— 67 — rone 16.800. Nulla, nulla lasciarono al parroco eccetto un po’ di granoturco. Ed il promesso tenente della scuola di gendarmeria che, secondo Hassan-Begu, doveva venire a custodire il padre e la casa, dove stava? Era arrivato davvero, ma stava nelle case vicine ad osservare da lungi la baldoria, l’infamia di questi furfanti e, quando li vide andarsene si presentò coi suoi nel cortile dell’ospizio per custodirlo. Pur pure la sua presenza pei giorni susseguenti fu di gran profitto pel Missionario, perchè Hamid-Ciallaku avendo capito che il signor Console generale italiano, Ugo Faralli a Scutari ed a Tirana si era fatto sentire fortemente e degnamente, onde troncare ogni questione, due volte mandò all’Ospizio i suoi assassini ad ammazzarlo, per poi poter dire francamente che i Kociak avevano operato simili nefandità. Che se col missionario si comportarono si crudelmente, colla popolazione e colle sue sostanze come fecero? Per le seconde si dice lutto in poche parole. Lasciarono intatte le sole mura delle case ed il granturco che non consumarono essi. Il resto scomparve e questo all’inizio dell’inverno in luoghi senza comunicazione. All’annunzio della sconfitta dei rivoluzionari non poche famiglie, non avendo partecipato alla rivolta, non fuggirono; così non danneggiarono i loro bestiami fuggendo verso la Jugoslavia. Appena giunto Fy-cyrjia fu emanato un ordine che gli animali che si trovassero fuori di casa sarebbero considerati come proprietà dei Kociak e confiscati. Furono quindi tenuti in casa. Era un tranello per trovarli non dispersi pei monti e li trovarono davvero e se li presero. 1 Matiani in ciò furono aiutati dai turchi di Postripa che vendicarono in tal guida i danni fatti loro dai cristiani slavi nella guerra balcanica. Riguardo alla popolazione dirò: Chi era capo di famiglia fu tradotto avanti ad Hassan-Begu e Fycyrii-Dinjia e chiuso in carcere in una stalla senza cibo