MIO PREGIATISSIMO AMICO. G on solidissima ragione convengono i dotti, che le Inscrizioni lapidarie ed altre pubbliche fatte per resistere alla distruggitrice inano del tempo, occupano il primo seggio fra le testimonianze storiche: essendoché col loro mezzo i contemporanei espongono alla pubblica censura, e tramandano ai posteri la memoria delle persone e de’ fatti in modo forse meno sfigurato di quello che otterrebbesi con parziali tradizioni. E perciò quanto più interessanti sono le storie delle nazioni, tanto più preziose si rendono le raccolte delle Inscrizioni ad esse spettanti. Ora se fra le storie moderne poche destano tanto interesse e recano tanta istruzione quanto quella della Nazione Veneziana, sia pel numero di uomin in ogni arte e scienza distinti e celebri, sia per le ammirabili e gloriose azioni che compongono i suoi fasti, cosi ne viene fuori di dubbio essere di grande giovamento avere le raccolte di tali memorie scritte: e merito particolare appartiensi a chi, come Voi, con instancabile cura s’occupò di unirle e ridurle con ottimo criterio a buon sistema, arricciandole di giudiziose osservazioni. Ma di tanto più rilevante è il vostro merito, per averle di recente rese di pubblica ragione, onde preservarle dal dente corroditore che tendeva particolarmente, durante il turbine delle ultime rivoluzioni politiche, se non a dileguarle, almeno a condurle all’ orlo dell’ obblio. Quale in tal riguardo sia la mia soddisfazione può calcolare e sentire soltanto colui che conosce quel genio che costantemente mi sprona ad osservare ed investigare quanto presenta di grande e di singolare questa nostra seconda, ma più doviziosa Atene . Tolleri adunque la vostra modestia che io qui vi presenti le sincere mie congratulazioni, e che vi tributi la viva mia riconoscenza., accompagnata dal voto cordiale, che possiate, senza interruzione, c pienamente soddisfatto nei vostri desiderii, proseguire sino al compimento la pregevole opera vostra. Fu saggia vostra determinazione il lar precedere le Inscrizioni delle chiese c località demolite, sinché fresca ne rimanga la memoria a quei pochi che ebbero la sorte di vederle sussistenti : e godo perciò che possediamo nei due primi fascicoli quanto si trovava nei sontuosi fabbricati di santa Maria dei Servi, nelle chiese de' ss. Domenico e Antpnio di Castello, come ora nel terzo fascicolo in quelle della Croce unitamente ad altri Stabilimenti ricchi d’Inscrizioni interessanti. Combinazione singolare volle che da qualche tempo io mi applicassi a dicifrare l’ornato ed i Monogrammi de’ due Stipiti di marmo, che isolati e dal maggior numero sconosciuti se ne stanno senza alcuna simmetria nè rapporto, ad imbarazzare, dirò così, e togliere la veduta della Piazzetta del broglio dal lato meridionale della chiesa di san Marco, non che dell’ingresso neH’antico palazzo ducale : ed appunto mi parve d’ essere venuto a buon capo delle mie investigazioni quando ini venne presentato il terzo fa-