S. ANTONIO. ,63 le ARAM (TM FLAMINE FRANCISCAS OTHOBONVS , chiamò priore del tempio Ettore e non Francesco. Questa ommissione è comune al Palfero, C-irnaro, Zucchini, Coleti ed altri, ed è pruova certissima che non avevan cura di leggere sul marmo le inscrizioni , come ho già detto nella prefazione . Oggi ella è fra quelle del Seminario ; e la bellissima palla contenente la istoria de’dieci mila martiri lavorata da Vittore Carpaccio nel MDxr ho veduta nel depositode’quadri dell’I. fi. Accademia delle Belle Arti, 7 STEPHANO . P ATRI. ANTONIO . | AVO . HECTOR. OTHOBONVS. 1 MONVMENTVM. 1 HIC. EVBOICVM . PORTVM . | AB . HOSTE. OCCV-PATVM . | TREPIDANTE . CLASSE . | NAVI. SVA . SOLVS . INGRESSVS . EST . | .M.CCCC.LXX. | ILLE . PRAELIO . NAVALI . AD . | CORYPHASIVM . EXPVGNATA_. | TVR-CARVM . MAXIMA. NAVI. | IGNE . COCEPTO . COBVRITVR . 1 .M.CCCC.LXXXXV1III. | PA-TRIAE . VTERQ. NATVS . NON . SIBI. Quell’Ettore Ottobon che ho testé accennato è quel desso che pose al padre suo Stefano e all’avo AriTomo questamemoria. Antonio dunque , siccome confermano anche Pietro Giustiniano (/sf. Ven. p. 4.01. ediz. 1671) e Nicolò Dogiioni (lií. Ven. p. 5oj ) combattè gloriosa-mente nel 147o contra i Turchi a Negroponte capitano essendo di nave . Stefano poi suo figliuolo nel i499 capitano similmente di nave, mentre l’armata Veneziana e la Turchesca insieme ferocemente combattevano alla Sapienza , rimase in mezzo all’onde abbruciato , e sommerso con la maggior nave de’ Turchi e con due nostre dirette l’una da Alban Armerio, malamente chiamato Armenio dal Laugier (Hist. p. 114. T. Vili) e l’altra da Andrea Loredan rettore di Corfù. La descrizione di questa battaglia veggasi e nel Bembo ( p. 210. voi. I. ediz. 1792^) dove però non si nomina 1’ Oltobon, e in Pietro Giustiniano nel luogo citato, che in alcuna parte discorda dal Bembo, e che fa onorevole ricordanza del nostro Stefano . Alla famiglia superstite il Senato mostrò gratitudine con esenzioni ed onori. L’ epigrafe ci dà il vero sito ove successe il fatto cioè al Capo Zunchi o Zonchio (Corypba-sium ) nella Morea e propriamente nella Messe-nia poco di lungi dall’ isola della Sapienza . Il Sansovino, il Palfero , il Cornaro ed altri lesse1 tomo 1. ro ni. solamente invece di mcccclxxxxkmi. Oggi stassi nel Seminario della Salute coll’aitra al-li numeri V. VI. 8 NOMEN. ELOQVENTIAE. INCOMPARABILE | MARINVS . QVIRINVS . ALOYSl. | H. P. E. | QVI. AN. CI0.1D.XXIII. SPIRITVM .PONENS. | TRISTE . POSTERIS . DESIDERIVM . | PRV-DENTIAE . AVCTORITATIS. PIETATIS . | RE-LIQVIT . | VTI. ET. OPES. BENE. PARTAS. | BENE . FRVENDAS . | V. ANNIS .LXV. 1 ALOf-SIVS . TIBERl. FILIVS | PROAVO . DIGNO . DIGNO . P. | QVVM . SANCTAM . IIANC . TA-BVLAM . | A . IACOBO . PALMA . OLIM PI-CTAM . | AEVO. CONSVMPTAM. CVRARET. | AB.ALTERO . IACOBO . PALMA . | DENVO . PINGI . EXORNARETQ | ANNO . CID.IOC.XI. La famiglia Qverini, di cui in questa inscrizione e nella seguente si parla è delle cittadinesche . Di Marino figliuolo di Alvise non ho notizie . Ma di Alvise o Lvigi figliuolo di Tiberio sappiamo che era de’segretarii di Senato più distinti del tempo suo, e che oltre alla cognizione della filosofia, della politica, e delle belle lettere latine e volgari, versatissimo era anco nelle leggi nelle quali riportata aveva la laurea. Anche nelle dottrine ecclesiastiche sembra che molto addentro fosse, trovando io in una nota manoscrit. ta che del 1623 era concorso all’arcivescovado di Candia , cui poi rimase Luca Stella . Fu il Querini che recitò dinanzi al Senato 1’ orazion funebre al celebre generale dell’ armi Venete Pompeo Giustiniano nel 1616, cui vedremo fralle epigrafi de’ss. Giovanni e Paolo eretto monumento d’onore. Composte avea alcune opere si nelle materie giuridiche , che nel genere poetico, e in altri argomenti ; una delle quali manuscritta trovavasi nello scorso secolo presso Girolamo Petra cittadin nostro intitolata : Lo spirituale riconoscimento di se stesso, compiuta dal Querini l’anno del giubileo 1600. in 4 ; e un’ altra a stampa si è una Epistola latina in data 24 dicembre i636 diretta al celebre For-tunio Liceto Genovese, che tratta de duplici intellectu in eodem homine quo unum animai facit multa ammalia, essendovi pure la risposta del Liceto che scioglie il quesito in data di Padova 26 dello stesso dicembre i656, e che chiama il Querini doctissime (¿uirine. ( Fortumi Li-ceti Responsa de quaesitis per epistolas a Claris viris. Bononice 1640. p. 36 e 37). Mario e Ca- 20