52 fino al termine della campagna. Si divulgò un ordine che tutti i maschi capaci a portare armi, con fucile o senza, prendessero all’istante la via della città. Laggiù prenderebbero uno schioppo e 3 napoleoni e mezzo mensili di paga fino al termine dell’azione guerresca. Le donne poi si tenessero pronte h trasportare il bottino che si farebbe laggiù. Si pubblicava ancora, che tutta l’Albania è insorta contro Ahmeti ed il suo governo. La città attende la sola presenza di pochi per rivoltarsi. Ma bisogna far presto. Non v’è tribù che non sia in marcia per Scu-tari: spetta ai Dukagini di aver l’onore di dire: «Noi pei primi abbiamo preso la città, noi abbiamo fatto il bottino maggiore ed il più ricco». Mark-Milani e Gion-Noka di Kiri erano stati incaricati a tagliare il filo telegrafico tra Shoshi e Pre-kali e Prekali e Scutari, il che fu eseguito la notte del 19 per venire al 20. Pur anche i rivoltosi vollero mostrare che non erano proprio quei barbari che si credevano. Decretarono «Chi avesse dato fuoco ed incendiato gli edifici pubblici, chi avesse asportato i fili telegrafici doveva pagare la multa di... un bue. Sì i primi che i secondi dovevano servire per il futuro governo. Garanti gli alfieri delle bandiere. Si tracciò il piano di guerra. La truppa doveva dividersi in tre colonne. La prima più forte e numerosa doveva andare per Prekali-Scutari. Alla testa d’essa stava Don Lorenzo, Lush-Prela alfiere di Shala e l’alfiere di Shoshi. La seconda sotto il comando del tenente Vass-Kiri doveva girare per le tribù di Pulati e discendendo dal passo detto «Giafa e Thànes» raccogliere i rinforzi di Suina, di Domni, congiungendosi presso il torrente Rossek con la prima colonna. Già al passo di «Thanes» erano mille i rivoltosi con Bairam-Dinosha capo posto di gendarmeria di Pulati. La terza era capitanata da Ded-Thoni aspirante: a questa