SANTA AGNESE. stolicae sedis gratia Castellano epìscopo con-stitutus Fr. Franciscas prior ec. e consta da altri due documenti nel Cornaro medesimo ( T. XII. p. 17/f) che non s°l° del 1518 nel mese di marzo, ma sì bene del i3i7 nello stesso mese di marzo trovavasi l’ Albertini in questa città . Ma quand’ anche essere vi potesse errore di data in questi documenti, abbiamo scolpita ed antica inscrizione tuttavia visibile nella chiesa di s. Simeone profeta, e che riporteremo a suo luogo, dalla quale senza alcun dubbio si conosce che del 1617 a’4 di settembre era già 1’ Albertini in Venezia avendo allora con altri vescovi fatta la traslazione del corpo di quel profeta. Di maniera che io porto opinione , che 1’ anno i5i8 che sta nei diarii de’ Servi abbia ad essere i3i7, e che il mese di ottobre segni 1’ epoca del pagamento delle spese incontrate per la venuta del vescovo, non già 1’ epoca certa della sua venuta , che dev’ essere stata anteriormente al 4 settembre 1817 , e forse nel marzo di quest’anno, come dall’anzidetto documento. Dell’Albertini vedremo altrove memorie. Giovanni detto anche Zannino della patrizia veneta famiglia Zane ebbe a padre Pietro Zane da santa Maria Mater Domini . Dall’ ordine eremitano di santo Agostino fu assunto al vescovado di Caorle ( lat. Caprulensis, o Capru-lanus ) e la prima menzione che ne abbiamo è del 13o”) in cui consacrò la chiesa di san Pan» taleone ( Vedi quelle Inscrizioni ). Intorno a quest’anno o poco innanzi giurò soggezione ad Egidio patriarca Grádense. Del i3o8 concesse Indulgenze alla •Jonfraternita di s. Maria di Misericordia . Del i3i6 gettò la prima pietra per la edificazione del tempio di santa Marta. Del i3ao fu presente alla sentenza proferita da Domenico patriarca di Grado a favor di Beriola Zeno abbadessa di sant’Antonio di Torcello. Andò poscia in Avignone, ove era la sede Romana, e di là nel i55o decorò la chiesa nostra di s. Salvatore di varie Indulgenze. Nell’ anno stesso, ritornato in patria , fe testamento in atti di Pietro de’Rossi notajo. Mori T anno seguente i55i, giusta 1’ Ughelli. Co si Flaminio Cornaro scrive su questo vescovo ampliando 1' Ughelli e traendo le notizie da va-rii documenti sparsi nella opera delle Venete Chiese . (Vedi Supplemento T. XIV. p. 47^)-Ottonello era dell’ordine domenicano, uomo dottissimo, e fu eletto a vescovo di Chiog-gia ( Clugiensis, o Clodiensis ) circa il 1514. Sotto di lui fabbricossi fuor delle mura di quella città la Chiesa annessa al Convenio de’ frati minori di s. Francesco. Egli è nominato in un documento del primo luglio i5i8 pubblicato dal Cornaro (T. VI. p. 111 ). Fra il i5 giugno epoca in cui consacrò questa Chiesa , e tra il 19 luglio i32i assegnasi la sua morte. Vedi monsignor Girolamo Vianelli nella Serie de’vescovi di Chioggia ( Venezia 1790. pag. i85. voi. I. ) e D. Antonio Maria dottor Calcagno nel compendio che ne diede a celebrare 1’ ingresso di monsignor reverendissimo Giuseppe Manfrln Provedi meritissimo attuai vescovo di quella città. Venezia 1820. a p. 17. Di M\nco Semitecolo piovano altro non so , se non se, essere stato Delegato apostolico nell’ anno stesso 1821 in una causa del vescovo di Padova contra il monastero di s. Maria della Carità ( Cornaro T. V. p. i55. i65. 176). La sua famiglia non è della casa patrizia , e forse è dì quella onde venne il pittore Nicolò Semitecolo che vedemmo a’ Servi. 2 ATRIVM HOC AERE PROPRIO | P. SALVATOR BERTF.LLA | RESTAVRAVIT | 1735- Di Salvador Behtella prete vedi anche 1’ epigrafe 22. La presente leggesi scolpita sopra la porta esteriore, che guarda sulla fondamenta. 3 D. O. M. | ISIDORO CASADO | DE AZEVEDO ET ROSALES | MONTISLEONIS MARCHIO-NI | ALCAZARIS REGALIS VICECOMITI | A REGIS CONSILYS f AMPLISSIMA | PRO HIS-PANIARVM REGE PHtLIPPO V.I AD MANTVAE DVCEM AD IANVENSES | AD VLTRAIECTI-NVM CONVENTVM i AD ANGLIAE REGEM | AD B ATAVO S GALLOS VENETO S | CETE-ROSQ. ITALIAE PRINCIPES | LEGATIONI-BVS | HONORIFICENTISSIME PERFVN-CTO | VENETYS A. D. MDCCXXXIII. III. ID . NOV.s MORTVO | PARENTI OPTIMO 1 FILY MOERENTES | PP. Isidoro Casado de Azevedo marchese di Mon-teleone ec., ambasciatore di Spagna presso la repubblica nostra, dalla qualità e quantità delle sostenute legazioni e in Francia, e in Inghilterra, e in Olanda e specialmente al Congresso dì Utrecht, che fu nel 1712, vedesi chiaramente essere stato un uomo carissimo al suo re e versatissimo nelle cose di stato. Sua moglie morì dopo lui pure in Venezia ed ebbe tomba