186 S. ANTONIO. CTI | REGVLA QVEM MORVM SAPIENTI A REXIT HONESTAS | DISCRETVSQVE GRA-VIS PLACIDO MODERAMINE FVLSIT | QVO SIBI PERPETVVM DECVS ATQVE PARENTI-BVS AVXIT. Questo elogio che racchiude la storia della fondazione del Tempio, scritto in carattere gotico , stava sulla anzidetta pietra sepolcrale collocata nel mezzo della chiesa sul piano . Aveva il ritratto del frate Giotto a basso rilievo con abito differente da quello che portavano in questi ultimi tempi i canonici regolari. Teneva il modello della Chiesa nella sinistra, ed un libro nella destra mano. Dal mss. Gradenigo, dalla Cronaca 1777, dal Zucchini e da altri è riferita l’epigrafe . Un disegno di questo, oggi perduto, sepolcrale sigillo, è in fine del T. X. del Dizionario del Pivati sopraccennato . Venezia fol. , e se ne parla riferendosi l’inscrizione a pag. 117 di quel Tomo X. Notisi però che il Pivati scrisse tlorentigena , e le altre stampe rWRXNTiGzrrJM : ma credo con errore, dovendosi forse leggere florentigenvm lo stesso che Twrejstinvm . Coleti ha tva invece di sva , e insieme con Zucchini ha olim invece di enim . Potrebbe essere che fosse Giotlo effigiato anche in un basso rilievo del secolo XIV che era affisso sulla muraglia esteriore di fianco di questa chiesa , rappresentante s. Antonio di Vienna in atto di benedire l’abate e i monaci; bassorilievo che oggi stassi nel chiostro del Seminario patriarcale al num, XXIII del Ragguaglio. 37 DOMINICO CAPELLO NICOLAI FILIO SENAT. OPT. SIBI ET POSTERIS. VI. KAL. APRILIS MDLIII. VINCENTIVS FILIVS POS. Domenico Cappello figliuolo di Nicolò q. Francesco, giusta il Cappellari, fu primieramente governatore di galea all’epoca 1496: indi applicatosi alle cose interne riuscì ragguardevole senatore. Di Nicolò suo padre abbiamo parlato all’inscrizione numero 5. di Vincenzo figlio ragioniamo fralle inscrizioni di S. M. Formosa . Le genealogie del Barbaro il fanno morto del i55a. L’inscrizione è nel mss. Gradenigo e Sva-yer. Stava sulla predella dell’altare del Rosario . 38 PETRVS PASCIIALICVS PHILIP. F. EQVES MARINAE VXORI RARISSIMAE ATQVE INCOMPARABILI EX PVERPERIO DEFVNCTAE SIBI AC HAEREDIBVS V. P. MDXIII. PiETno Pasqvaligo è quegli di cui alli nume ri 4> e 5- Marina sua moglie era figliuola di Carlo Contarini q. Giambattista da san Felice. La memoria presente stassi nel mss. Gradenigo, dond' io la traggo , e nell’ opuscolo della famiglia Pasqualigo, del quale ho fatta menzione . Era scolpita sul gradino dell’altare del Crocifisso, di ragion della famiglia, insieme collo stemma d’azzurro con tre bande d’oro in un ovato nel cuore di un’ aquila bicipite negra coronata d’oro in campo d’argento; essendoché Pietro e Luigi fratelli Pasqualigo furono i primi a portar 1’ Aquila sullo scudo, che era stata concessa al nostro Pietro da Massimiliano imperatore . Di Filippo qui nominato dirò fralle inscrizioni di s. Maria degli Angeli di Murano. % CHRISTO REDEMPTORI DEIPARAEQVE MA-RIAE VIRGINI TVTELARI VINCENTIVS PA-SCHALICVS DOCTOR ET EX SENAT. CON-SVLTO IN PATRIO ATHENAEO PVBLICVS PHILOSOPHIAE INTERPRES HVIVSCE PRAE-CLARISSIMI PETRI PASCHALICI DOCT. ET EQVITIS ABNEPOS LINEAEVE VLTIMVS DO-CTRINA MORIBVS TYPIS AEQVE PRAECLA-RVS VT CVM PRIMO VNIATVR IN PACE HIC QVIESCENDVM CVRAVIT DIVINO VIVENS CVM HAC E MARMORE ARA PERPETVOQVE IN HEBDOMADA INSTITVTO SACRIFICIO . Vincenzo Pasqvaligo fu figliuolo di Gianfran-cesco q. Andrea , e di donna Catterina Catta-nea da Lendinara relitta di Ogniben Zacco nobile Padovano ( Alberi Barbaro ') . Nacque in Venezia del i659 a’7 di maggio. Applicatosi agli studii e riportata la laurea , pubblicò nel 1671 un libro dettato sui principi aristotelici comuni a’suoi tempi, Galleria de’ ritratti morali divisa in tre partimenti. Venetia 1671. in 4- Quest’opera che, siccome giustamente osserva l’ab. Moschini, non degnerebbesi al presente di uno sguardo , gli meritò la pubblica cattedra di filosofia in patria a sostituzione del defunto senatore e professore Giambattista Con-