20 scrizioni con una lineetta perpendicolare al fine, di ogni riga del marmo , fossi ito a capo ogni volta, e serbato avessi e la grandezza, e la varietà delle lettere, dandole insomma quali il marmo stesso le offre nè più nè meno. Ma, oltre che la mole de’volumi a dismisura cresciuta sarebbe con danno de’socii, se non s’incidali tutte le inscrizioni , egli riescirà sempre impossibile imitare a perfezione il marmo. La qual cosa se è ad osservarsi ove trattisi di antiche greche, e romane epigrafi , nelle quali la esattezza, e verità richiedesi allo scrupolo , torna soverchia nelle moderne nostre, il cui numero delle linee è per lo più posto a caso ; non essendo cosa nuova a chi scrive il dover talfiata accorciare le lettere e le parole, perchè non capiscono nella pietra già preparata, e adattare ad essa le righe, e non quella a queste. Ma riflettersi dee principalmente nel caso nostro, che da questa material imitazione del marmo nessun vantaggio gli eruditi ne trarreb-bono, i quali intenti a leggerle sono in qualsiasi maniera copiate , purché fedeli ed esatte sieno nelle parole; e che non alla bellezza, od originalità del carattere, che ha l’inscrizione , tende 1’ opera mia, ma alle cose nella in-scrizion dette , e non di modello agl’ incisori, o scultori servir ella deve , ma sì di utilità agli scienziati, e a quelli che delle cose nostre amano di avere contezza maggiore. Ciò nonostante, se avverrà, che alcuna inscrizione per curiosità di antico carattere si distingua dall’ altre, ne darò un saggio in rame nell’ opportuno luogo. A tutte poi io noto il sito ove collocate sono : e questo pure fo brevemente : imperciocché uscirei dal seminato se descrivere colle parole dell’architetto e del pittore io volessi, o 1’ altare, o il mausoleo, o il quadro, o il liiogo ove stassi la epigrafe. Seguon quelle che io non vidi, ma che da’ libri riconosco che altra fiata in questo, o in quel tempio vedevansi ; e segno il libro e 1’ autore, che ce le han conservate : la qual cosa io uso principalmente, perchè non diasi alcun a credere, che talune sieno dal mio capriccio nate, e per vere spacciate a’leggitori. Questa progressione talvolta sarà , secondo le circostanze, alterata: ma ciò non monta , perciocché formando ognuna di queste inscrizioni un tutto di per se , niun danno è che 1’ una sia posta prima, o dopo dell’ altra , purché nessuna manchi, e il luogo ove giace sia indicato. Alla fine di ogni tempio quelWio pongo, che ne’contorni di esso si trovano, osi trovavano, sien sacre , o sien profane, o in luogo pubblico, od in privato ; e poscia un particolare alfabetico indice de’nomi onde son composte le inscrizioni che in quella cotal chiesa, o luogo ho davanti registrate , e una tavola delle abbreviature spiegate . Collo stesso ordine le epigrafi troverannosi che ad altri templi o siti spettano, cioè quelle de’padri Armeni di s. Lazzaro in Isola , e di Santa Croce di Venezia , quelle della Chiesa di S. Georgio de Greci, quelle riguardanti gli Acattolici, quelle della nazione Israelitica, e tutte trascritte tanto nella loro propria lingua e caratteri, quanto colle traduzioni a lato italiane; nel che farea parecchi uomini dotti dell’una,e dell’ altra nazione io professar mi deggio grademente tenuto. Se mai necessari!