SANTA MARIA DE’ SERVI furono gli attestati della pubblica estimazione verso di lui: imperciocché oltra le pubbliche orazioni in suo onore recitate e da Simone Gri-sogono nobile zaratino ( Venezia 1608.4 ) e da Simonetto Spera veneziano (ivi 1609. 4-), e oltra un carme latino del cherico veneto Pasino de’Pasini ( Venetiis 1608. 4 ) che lessi fra gli opuscoli della Marciana, ho veduto coniate a suo onore anco due medaglie. Una descritta nel catalogo del Bottali (Elogi Italiani Voi. VII.) e 1’ altra presso il conte Benedetto Val-marana la quale da una parte ha la testa ed il motto TRAN. S. R. E. CARD. VENDRAMENVS V 4TR. venet. e dall’altra un Leone con una spada e una croce : in fide jvstitia et fortitvdine: Il nome di questo patriarca vedremo in molte e-pigrafi altrove scolpito. L’inscrizione che appiedi stava del mausoleo del doge Andrea Vendramino ho tratta dal Pal-ffero, dal Bergamini, e dal Cornaro ( T. XIII. p. 184)- Vedesi che il cardinale pose il monumento non a se, ma in memoria de’personaggi della famiglia sua de’quali in seguito leggiamo i nomi, e le ossa de’ quali al momento della de-moliziene di questa chiesa religiosamente ha fatte raccogliere ed unire insieme il conte e cavaliere Nicolò Vendramin Calergi in una tomba nella chiesa de’ss. Ermagora e Fortunato, come da lapida che colà riferisco, tranne peraltro le ossa del doge che col monumento insieme collocate vennero per cura dello «tesso cavaliere nella chiesa de’ss. Gio. e Paolo. 107 BARTH . VENDRAM . AND . DVGIS F. LATI-SAN AE DOMINO Bartolomeo Vendramino f. del doge Andrea q. Bortolomio nel 1457 comperò il feudo di Latisana o della Tisana da Giovanni e Bartolomeo Malombra pel prezzo di sei mila ducati con tutte le possessioni, utili, giurisdizioni, e preeminenze da’ Malombra acquistate tre anni prima ( Vedi il Palladio Hist. ilei Friuli p. 06 parte 2. ); della qual cosa ci accaderà di nuovo parlare nelle inscrizioni spettanti ai Malombra . Il Vendramin, secondochè dice Marino Sanuto (col. 1204,) stava nel detto suo feudo sbandito da Venezia, perchè con una freccia a caso uccise un ufficiale di barche. Del doge Anorea riserbomi di favellare nella chiesa de’ ss- Giovanni e Paolo, come ho già detto nel principio. Qui soltanto aggiungo che ap- pena eletto doge, cioè nel 1476, procurò che detto Bartolomeo suo figliuolo’fosse fatto friere di Rodi, e con questo mezzo assolto dal bando. 11 fece anche tornare a Venezia; la qual cosa sebbene spiaciuta fosse a’più, pure ognun taceva, fir.chè Alvise Lando savio di Terraferma perorò contra il Vendramino in guisa che dovette tornarsi in esilio. Prese da ciò motivo il gran consiglio di deliberare nel no febbrajo 1476 m. v. che tutù li condonati e bandegiati criminalmente per ogni consegio et officio li qualli dopo le sue condanasone sono fati preti overo ano preso abito eclesiástico pel mezo del qualle rimaneva assolti dalle sue condanason per oviar a simili inconvenienti, che luti li sopradeti condanati debano assicurar le sue condanason, e che i banditi debban entro tre giorni partirsi ec. la qual provisione fo fata perche il ser.m° dose aveva fatto far un suo figliuolo frier di Rodi el qual era in bando per omicidio et con questo mezo veniva esser assolto. Ciò cavasi e dalla cronaca diM. Antonio Erizzo nella Marciana, mss. del secolo XVI, e da cronaca dello stesso secolo presso il consigliere Giovanni Rossi, e da altre simili. La presente lapida è tratta dal Palf. e Berg. ed era in fllùesa. Palf. malamente lesse sarto-lino, ma è bartholomeo. 108 NICOLAO VENDRAM . AND . | DVCIS . F . SE-NAT . OPT. Nicolò Vendramino era il maggiore tra’ figliuoli del doge, ed era morto quando* suo padre fu creato doge nel 1476, come ne attesta il Sanuto (colonna 1204) -Il Cappellari ricorda che fu capitano valoroso, e che militò cogli eserciti veneti nelle guerre de’suoi tempi. La epigrafe è nei soliti mss. 1°9 HJER . VENDRAM . AND . DVCIS F . | SENAT. OPT. Girolamo Vendramino altro figliuolo del do- ?e, secondo gli alberi Barbaro mori del 14^4-