SAN interrato in mezzo la sagrestia di questa sa. Per la demolizione poi di essa le ceneri furono raccolte, e conservansi oggidì nella basilica di s. Pietro di Castello, come avvisami l’ab. Regazzi. Questo prelato chiarissimo non solo per avere con somma laude sostenuta la mrssion sua al Concilio, ma altresì per fama di eloquenza sacra e di dottrina scrisse un Commentario in epistolam sancti Pauli ad Ilebraeos, e alcuni Trattati de immunitate, de auctorìtate sum-mi Pontificis, de unitale ecclesiae adversus haereticos, le quali cose non credo che sieno stampate. Ebbe elogi continui da’ contemporanei e da’posteriori scrittori. Nicolò del Bene dedicogli da Verona in data 29. giugno i56i, i Sermoni ovvero Omelìe divote di Giovanni del Bene prete Veronese suo fratello , che furono stampati in Venezia nel i568 per Giorgio Cavalli 8vo. Bernardo Tasso gli addrizza un Sonetto che stassi fralle sue rime ( p. 290. T. I. ediz. 1749) ed un altro in sua commendazione è fra quelle di Luca Contile . Il cardinale Agostino Valiero lo appella virum acri ingenti et ad eloquentiam in primis natum (p. 84. Opu-scula de cautione ec. Cominus 1719 ). Domenico Codaglio aveva preparata la vita del Trevisan , ma non venne alla luce , ed era unita a quelle de’ patriarchi Dona e Querini, di cui ho già detto . Parlano poi del Trevisan tra gli altri* Sisto Senese. Bibl. Venetiìs i566. Lib. IV. p. 3 92. Il Maffei. Verona illustrata . Lib. IV. p. 196. Lo storico Andrea Morosini Lib. Vili, p. i65. L’ Ughelli T. V- col. 989. L’ Armano p. 102. 104. 117. Flaminio Coinaro Voi. VII. p. 3a8 e Appendice p. 349- Apostolo Zeno nelle Lettere Voi. I. p. 200. 201. ediz. 1785. Il Biancolini. Chiese di Verona Lib. I. 234 ; e registrasi pure nel Tomo sesto p. 57 della Storia del Concilio di Trento del rallavicino, ediz. di Faenza 1797. Ebbe fratelli nominati nella lapide Agostino e Francesco , il quale Agostino, secondo le genealogie del Barbaro, e del Cappellari vestì l’abito della Compagnia di Gesù circa il 1.570. La inscrizione ho tratta dall’ Armano e da altri. Il Cornaro errò nel dire nxn jnsos xxx perchè abbi am veduto che nacque nel » 529 e mori del i562 cosicché xxxm. visse. L’ Ughelli poi ommise 1’ ultima linea . DOMENICO chie- 56 SPEGTABILIS ET GENEROSI DOMINI MARINI | MARIPETRO Q. LAYRENTII DE CONFI-NIO | S. MARIAE FORMOSAE ET SVORVM HEREDVM | QVIOBIIT DIE XIIIFEB.MCGGCL Marino figlio e Lorenzo padre q. Marino Malizerò trovansi nelle genealogie del Barbaro, e corrispondono coll’epitaffio. L’avo Marino del i586 fu il primo bailo e provveditore generale a Corfù, ed era figliuolo di altro Lorenzo che del i555 , come narra il Caroldo, al tempo della guerra co’ Genovesi fu uno de’ quattro deputati alla difesa e custodia del lito. L’ Armano ci dà l’epigrafe. Svayer s. specta-siLis, cioè sepultura. 57 HIC ALOYSIVS DIEDVS I PROTONOTARIVS APOSTOLI CVS | IACET | CVI MAX. VIRTV-TIS GLORIA 1 CRIMEN OMNE VITASSE I AGE LECTOR | ID TVO 1NSCVLPATVR LAPIDE | PETRVS FR. PIENTISS. F. | ANNO MDXI. Diedo. Trovo nelle genealogie patrizie quattro fratelli di nome Luigi e Pietro Diedo essere vissuti contemporanei, e distinguersi solo dal nome del padre e dell’avo. Quali sieno i miei due Luigi e Pietro non è facile decidere mancando nell’epitaffio il nome del padre. Con-ghietluro però che sieno Luigi e Pietro fratelli figliuoli di Francesco q. Antonio procurator il quale Antonio è quegli di cui ho scritto al numero 6; e ciò per la vicinanza della sepoltura . Che se la cosa fosse così, conviene cor-reggere le genealogie del Barbaro , e indicare come abbate di s. Bona di Vidor Luigi f. di Francesco q. Antonio, e non già Luigi f. di Francesco q. Marco, il qual Luigi non aveva alcun fratello Pietro. protonotario fosse anche Vidor l’imparo non solo ma fi anche dal mss. Armano ( pag. 94. e seg. ); il quale aggiunge che il nostro Diedo col suo testamento i5n. i5 luglio lasciò una possessione di campi 77 posti in villa di Peseglia , diocesi di Trevigi, alli canonici di s. Antonio di Castello dell’ ordine Scoppettino per la man-sionaria d’una messa cotidiana, da’qual'fu rinunciata ; e comperata da’ frati di s. Domenico, per esibizione fatta dal detto Pietro Diedo commissario, con istromento 1518. 7. genna- Che il nostro Luigi abbate di s. Bona di dalle dette genealogie,