9 ■— ciampava ogni atto del governo e metteva discordia profonda tra i fratelli. Per non essere parziali, eccone la storia. Per Dukagini in senso stretto si intendono ora le sole tribù di Shala, Shoshi, Kiri, Planni, Giani e Toplana : in senso lato tutte quelle tribù dell’Albania che hanno adottato il codice di leggi civili del principe Lek-Dukagini; detto «Kanùni i Lekés», quinT di, oltre le suddette, la Mirdita, le montagne di Pu-ka, Temali ed altre. La maggioranza sono cristiane cattoliche 1). La rivoluzione dei Dukagini scoppiò nell’ultima quindicina del mese di novembre 1926. Essa non è compresa se non si sanno le cause remote e prossi^ me della medesima. Quelle ascendono alla costituzione data dal Sultato ai capi delle tribù fino dall’occupazione dell’Albania: queste ai noti litigi, all’opposta veduta, alla discrepanza di pareri nata in seno al parlamento albanese a Tirana nel tempo che in esso nacque e crebbe il cosidetto partito dell’opposizione. Dissi ascendono remotamente fino all’occupazione del turco perchè l’imperatore dei mussulmani per consolidare il suo nuovo possesso e legare con catene di ferro i popoli assoggettati al suo diminio, creò, o forse riconobbe giuridicamente un diritto che aveva^ no ab antiquo le genti di questi luoghi di essere governate e rette da alfieri e da capi e da sottocapi delle singole fratellanze o ville. I paesi dell’alta Albania sono a guisa di tribù disperse su vasti territori. Ognuna ha un proprio alfiere e dei capi e sottocapi secondo il numero delle fratellanze. Il prossimo consaguineo dell’alfiere e del capo dicesi in lingua paesana «diali mas bairaktaarit ndo mas Kreut» giovane dopo l’alfiero o dopo il capo, quindi sottocapo. Anche costui ha una certa giurisdizione, ha dei diritti nelle vecchiardie, nei giuramenti, nei profitti delle sentenze, che si pronunciano, nella precedenza dei pranzi, delle cene, e così via.