del 1600, e morto del 1634) recitò nel 1612 in Vicenza alla presenza degl 'illustrissimi Rettori, cavalieri, e principali virtuosi di questa città un Orazione delle virtù morali, e fu colà impressa l’anno stesso 1612 in 4- & facile ch’egli non abbia avuto che il merito di re citarla bene, non crederò quello di comporla, essendo cosi giovarle. l o FR. FR ANCISCVS COCCALINI VENETVS POST OMNIVM IN | RELIGIONE CVLMINA DIGNITATVM TRAGVRIENSI EPISCO 1 PA-TV INSIGNITVS A* SPONSA SOLVTVS AD MATREM REDI | IT SIDERA PETENS ANNO MDCLXI. Francesco Coccalini nacque in Venezia e fu battezzato col nome di Marcantonio, il quale egli depose, assumendo quello di Francesco nel vestire l’abito della Congregazione del B. Pietro da Pisa l’anno 1615 a’5 febbrajo. Fatta la professione nel 14 marzo 1616 in questa chiesa,« passato per tutti i gradi della Religione, e stato rettore di questo cenobionel 1682,e 1635; di quel di Verona nel i638, e di questo Veneto anche nel 1641 pervenne alla suprema reggenza della Congregazione nel 1647 ; indi nel 1649; promosso videsi a vescovo di Trau; ma differita per cinque anni fu la sua consacrazione a motivo, e della guerra che allora ardeva in Candia, e delle spese che far bisognava nella riparazione della Cattedrale alla quale col proprio danaro contribui il vescovo stesso. Finalmente nel i654 essendosi consacrato andò nel giugno di quell’anno al possesso del suo vescovado. Per la guerra trovossi assediato nel Castello di Bossiglina (Bussiliniae) da venti mila turchi, e ciò nel giorno 25 giugno 16,17 ; ma dopo due giorni di affanno sottrattosi felicemente, e ricevuto nella galea del principe don Camillo Gonzaga venne a Venezia, avendo colà perduta gran parte de’ suoi beni episcopali; giacché i turchi presero e distrussero il Castello stesso ch’era di diritto del vescovo Traguriense. Se non che, sedate in parte le cose, egli tornò a Trau, nella reggenza della qual chiesa passò tre anni interi pacificamente. Nel 166 J a’5 di ottobre gli fu affidata da quel capitolo de’canonici la incumbenza di promuovere i dritti e le ragioni acquistate per una pia largizione fatta a quella chiesa dal defunto cardinale Cristoforo Widman. Pochi giorni dopo, venuto a Venezia fu soprappreso da malattia e mori nella sua casa in s. Jacopo dall’Orio il di 32 novembre dell’anno stesso 1661. Il suo cadavere però fu trasferito in questa chiesa di s. Sebastiano,e due giorni dopo vi fu onorificamente tumulato. Sul muro poi allato all’organo fu collocata l’urna che oggi si vede colla detta epigrafe ; e v’era anche la di lui effigie gypso ad vivum expressa (dice Sajananello), ma non si vede più. Tutto ciò aveva egli ordinato col Testamento 20 novembre 1661 in atti di Lodovico Angarano (Processo N. 291. c. 1.) nel quale dice che vuol esser sepolto in questa chiesa dalla parte destra dell'organo corrispondente alla sagrestia dov è Feffigie dì Paolo Calìari e sia fatto un decoroso deposito con una mezza statua di marmo che lo rappresenti con forma riguardevole senza risparmio di spesa incidendo una memoria che specifichi la sua ottima intenzione verso la Religione de’ padri : che la sua sepoltura sia più. vicina che sia possibile al deposito suddetto : che la casa a s. Giacomo dall'Orio da esso a-bitata vada a Lucietta sua sorella, ed estinta la linea, vada a5 padri di s. Bastiano : le sue argenterìe al monastero delle Terese: che dei suoi capitali sia fatta una lampada d’argento per la cattedrale di Trau ec.. . . (V. Sajanello Voi. I. 597. II. 56. 42. 564). II Fallati (lltyr. sacr voi. IV. p. 429)' il Brusoni (Storia della