-186 fuoco mentre erano arrembati a navi turche incendiate; gli equipaggi però riuscirono a salvarsi (1). Questa è senza dubbio la più grande vittoria che la ma­rina veneziana ha ottenuto su quella ottomana dopo Lepanto e purtroppo anche questa non produsse l'effetto che il Senato sperava. E' meraviglioso l'esempio dato da tutti di disciplina, di ardimento e di amor di patria, e ciò è ancor più ammirevole se si pensa che l'Armata mancava di molte cose indispensa­bili e che le paghe erano in arretrato di varii mesi (2). A Costantinopoli la notizia del disastro aveva prodotto un generale sbigottimento e si cominciò a pensare a difendere la capitale, temendo che l Veneziani riuscissero a spingersi fin sotto la città (3). Morto il Marcello il Priore Carafa fece conoscere al Prov­veditore Badoer che, secondo gli ordini avuti dal Gran Mae­stro dell'Ordine, egli doveva ritornare a Malta, giacchè non poteva res~are, che sotto gli ordini di un Capitan Generale. Vane furono le insistenze del Badoer, ed il Carafa, ottenuta una (1) Nella relazione al Senato del Provveditore d'Armata Barbaro Badoer ri­sulta che nella battaglia i Venezian(i consumarono 139110 libbre di polvere, 12269 libbre di piombo, 10394 libbre di corda cotta ed i seguenti proiettili: (2) Nella relazione della battaglia, fatta dal provveditore Badoer in data 30 giu­gno è scritto: «Intanto confesso ii vero che la Ser. V. ha una Armata se ben «allegerita di numero, non di meno così avanzata nel corso di questa guerra i!l c coraggio et al valore che invece di porgere chi comanda eccitamento in altrui «per operare, vi è gran fatica di ritenerli dentro 'li limiti di una regolata ordi­«nanza, per l'eccessivo desiderio di superare non solo ii nemico, ma ii concorrente c anche D. (3) Da quanto riferisce ii Ballarino, segretario della Repubblica a Costantino­poli, risulta che ii Sultano conosciuto l'esito della battaglia, fece uccidere quanti dai Dardanelli erano rientrati a Costantinopoli, Egli decretò poi che si costruis­aero immediatamente 100 galere, 100 vascelli e 20 maone ordinando che a tal uopo si chiudèssero tùtte' le botteghe d~i 'lavor;;nti a Cost~tinopoli p'erchè tutti dovessero essere adibiti alla costruzione di questa grahde Hotta, Angioli . . . Nr, 4063 Palle di ferro da 50 , 388 » » » » 30, » 501 D » D » 20 » 3138 D » D.' » » » 16, 14 . » » 350 2366 » » » » 12 . » 1332 » » » » IO. » 1239 D » » » 8. » 516 D » » » 6. D 884 » D pietra » 14. » 356 » » » » 12. . . . . . .» 160