illegalità e perfino uccisioni, ammazzamenti. 11 successo, la vittoria, maneggiando tali potenti mezzi, era quasi sicura. Ma i fatti non corrisposero ai suoi piani, alle sue intenzioni. La maggioranza raccolta nell’assemblea era solo apparente, fittizia, di puro nome. 1 più dei rappresentanti erano in realtà a lui avversi. In questo tempo successe l’attentato sulla scala del parlamento. Un ragazzo tira, lo colpisce, lo ferisce, tenzona coi gendarmi e... canta. Ahmet-Zogu, eroe della nuova Albania, è tanto codardo e vile di non accendere neppure una cartuccia contro di lui. Si getta nella sala del parlamento e col cane della pistola alzato getta lo sguardo pauroso verso le banche dell’opposizione: di poi cade svenuto e... viene trasportato nel gabinetto. Il suo luogo è occupato da Verlaci, ma il governo è quello di Zogolli. Come si fa a persuadere al mondo albanese che l’Albania non può fare a meno di lui? Gli rimanevano ancora due armi: le adoperò tutte e due. Gli istinti sanguinari dei suoi avi, che nel cortile della loro casa appiccavano ai rami di un albero i vecchi loro fratelli si risvegliarono, si svolsero, si perfezionarono pienamente in lui coi fatti. Era d’uopo far conoscere al mondo che ordine, regolamento, pace in Albania non potevano esistere senza Ahmet-Zogu e lo pubblicò. Nella foresta di Ma-mura uccide due Americani, presso i sepolcri del Pa-sciaà fredda Avni-Rustenni. Disperato operava come un disperato, un fatalista! Era rimasta ancora un’arma, il fratricidio! Pur anco a questo orrendo delitto porse la destra. Che cosa avvenne? Il piano elaborato con tanta scaltrezza ed immoralità non potè mandarlo ad effetto. Il popolo innalza bandiera di rivoluzione e l’Albania doveva vivere ed esistere senza Ahmet-Zogolli. Cosi fino al giugno scorso. Passarono sei mesi. Ahmet-Zogolli non rimase colle mani alla cintola, non dormi: noi abbiamo dormito. In Tirana facevansi dimostrazioni, si gridava a squarciagola : «Viva la de-