SAN DOMENICO. i33 Gvadagnini e Rvbeis. Ho detto io non senza motivo nella prefazione, che alcuni sigilli sepolcrali servirono, dopo il disfacimento delle chiese, ad usi i più abbietti. Questo oggidì copre una latrina in casa dell’ intagliatore Gasadoro a’ Miracoli. Ho quindi potuto correggere il Pal-fero che invece di GVADAGNiNrs aveva scritto honfavinvs o simil cognome, e fu rifatto nel suo mss. pampagninvs ; e che invece di an. do. mvcxi. xin vie irmi, epoca che veggo scolpita all’estremità inferiore della pietra , scrisse an. v. 1576. vie 9 AVG. Manca poi nel Palfero 1’ ultima parte dell’inscrizione poiché fu scolpita posteriormente. 47 VINCENTIO MOLINO VINCENTII FILIO SENATORI INTEGERRIMO SYMMIS PERFVN-CTO IIONORIBVS PARENTI OPTIMO PIEN-TISS. FILII POSVERE. DECESSIT ANN. D. MDLXXVI. Vincenzo Moun f. di Vincenzo q. Alvise pro-curator fu esercitato nelle guerre del Friuli ( dice il Cappellari ), ed essendo consigliere fu ucciso da un Vicentino in corte di Palazzo a’ 9 di agosto del 1076, la qual circostanza è confermata anche nelle genealogie del Barbaro, quantunque dall’epigrafe non apparisca. Que-ste aggiungono , che suo padre Vincenzo fu pure ucciso nel 1556 a’ 22 dicembre da ser Marco Michiel. Fra i figliuoli che posero il monumento è Alvise già vescovo di Trevigi e poi arcivescovo di Zara, e Nicolò che fu ambasciatore. La memoria stassi nel mss. Palferiano, nell’ Armano ec. Il Palfero dice optimo fiiii PIENTISS ... AN. DNI l5j6 9. AVGVSTI. E lo Sva-yer ha invixxri vie ix mensis avgvsti . Questa tomba passò poi nel 1620 in potere di D. Bar-toli Quartaroli e suoi eredi in benemerenza per li banchi che fece nella Cappella maggiore di questa chiesa, com’è detto nel mss. Armano p. 212. 48 TVMVLV QVEM REVER. ADMODV PR/ESBI-TER ZACHARIAS FIL." Q. IOANNIS DE ZA-NELLI MATRISORORIBVS COGNATO CAR.M0 SIBIQ. PARAVIT PIE INGRESSVS EST AN. DNI 1620 29 IVLY Zanelli. Vi fu contemporaneo priore di que- sto cenobio nel 1619 e nel 1600 Raimondo Zanelli il quale mori di peste nel detto anno i63o , e fu seppellito al lito , come nel mss. Armano p. 217. La epigrafe stà nel Palfero, nel quale non si vede bene se l’anno sia 1620, o altro . Gradenigo e Svayer intesero 1620. v. 25 irai. Coleti poi pose 1720 , ma con isbaglio grande, perchè il Palfero è di un secolo anteriore . 49 LAVRAE NANI VXORI AMANTISSIMAE BAR-TIIOLOM.5 CAVATIA DILECTIONIS ERGO SIBIQ ET HEREDIBVS EX FAMILIA P. ANNO MDCXIII DIE VLT.° MENSIS IVLII Nani-Cavazza . La lapide nel Palfero e nell’ Armano e in altri. Gradenigo errando mvxciii e lo Svayer ioannae nani , e finisce fami-zia p. 50 BARTHOLOMEO PENTIO CLODIENSI ANGELO DILECTO F. HAEREDIBVSQ. SVIS HO_C SEPVLCHRV FVIT CONSTITVTV ANNO DNI 1621 DIE XXX. IANV ARY. Pentio, cosi aveva scritto Palfero , ma altra mano scrisse bentio . Nel Gradenigo e Svayer è PENTIO. 51 DOMINICO BOLANI SENATORI GRAVISS. | FRANCISCVS BOLLANVS FILIVS | DOMINI-CVS ET IACOBVS NEP.F.F. | SIBI ET POSTE-RIS MONVMENTVM HOC POS. | ANN. DOMINI MDLVII Domenico Bollani figliuolo di Francesco q. Domenico ( Alb. Barbaro ) fu non solo gravissimo senatore, e savio del Consiglio; ma si be* ne giureconsulto di vasta erudizione e di forbita eloquenza fornito, e perciò in grande estimazione presso i letterati, del che fanno fede e Marsilio Ficino ( Epistolar. lib. sext. p. cxmi. Venetiis 1495 ) e Rafael Regio che come a Rettore di Cremona gl’ indirizza le Tusculane quistioni di Cicerone impresse in Venezia per il Gregori nel mcccccu. Osserva qui il padre degli Agostini (Notìzie ec. Voi. I. p. 529) ritrarsi da più memorie che nel i5o2 Cremona era