28 persi talora gli autori rii parecchie inscrizioni, di molte delle quali considerar deggionsi quegli stessi che le memorie pongono . E qui io dirò che moltissime certamente dettate sembrano da’ più bravi uomini della nostra città , come gli storici, i precettori pubblici, i regolari , i sacerdoti degli stessi templi ec. Accennai tal Hata qualche altro distinto uomo della famiglia ond’ è il sepolto, principalmente allor che quest’ultimo non presentava di per se materia di laudazione. Per la qual cosa a tutt’ uomo mi diedi in sul leggere e svolgere una quantità di volumi, ed estrarre notizie alle inscrizion relative da essi sì stampati che manoscritti, e in ispezie da opuscoli facilmente sfuggevoli al-1’altrui cognizione, non risparmiando talora ne’ miei giri autunnali di raccor-re epigrafi in altre città, che alle veneziane si riferissero e le illustrassero , e ricorrendo anche all’ amica corrispondenza di letterati forestieri per aver quelle nozioni, che fra di noi potuto io non avrei rintracciare. Gli autori vedran-nosi ad ogni volger di foglio: imperciocché ho accostumato di citare le fonti a suo luogo; la qual cosa, sebbene da molti non si usi (forse con malizia, perchè altri raen dotto creda farina dello scrittore anche ciò eh’esce da diverso mulino ) pure io ho adottata, principalmente perchè piacerai a tutti il suo attribuire, e perchè dèlie cose da me dette possasi agevolmente fare negli storici il confronto. Fui peraltro molto guardingo nello spogliarli, e tante favole che massimamente intorno ad alcune imprese de’ cittadini, e ad alcuni fatti storici anche sacri si narrano ho procacciato di sbandire dall’ opera mia del tutto, o di confutarle, ove me ne sia venuto il destro . Dirò qui soltanto che per le edizioni degli storici ho avuto ricorso alla collana stampata in Venezia nel 1718 e seg. oltre a tutti quegli altri che e stampati e a penna in essa non v’ entrano, le cui edizioni, e i cui codici ho sempre segnati; che quanto alle famiglie cittadinesche ebbi ricorso a varie cronache del sec. XVII e XVIII, che sono in s. Marco oltre ad alcuna stampata; e che quanto alle genealogie-patrizie ho quasi sempre consultati i due migliori scrittori che abbiamo a penna, cioè Marco Barbaro q. Marco che nel i5n nacque, e morì del 1670, celebrato da Apostolo Zeno, e dal procurator Foscarini, e dal p. degli Agostini, e da tutti i letterati nostri: della quale opera trovansi alcune buone copie arricchite di aggiunte fatte da Tommaso Cornaro patrizio f. di Francesco, ed io ho usato di quella già posseduta dal nobile uomo Lorenzo Antonio da Ponte defunto nello scorso 1821 , ed oggi dal eh. ab. Daniele Francesconi bibliotecario in Padova; e l’altro si è Girolamo Alessandro Capellari Vivaro Vicentino, il quale viveva ancora nel 174^, morto essendo in prigione qui in Venezia per non so quale delitto; opera che autografa stassi nella pubblica Marciana libreria. Ho usato per lo più di porre a^patrizii non solo il nome del padre, ma quello altresì dell’avo: perchè essendo talvolta più persone vissute nello stesso tempo, e con un medesimo nome e cognome, non ne avvenga confusione, e non sia ad una attribuito ciò che è di altra ; e questo raddoppiamento dello stesso nome talor propagato anche a tutti gl’ individui d’ una stessa famiglia era il più delle volte reso necessario dalle disposizioni de’ te-