*9 C LARI SS.* FAMILIAE PISANAE SEPVLCHRV AB INITIO TEMPLI HVIVS CONDITV VIRO INTEGERRIMO DNO GEORGIO PISANO EIVS FILIVS PIVS VICTOR RESTAVRAVIT ET VI-VENS POSVIT POSTERIS. GEORGIVS PISA-NVS SENATOR AMPLISS.NAVALI BELLO CO-TRA TVRCAS CLARVS AC PET.S FRES REQE-SCVT IN PACE. MARIPETRA VENERIO CON-IVX DILECTISS/ ET LVCIETTA F. AMAN-TISS. PERFICIENDVM CVRARVT. OBIIT ANNO 1697 DIE 26 SEPTEMB. VIXIT ANNOS 85 — i554. — Giorgio Pisani seniore figliuolo di Nicolò q. Fantino morì nel 1484 > ed essendo stato posto nel sepolcro familiare, questo fu ristaurato nel i534 da Vettore suo figliuolo. Tra’ posteri evvi Giorgio Pisani juniore e Pietro fratelli figli dì esso Vettore: il qual Giorgio morto nel 1^97 era marito di Malipiera figlia di Giannalvise Venier, e padre di Lvcietta Pisani che il monumento stesso perfezionarono . Ciò premesso a dichiarazion dell’epigrafe , dico ora di Vettore, e di Giorgio suo figlio. Vettore figliuolo di Giorgio q. Nicolò annoverasi fra’ letterati nostri che fiorirono alla fine del secolo XV e al principio del XVI. Fu discepolo di Giorgio Valla piacentino, pubblico professore di belle lettere in Venezia , e molto approfittò alla sua scuola. In effetto abbiamo di lui un eruditissimo commento latino al libro De Oratore di Cicerone stampato in Venezia per Boneturn Locatellum . XVII. cal. aug. 1492 fol. con dedicazione ad Antonio Pizzamano , che fu poi vescovo di Feltre, e verso di cui il Pisani grande amicizia professava non solo ma anche vincolo di affinità . Quest’opera fu altre volte impressa e a Venezia, e a Lione, e a Parigi . Evvi pure del nostro Vettore una epistola latina diretta a Paolo Pisani Senatore, la quale serve di prefazione alla stampa di Sesto Rufo Avieno traduttore de’ Fenomeni di Arato , Venetiis per Ant. de Strato. . 1488. 4- 'n fi°e alla quale evvi un’ altra lettera di Vettore allo stesso Paolo. Il Pisani nella detta prefazione ci dà la vita di Arato e parla de’ tre principali suoi traduttori latini Cicerone, Germanico, e Avieno, e ne dà in ristretto l’ordine e il contenuto dell’opera, e la utilità che ricavar ne pon-no i leggitori . Ed entrando poscia nelle laudi del Valla, la cui scuola egli fino a tre volte ai S. ANTONIO. giorno frequentava, compie con quelle del Pi. 6ani chiamandolo uomo in tutte cose pruden-— te e di non volgare dottrina . Nell’ edizione de’ Problemi di Alessandro Afrodiseo tradotti in latino dal Valla, Venetiis per Antonìum de Strato 1488. fol., evvi una epistola di Vettore a Lodovico Mocenigo personaggio dì eccellentissima eloquenza fornito; la quale epistola fu riprodotta nell’Appendice alla Biblioteca Sammiche-liana. Venetiis 1779. p- 561. Oltre a ciò per cura del Pisani usci una pregevole edizione di Dionigi il Periegeta: Metaphrasis Periegeseos Dionysii Alexandrini ec. Venetiis 1488. 4-> notata da Giannalberto Fabricio nella Bibl. Latina (edit. 1721. voi. alter, p. 093. Num. IV ). Che se il Pisani si mostrò pubblicamente grato al suo maestro per le apprese discipline, il Valla stesso non mancò di render parimente testimonianza a ciascheduno della virtù di Vettore . Ciò fece col dedicargli il libro Cleonidae Harrnoni-cum introductorium interprete Georgio Valla Piacentino, che conVitruvio, Frontino ed altro venne impresso in Venezia per Simonem Pa-piensem dictum Bivilaquam 1497- f°'-> e che fu ristampato con altri autori dal Valla interpretati nel susseguente 1498 per lo stesso Bevilaqua in fol. Nella dedica adunque ci fa sapere che Vettore nel fior dell’età, in che allor si trovava , avea coperti severissimi Magistrati con somma lode, e che coll’ingegno suo grave e perspicace prometteva assai maggior cose: e lo eccita a non intralasciare le liberali discipline che avea cominciate, emulando per tal modo la gloria de’suoi antenati. Vettore che fu e prov-veditor alle biade , e de’ consigli di. XL morì nel novembre 1549 , secondò i Necrologi della Marciana libreria . Non deggio però dissimulare , che dopo la metà del detto secolo XV fiorirono contemporanei cinque Vettori Pisani-Uno figliuolo di Ermolao, ed è il più vecchio degli altri, uno di Francesco, uno di Giorgio ( eh’ è il nostro ), un quarto di Marino e un quinto di Pietro; e e non tacerò pur che questo Vettor letterato da taluno dicesi figlio di Ermolao, e da tal altro figlio di Marino. Questa confusione nacque certamente perchè il Pisani nelle dette sue opere non indicò il nome del padre suo . Ad ogni modo però , io tengo per fermo che il Vettore in questa inscrizione nominato sia propriamente il letterato , ed ecco il perchè . Non solamente nella epistola al Pizzamano si dice di lui affine , ma anche nella epistola a Paolo Pisani afferma d’essere affine di esso Paolo. Nelle genealogie patrizie non ho trovata