SAN GEMINI ANO 29 nezia ampliata (p. 88 t.). Anche altri autori si to vedere. Che se l’epigrafe ¿veridica inquanto impressi che manuscritti la riportano, ma tutti, agli anni, essa non lo è al tutto in quanto al suo io credo, la copiarono o dal Sansovino(Venetia contesto ; e quindi giustamenteosservó il;Teman-p. 44) o dal Vasari. Il Temanza non avendola za come il figlio Francesco trasportato forse dal-potuta vedere e leggere sul marmo non vi pré- l’amore verso il padre ha non troppo moderatasi fede nell’anno XCHI, ch’egli sostentadover menfe detto nell’epigrafe che Jacopo prima d'o-essere XCI, appoggiato alle parole del necroio- gni altro innalzò in queste contrade a un eccel-cio di s. Basso: da tne sopra riportate, e a cer- lente grado la scultura e l’architettura ; mentre » »• 3! __________1___________1___1.. ____l __21 --«U« .----»__ la sua geometrica, com’egli dice, osservazione dalla quale argomenta che di novantuno anno, e non di novantatre dev’esser morto il Sansovino. Ma il chiarissimo ab. don Jacopo Morelli che nel 1789 ristampò la vita di Jacopo Sansovino già scritta dal contemporaneo Giorgio Vasari, e da questo riformata e corretta, di nuovo impressa posteriormente senz’anno,ha fatto conoscere erronea l'opinion del Temanza, apparendo non solo dal detto epitaffio, riferitoanchedal Va-Pan. XCIli dell’età, ma altresì dal princi- san, pio della vita scritta da esso Vasari, essere nato Jacopo nel MCCCCLXXVII iperlochè, sendo indubbiamente morto nel MDLXX ne viene di conseguenza che XCIII anni visse e non soltanto XCI ; oltre di che poca fede si meritano i necrologi in quanto agli anni della età, come già in più luoghi di questa mia opera si è potu- parlando dell’arcbitettura, il primo che portasse il vero modo di fabbricare anche in Venezia fu Giammaria Falconetto, indi fra Giocondo, poi il Sammichieli a’quali il Sansovino succedette; e parlando della scultura, le due statue di Adamo ed Èva collocate rimpetto alla Scala de’Gi-ganti e lavorate da Antonio Riccio circa 1490 fanno vedere a qual grado, innanzi al Sansovino, in Venezia era giunto il buon gusto di quest’arte. Mille, per così dire, sono gli autori che del Sansovino o poco 0 molto hanno parlato; ma per avere certe o particolari notizie intorno alla sua vita leggasi: Giorgio Vasari. Vita di m. Jacopo Sansovino ristampata in Venezia per il Zatta 1789. 4' con prefazione dell’ab. Morelli (1) Tommaso 'Temanza. Vita di Jacopo Sansovino ec. Venezia. Storti. 17^2. in 4. col ritratto Li 6 Luglio 1807. Registrato in libro del Registro della Sezione V a foglio 8"9 Num. 2680, c pagato il Diritto in lire cinque sono d’Italia 5: 84 come da lioletta Num. 8087 del giorno predetto. Vignala Conservatore. (L- S.) Ego Barto/ameus Michieli civis ac pub. Ven. Not. in jìdem sub.‘l et signavi. Adi 8 7mbre 1807 Venezia In questa mattina ho ricevuto io sottoscritto pievano della Chiesa paroc. e coleg. di s. Maurizio una cassetta con le ossa di Francesco (così) Sansovino sigillata con 9 bolli dico nove, col sigillo della Regia Commissìon Medica dì questo Dipartimento, come risulta dal Processo f erbate in atti di Bartotammeo Michieli Nodaro Veneto, la qual cassa la conservo a disposizione della Regia Accadamia di Belle Arti. Antonio Armoni Pievano. Questa cassa cosi sigillata stette in custodia nella Chiesa di san Maurizio, fino al 1820 (venti); nel qual anno nel mese di dicembre col permesso della R. Accademia di Belle Arti e per 1 istanze del Prefetto degli Studi ab. Giannantonio Motchini fu trasportata nell’Oratorio del Patriarcale Seminario, come è detto di sopra. (1) La prima rarissima edizione di questa vita, della quale nessun altro fece menzione prima del Morelli è posseduta in un belf esemplare anche dal mio amico Ingegnere sig. Casoni. Essa è in piccolo di facciate 28 compreso il frontispizio, eh'è in legno col ritratto in mez-