SAN SECONDO. a97 1 | TRANSLATIO SANCTI SECVDI MARTY' RIS | SER.M0 IACOBO TIIEVPVLO VENETIA-RVM PRINCIPE IMPERANTE | ANNO M.CCXXXVIJ. HIC CIV1TATEM PEDEMONTA-NAM AST NV | CVPATAM■ OBSIDIONE • AT-QVE ARMORVM VI COEPIT DEPREDAV1T > I PENEQVE DESTRVXIT, CORPVS SANCTI SECVNDI EX E A ABSTVLIT. VENE | TIASQVE PORTAVIT* ET IN 1NSVLA SANCTI TVNC ERASMI. COLLOCAVIT. | NON SINE QVIBVS-DAM DIVINITVS PRODIG1IS COELITVS OSTENSIS. ET EX | TVNC COEPIT VOCARI ECCLESIA SS. (CXXXV) ERASMI- ET SE-CVNDI. Nella Chiesa di santa Maria del Rosario delta dei Gesuati affissa al muro dell’ andito tra l’altar del Crocifisso e quello della B. Vergine stassi una tabella con ¡scrittura in carta pecora del secolo XVII in fine, o del principio del XVIII, che fu trasportata dalla chiesa di san Secondo, ove in altri tempi vedevasi appesa non lungi dal sepolcro del Santo . Contiene questa tabella primamente un sommario della vita e.martirio di san Secondo, che comincia : L’anno cento e uno, ec. e termina : nel libro stampato della sua santa vita . Indi evvi l’inno e l’Antifona, e poi : Copia dell’ antica Tabella che sino al presente ( non si sa l’anno, ma forse è del 1692 o in quel torno, epoca del ristauro della cappella ) stava appesa presso Voltare del glorioso martire san Secondo, nella quale si narrava la Traslazione del sacro corpo in questa isola, trasportato dalla città di Asti : ed evvi poi in carattere semigotico, ma della stessa epoca l’inscrizione tran-slatio, ec., tal quale holla qui sopra riferita. Il primo a recarcela stampata fu il padre Domenico Godagli a p. i5 tergo della già accennata sua Istoria, ed abbiamola anche nel Cornato (T. VI, p. 2 ) e nel p. de Rubeis ( p. 240 ) che concorda col Cornaro; ma nè il Cedagli, nè il Cornaro riportaronla quale oggi si legge; il perchè essendovi importante differenza qui trascrivo prima quella del Godagli che è: »ere- NI SS 1*10 I ACORO TIIEFFOLO FENETIARFM PRINCIPE IMPERANTE, HIC CÌF1TATEM PEDEMONTANA M ASTA N FN CFP A TAM OBSIDIONE ATQFE A BUI 01FM FI CE-PIT, DEFR EDAF1T , PENEQFE DESTRFX1T ; CORPFS SANCTI SECFNDI, EX EA ARSTFLIT. FENETIASQFE IN 1NSFLA SANCTI ERASMI NON SINE QFIBFSDA M PRODIGIO E COELO VIFINITFS OSTENSIS COLLOCAFIT ANNO domini m.ccxxxfii . Quella del Cornaro poi e del de Rubeis è : serenissimo iacoro thef- POLO FENETIARFM PRINCIPE IMPERANTE ANNO niccxxXrii. me cifitatem pedemontana ni asta ( Rubeis dice ast) nfncfpatam obsidione , at- QFE ARMORFM FI COEPIT, DEPRAEDAFIT, POENEQFE DF.STEFXIT ; CORPFS S. SECFNDI , EX EA ARSTFL1T, IN VENETIASQFE PORTAFIT, ET IN 1NSFLA NFNC s. erasmi ( Rubeis dice tvrc ) collocafit , non SINE QFIRFSDAM DIF1N1TFS PROD1GUS COELITVS OSTENSIS. ET EA' TFNC COEPIT VCCARl ECCLESIA FA- rricata ss. erasmi et secfndi . Qualunque però siasi stato l’antico compositore di questa memoria, essa a buon dritto andò soggetta alle sagge critiche del Cornaro e del p. de Rubeis. In fatti il Codagli appoggiando ad essa narra, che sotto il doge Iacopo Tiei-olo ( del quale favelleremo nelle Inscrizioni de’ss. Gio. e Paolo ) avendo i Veneziani fatta lega con Gregorio IX papa a danni di Federigo li imperatore , Pier Giovanni figliuolo del doge , e podestà de’Milanesi espugnò con poderoso esercito molte città ch’eran soggette a Federigo, fra le quali Asti, da cui avendo nascosamente rapito il corpo del martire san Secondo, inviollo a Venezia. Ma di questa espugnazione di Asti nulla affatto leg-gesi negli storici veneti o forastieri, e ne tace pure lo stesso Dandolo il quale le circostanze più minute di quella guerra descrive. Narrano bensì gli Astensi cronisti molti infortunii da essi sofferti negli anni 1070 e 1091, e 1135, en55 o il 57 e 1177, e trovaronsi pure essi impegnati nella guerra contra i marchesi di Savona dal 1210 al 1220; ma non mai durante il ducato del nostro doge Tiepolo che fu dal 12*9 al 1249: dimodoché non nel 1287, ma bensì in alcuna di quelle anteriori epoche fra’ tumulti de’ cittadini, le discordie del clero e del popolo, e gli assedj e le stragi potrebhe essere stato rapito il sacro corpo e portato a Venezia;