— 57 — parte di Mazzareku e minacciare verso Drishti la ritirata dei rivoluzionari della caserma. Il governo telegrafò ovunque per soccorsi e dalla bassa Albania, da Durazzo, da Tirana sull’imbrunire della sera arrivarono delle truppe regolari sul luogo della tenzone. Anche ai turchi di Scutari e della Postripa si distribuirono armi. Temendo i rivoluzionari che Gegh-Ma-rashi tagliasse loro la strada Rosseku-Prekali si ritirarono in questo luogo. La caserma fu rioccupata la notte del 22 novembre dagli Ahmetisti. A Prekali fu determinato di unirsi alla terza colonna, che veniva da Dushmani e da Shllaku e con essa tentare di entrare in città dalla parte delle colline di Messi. Ma già il governo si era ben rinforzato sulla pianura. La perdita della caserma indusse i turchi di Postripa a gettarsi apertamente dalle parti di Ahmeti; con questo giuoco di bandiera ai cristiani furono chiusi i passi per la valle del Kiri. Per riunirsi ai loro dovettero ascendere al Zukal e da qui discendere a Vukaj di Shllaku - Martedì il 23 novembre si combattè sulle colline che circondano Hoti e Spiro-Mozzi fecero scappare Don Lorenzo Zaka coi suoi dalle sue posizioni per cui i rivoluzionari, privi di munizioni e di cibo dovettero abbandonare il campo e discendere a Prekali. Don Lorenzo temendo di esse ucciso pel tradimento fatto si pose sotto la protezione della famiglia di Nok-Mirashi e di Pietrush-Ndoia di Shoshi ed allegando dovunque il pretesto che andava a Gussigno a levare e far venire i battaglioni jugoslavi, non interrompendo il viaggio nè di giorno nè di notte, se ne fuggì verso Thethi passando per Dushmani e per Pepsumai. Ai 25 le reliquie dei rivoluzionari si raccolsero in Prekali sperando sull’aiuto del paese. Essendo questa località in bocca ai mussulmani fece loro intendere che sloggiassero anche da qui. Lasciato un manipolo d’uomini a guardare il famoso passo del sas-