3o le più cospicue cariche militari , civili, ecclesiastiche coperte, ed avendo avuto più agio , e mezzi più acconci di dedicarsi allo studio, egli avvenne che le storie piene sono delle loro azioni, e che essi sopra ogn’ altro figurano . La classe pertanto de’ cittadini, cui era in generale tolta la strada a luminose imprese, non ha somministrato grande materia agli storici. L’ altra cosa è che a molti inutili sembreranno molte delle mie illustrazioni, siccome cose notissime, e cose talora di lieve momento. Ma io qui chiederò al lettore, s’egli sia nel novero di que’ che san tutto , o di que’ che san poco, o di que’ che san nulla. S’ egli è de’ primi, e’ si piacerà di osservare se io abbia sempre colto nel segno*, e ammenderà ove errato avessi, ripetendo io alni ciò che disse già Quinto Tullio Cicerone a Marco suo fratello nella petizione pel consolato: cioè, ch’io intrapresi quest’ opera non ut aliquid novi adjiceremi, sed ut ea quae in re dispersa atque infinita viderentur esse, ratione et distributione sub uno aspectu ponerentur. Se egli sa poco, legga ed apprenderà qualche cosa d’avantaggio . Ma s’ egli sa nulla , me ne dee render grazie , posciachè questo libro gli somministrerà molta materia ad imparare. In brieve ho compilata 1' opera per tutti : e non solo per li viventi , ma altresì per li futuri, e quando pure inutili oggidì molte cose sembrassero , non saranno per 1’ avvenire. Imperciocché quanto più da’tempi della veneziana repubblica ci dilungheremo, tanto più la memoria delle cose operate se ne infievolirà, e tanto più il desiderio crescerà di averne contezza, massime nei forestieri, e nei giovani; e la prova in effetto ne veggiamo nella ricerca, che fassi tuttodì di curiosità venete, e di libri, e di opuscoli a noi spettanti, e nelle opere, che escon alla luce in onor della patria nostra, e in fatto di storia, e di letteratura, e di belle arti, nelle quali opere di cose anche minute si fa quel conto e quel pregio, che ne’ tempi andati, essendo noi in ogni genere ricchissimi, fatto non si sarebbe. Prima d’ impor fine tacer non posso in faccia al pubblico le obbligazioni che a molti amici miei io professo per gli aiuti prestatimi ad incremento della mia fatica , e fra questi annovero il sig. abate Pietro Bettio bibliotecario della Marciana e il sig. ab. Giannantonio Moschini prefetto degli studii nel patriarcale Seminario, il quale fino dal 1819 si è compiaciuto di enunciare quest’ opera nella prefazione all’ Itinèraire de la ville deVe-nise. Amendue collo indirizzarmi alla scoperta di libri a stampa, e a penna, a me per lo innanzi ignoti, vennero a somministrarmi i mezzi a rendere meno incompleto il lavoro . A questi due aggiunger devo alcuni militari impiegati, e il sig. Antonio Pasquali economo dell’ I. R. Demanio ; imperciocché per loro ottenni il permesso di poter perlustrare tutte le chiese, e luoghi soppressi e chiusi sì della città, che delle isole, parte alla militare, parte alla demaniale custodia affidati : perlustrazione che oggidì per li posteriori cambiamenti avvenuti verificar pienamente, e con eguale utilità io non potrei.