SANTA AGNESE. 2 o3 fondata aveva in Venezia e propriamente nella contrada di s. Barnaba 1’ accademia de Filo-poni. Ciò afferma lo stesso Bruzzoni uno degli Accademici in una sua orazione latina De veri-tate tenuta nella detta adunanza, dedicata a Giambattista Grimani, e impressa dal Pinelli nell’ anno 1626. in 4- Fu anche il Bruzzoni guardian grande dell’ Arciconfraternita di santa Maria di Misericordia , come da opportuna lapide vedremo. 11 HOC ALTARE CONCESSVM A RR.S | CAPI-TVLARIBVS HVIVS ECCLESIAE | D. LVDO-VICO BRVZZONI i CVM INSTRVMENTO IN ACTIS I D. FRANCISCI RICHI VEN. NOT. I SEXTADECIMAAVGVSTI »670. ( ABEO REAE-DIFICATVM | MDCLXXIV. Sta scolpita al fianco dello stesso altare in cornu epistolae. 12 MCCCLXV DIE XIV. SEPTEMBRIS. SEPVL-CHRVM DNI MARCI BERENGO . Li Berengo (dicon alcune cronache ) erano homeni molto humili et pacifici , erano tribuni antiqui eletti delli annal cons.‘ perchè at-trovasi in uno privilegio fatto alla comunità di Bari per la signoria questi Berenghi sottoscritti con il resto del consiglio ( 1’ anno di questo privilegio, la cui copia trovasi in più nostri libri, è 1122) Etfeceno edificar la chiesa de san Basilio insieme con liBasegli,etnelanno 1297 al serrar del gran consiglio romaseno nobeli di quello. Mancò la ditta casada in ser Marin Berengo V anno 1672. In quanto al nostro Marco figliuolo di Nicolò q. Iacopo, che vivente pose questa tomba, secondo gli alberi di ^Marco Barbaro manuscritti presso il fu nobil uomo Giuseppe Priuli, non era del ramo patrizio , leggendosi in essi, che desiderando di acquistare la dignità del gran Consiglio perduta dal- li suoi maggiori offrì di pagare per mesi tre , balestrieri 5o a ducati otto per uno al mese, et homeni i5o da remo per mesi 5 a ducati quattro per uno al mese essendo assediata Vene-zia da' Genovesi. Da ciò si vede che viveva ancora del i58o circa. La famiglia del presente Marco Berengo era di quelle che abitavano già nell5 isola di Poveglia, e al tempo Tom. I. della guerra di Chioggia vennero per ordine pubblico in questa contrada di santa Agnese trasportate; e infatti nella chiesa medesima i Po-veggioti, o Popiliesi avean proprio altare con tavola rappresentante s. Vitale padre de’ss. Gervasio e Protasio lor protettore ; ed un Andrea Berengo ne aveva innalzato un altro con san Iacopo Apostolo , tavola di Alessandro Varot-tari, lodata molto dal Martinioni ( Lib. VI. p. 249) . L’inscrizione sta nel mss. Palferiano. i3 SEPVLCHRVM DNI IOANNIS MICIIAELIS Q. DNI ANTONY ET FRANCISC\E BONDVME-RIAE EIVS VXORIS ET SVORV HEREDV. OB. DIE.....AN. MDXX. Giovanni f. di Antonio q. Fantino Michiel era da san Basilio, e trovasi nelle genealogie di M. Barbaro. In queste manca, come il solito, il nome della moglie sua che conosciam dall’ inscrizione per Francesca Bondvmhr figliuola di Alvise. Di amendue queste nobilissime case avverrà ch’io ragioni più volte in altri siti. Trovo frattanto un Giovanni Michiel, che potrebbe forse essere il nostro, rammentato in un epitaffio esistente nella chiesa di s. Domenico di Brescia, e che è a stampa a pag. 266 del Selectae Christiani orbis deliciae di Frane. Sweerzio. ( Col. Agrip. 1625. 8.vo ) . É in onore di Giovanni Cornato f. di Antonio il quale del x5og era stato in quella città capitanio. hev correli qvae SORS TVA ? | sritl FELIX , NE ME VEXES. \ CVR IN Pf'BK LA ETÀ OB11STI ? \ SATIS VIX1T , QJ'I VENE MOR1TVR | IO. MICHAEL ILLVSTR. PRAEF. NEP. NON. TVL11 M.D.XriII. F. C. M. AETERNVM . Si legge nel Palfero la memoria . Egli scrive veramente bonvvmenae , ma dev’ essere errore o di lui, o della pietra. Svayer bo^dvme-RAE . Grad. VONDVMERIAE . l4 VINCENTIO A SALE GIVI VENETO VITA | FVNCTO IVLIVS S. AGNETIS I PRIMVS PRES-BITER | AC PETRVS FRATRES VIVENTES SI-BI | ET HAEREDIBVS HOC MONVMENTVM | P. | MDXC. ID. IVNII- Dal Sale . Nel Palfero e nel Gradenigo abbiamo la lapide . Il primo ha scritto ari vene- 26