56a CORREZIONI E GIUNTE. detto Michele Orsini vescovo; e a Giovanni morto nel <497 successe nella commenda Costanzo pur cherico suo fratello. Tornando a Pasquale, egli si è reso benemerito di questo convento con lasciti pii. Un transunto curioso del suo latino testamento è il seguente : Vuole che nell’anniversario della sua morte la cappella ove saia sepolto debba ornarsi de’ panni verdi che a questo Jine ha lasciati. Al suo anniversario interverranno tredici poverissimi uomini della scuola degli Orbi, uno de’ quali sappia parlare e benedire la Tavola e far il ringraziamento, e persuadere i compagni a pregare per 1’ anima sua e de’suoi benefattori. Sei poi saranno affatto affatto ciechi, gli altri offesi in qualche membro fuorché nelle mani e negli occhi, e tali che non possano vivere se non di elemosina, ma che vedano e possano adoperare le mani per servire i loro compagni ciechi, i quali tutti, per quanto è possibile, dovranno essere onesti e moderati , non infami, ubbriaconi, e bestemmiatori. Ogni uno di essi sarà tenuto nel tempo dell'anniversario pregare Dio per l’anima sua e de’ suoi defonti, e recitare sette volte il Pater e sette volte 1’ Ave Maria, col Salmo Deprofundis, coll’ orazione Ine Ima, col nome Pascalis Marìpetrì, e se non saprà né 1’ uno nè l’altra, che l’impari, se vorrà intervenire all’ anniversario e al desinare infrascritto. Terminato l’anniversario i Religiosi daranno da desinare abbondantemente aiii suddetti tredici poveri, o di carne, o di pesce; se di carne, con galline, e uccelli marini, torte con raviuoli, minestre di panico buono composto con formaggio e spezie, e formaggio e frutti dopo pranzo, cioè, un pezzo moderato di formaggio, un pomo, o un pero per ciascheduno, e le carni alcune saranno arroste , alcune lesse; e lo stesso si farà se il desinare sia di pesce, nel quale ci dovrà essere ancora del pesce fritto, con noci, e pomi dopo pasto, il qual finito e fatto il rendimento di grazie, sia dato un marchetto a ciascheduno dei tredici poveri. Per fare questo desinare ed elemosina il Testatore lascia dieci lire de’ piccoli , le quali tutte vuole, intende, ed ordina che siano spese nel suddetto pranzo ed elemosina. Per l’incomodo poi di chiamare i poveri e del pranzo lascia alli Religiosi un ducato all' anno in perpetuo. Il Catastico e 1’ Arci) ivio di questo monastero nèlli Tomi IX. XI. XVII. XXXVI ec. mi ha somministrata materia a tale aggiunta . Osservo che le Genealogie di Marco Barbaro concordano con quelle del Catastico, ed esse dicono che Giovanni Maìi-piero fu vescovo aneli’ egli di Pola . Osservo anche, che 1’ Ughelli ( Tomo V. col. /jUi. 482 ) nella serie de’ vescovi di Pola al numero 28 segna Michael decessit 1497, e nuli’ altro. Questo Michele dunque è Veneto , di casa Orsini cittadinesca, di religione canonico regolare, nominato come vescovo di Pola più volte in questo Catastico, ove recasi anche ( Tomo XI) una carta di donazione 1461. 7. dicembre eh’ egli fece a beneficio della detta casa Mali-piero . Egli aveva dettato il suo Testamento nel 149'T. 8. aprile, notajo Troilo de” Manfredi lasciando in esso erede residuano di tutti i suoi beni il detto Pasqual Malipiero , come risulta da una Sentenza a Legge promossa sopra quel Testamento dallo stesso Malipiero nel 7 marzo 1499- ( Porno IX). Il nome poi di Giovanni Ma-lipier» dopo Michele non lo veggo fra’ vescovi di Pola, e finché io abbia più certe notizie, ne lascio la fede alle genealogie del Barbaro. pagina 167. linea 09. Intorno alla venuta in Venezia di Anna regina di Ungheria la quale, come ho detto, fu nel i5o2 accompagnata da Pietro Lan lo nella sua partenza da questa città , abbiamo un raro opuscolo alle stampe composto da \ngelo- Gabrieli e impresso per Bernardin de’Vidali l’anno stesso i5oa, del quale già in altra Inscrizione darò maggior contezza. pagina 168. linea 5i. ed ispezieltà: correggi: ed in ispezieltà. pagina 170- linea 11. Leggesi ne! Diario di Girolamo Priuli ( mss. T. I. p. 164 ): adì tre ottobre ì.io t si è udito in Venezia che Antonio G ri mani fug:*> da Cherso. e si rifugiò in Roma presso il figlio Cardinale . pagina 171. linea Due ritratti del doge \ntonio Grimani eseguiti da Tiziano m’ assicura di possedere il conte Ignazio Bevilacqua Lazise di Verona , ora consigliere dell’ I. R Governo nostro. L’ uno lo rappresenta generale del mare in Puglia: 1’ altro procurator di s. Marco, fattogli nella occasione del ristauro del Campanile di s. Marco che vi si vede effigiato .