Boa SAN SECONDO. non ne potesser più essere rimossi, venne cosi tionis Beati Salomonii, il quale molte notizie dà a consolidare e a dilatare l’istituto medesimo . del Pica a n. i85. 2126.1. 271 ec. ; e le Me- Era nel i663 priore del convento di s. Domenico di Venezia non eletto da’suffragi de’padri; ma dalla autorità apostolica. A questo proposito è curioso ciò che si legge nel manuscrit-to del p. Armano a pag. 200 s3i e seguenti . Alli 20 di giugno, die’ egli , del 1 663 monsig. Jacopo Altoviti nuncio apostolico in Venezia fece leggere nel convento di s. Domenico la patente di priore nella persona del p. maestro f Basilio Picca del regno di Napoli, qual era venuto con tre altri sacerdoti e due laici per compire il numero di sqi a prendere il possesso del convento di s. Domenirco. Quindi avendo il Nuncio intimato lo sfratto a più di trentacinqne religiosi , il p. m. f. Marco Rossetti portati i suoi reclami al Senato ottenne che rimanervi potessero . Questa cosa fu malamente sentita dal Nuncio il quale credeva che si potesser eseguire gli ordini della segretaria del padre generale in Roma senza ottenerne l’approvazione del veneto Senato; e qui aggiunge 1’ Armano che gli fautori del Picca non presentarono le lettere del Generale in Collegio, poiché ben conoscevano che simile violenza non avrebbe avuto l' exequatur : anzi correva evidentissimo rischio che non passasse nè anco la patente di priore in persona del Picca , il quale dì là a sei mesi solamente potè entrare ^priore , ed essendoci rimasto altri mesi sei circa se ne parti . Il Pica è annoverato tra gli scrittori dell* Ordine domenicano, avendo lasciato parecchie opere ascetiche alcune delle quali sono anche alle stampe ed altre conservavansi nell’archivio di quest’isola. Nell’anno 1664, dell’età sua 53, venne a morte in questo monastero e fu il corpo seppellito in via di deposito nella Cappella di s. Francesco posta alla dritta dell’aitar maggiore di questa chiesa .'Negli atti poi del Capitolo generale tenutosi in Roma nel 1670, esaminate ìe azioni di quest’ uomo fu trovato degno d’ essere registrato infra gli illustri delI’Ordine morti in concetto di santità. Levato pertanto nel 1672 il corpo dal luogo ove giaceva , e rivestito fu sotterrato nel pavimento in mezzo al coro colla riferita inscrizione; e nel 1695 essendosi fatta una nuova inspezìone del cadavere colle dovute formalità, si è rinvenuto in buona conservazione . Vedi il p. Goronelli nel luogo citato; il p. Armano p. 158 del Monumenta ec. , Flaminio Cornaro ( 1. c. p. 22. 20. ) il padre de Rubeis nel ricordato libro De rebus Congrega- morie istoriche della vita del servo di Dio il padre Basilio Pica ec. estese dal p. Carlo Zan-giacomi. Venezia 1776. 8. Una vita del p. Basilio avea dettata anche il padre f. Giambatista M. Contarmi, come ricavasi a p. 207 del libro di esso Contarmi Notizie storiche circa li pubblici professori di Padova, scelti dall' ordine di san Domenico. Venezia 1769. 8. ANNO DOMINI MDXCVIIL RESTAVRATVM SVMPTIBVS PETRI BONO Q. D. V1NCENTII. Un fulmine avendo nel 1594 colpito il campanile, fu questo ristaurato a spese di quel Pietro Bon di cui ho detto al numero 3. L’ epigrafe si legge nel Codagli a p. 5g della storia suindicata, ed era affissa al campanile medesimo . 6 ANTEMVRALE HOC ECCLESIAE- NON TAM SACRO AERE QVAM PUS D. PETRI BONO LARGITIONIBVS. R. P. F. ALEXANDRO MA-NERBA BRIXIANO, MONASTERO PRAESI-DENTE INCHPTVM EST ATQYE ABSOLV-TVM. MDCVII. Sorgeva vicina alla chiesa una bella loggia sopra cui era la detta inscrizione eh’ è conservata dal Codagli a p. 3g, se non che ivi si dice per errore di stampa vzkti anziché petri . Alessandro Mankuba ( Manerbius ) figlio di Nicolò era di nobile bresciana famiglia, e fu ascritto ancor giovine all’ Ordine domenicano in sua patria. Uomo di eccellente ingegno e di bontà di vita accrebbe non poco splendore alla sua prosapia e alla religione. Fu lettor di teologia nel convento di s. Domenico di Venezia , e alli 14 giugno 1604 da’padri fu istituito vicario di s. Secondo, come dal libro de’ Consigli di s. Domenico nel manuscritto Armano p. 189. Sotto il suo reggimento fu fatta la ferrata che era alla cappella del Santo, lavoro, per testimonianza del Codagli , bellissimo, e ricoperto d’ oro. Eresse poi la Loggia , avendo avuto in quest’ opera molti che delie proprie entrate l’aiutarono , tra’ quali Pietro Bon sopral-lodato. Il Codagli poi seguendo a dire del Ma-nerba scrive : È bacelliere nello studio di fio-