37i gl’idoli, fra cui quello di Serapide era allora il più celebrato. Tollerati e protetti in appresso sotto Cesari più umani i Cristiani si aumentarono grandemente in Tolemai-de, e riediiicarono i loro templi, in uno dei quali nel \ i ebbe luogo un Concilio : nè è fuori di probabilità, che sia quello stesso di cui fra poco avremo a parlare. La presero nel 63o gli Arabi o Saraceni sotto Omar loro condottiero, e questi spese tesori per ridurre quel porto aguale a Tiro, essendo punto vantaggiosissimo pel commercio. Sotto gli scettri dei suoi successori i fasti d’Akri non segnano per più secoli epoche memorande ; e sappiamo solo clic a quella scala concorrevano principalmente i negozianti dèlie nascenti repubbliche italiane. Nel 1 io£ (4) i Crociati condotti da Baldovino ed assistiti particolarmente dalle forze di mare dei Genovesi conquistarono con sommo valore quella piazza che parea imprendibile, poiché ottennero i Genovesi in guiderdone il terzo delle rendite della città e dei diritti del porto. Pochi anni in appresso i Veneziani, che colle loro considerabilissime flotte avevano procurato l’acquisto di Tiro e di Sidonia, vennero messi da Baldovino in possesso d’ un quartiere anche in Akri, chiamato da poi propriamente il quartiere dei Veneziani, e venne loro permesso di edificare una chiesa dedicata a san Marco loro protettore (5). Inoltre ottennero il privilegio di poter usare de’ nazionali loro pesi e misure, e di esercitare la giurisdizione sopra i loro connazionali; diritti preziosi, di cui, come dissi, godevano in Akri anche i Genovesi, ed in appresso i Pisani: diritti utilissimi a nazioni di cui era scopo principale la estensione e l’accrescimento del proprio commercio in situazione centrale della Soria vantaggiosissima . Codesta gelosa commerciale tendenza fra’ Veneziani e Genovesi divenne gradatamente il germe di sanguinose lotte . I Genovesi, a cui Baldovino era forse più che ad altri debitore dell’acquisto di Akri, procurarono di allontanare da quella piazza e dalla Siria tutta i loro rivali, facendosi a tal oggetto cedere perfino alcuni luoghi forti. I Veneziani, che non meno avevano coopepfito all’acquisto di quelle terre, s’adoperavano per conseguire dal re Baldovino degli altri diritti e preminenze, tutto ad oggetto non solo di pareggiare i Genovesi, ma di restare loro anche a un bisogno superiori. . Divisa in appresso da privati interessi, cd indebolita la forza de’ Franchi in Terrasanta, giunse il momento che nel i 187 Saladino riprese molte città, e fra quelle anche la famosa Akri non senza una terribile resistenza, come di sopra ho accennato. L’imperatore Federico, ed altri valorosi diressero allora di nuovo le loro mire alla riconquista delle piazze perdute nella Siria. Se in ciò furono assistiti dalle principali potenze marittime, a niuna più che alla Veneziana interessò di farsi avanti e di cooperare al possesso di Akon. Alla loro resistenza eli’era debitrice di trovarsi liberata dal giogo degl’Infedeli; e di fatto nel 1191 sotto il doge Mastropiero, o Malipiero i Veneziani rientrarono nel proprio quartiere, nè ommisero di riprendere tutti que’vantaggi per cui non dovessero ai Genovesi rimaner inferiori. Enrico Dandolo che al Malipiero succedette, quell’ uomo unico nella Storia la cui forza di mente anziché cedere affi’ impulsi naturali della (4) Le Bret. Tomo primo pag. 392 e seguenti. (5) Carolclo Cronica di Venezia rnanu6criUa nel Seminario Patriarcale A.. II. num. 2. Sezione seguala lì ;• e le Bret Tomo 1. p. 553.