244 S. MARTINO DI MURANO. • • a tempo di la novità di Marsilio di Carrara del 1437. II secondo era Lodooicho » Conte falò cavalicr per limperador presente noviler. Il terzo Bertuzi Bagaroto • dolor qual lezeva publice in jure canonicho a Padova, et havia 300 ducati a » lanno da la Signoria. Erra richo e famoso. Il quarto Iacomo da Liom dotor » qual fe loraliom a limperalor quando sedeteno padoani ne la qual dice gran mal » de Ve tuli a ni. Ilor menali fuora questi-'4 venivano confortati da li fra/i chome » etiam in questa note sono stati. Et dicilur, le lhoro donne e parenti l'onrio in » prexorn a luor combiato i qual pareva morisscno già disposti. Il primo fo ap-» pietraio fu el Trapolin el qual su la scala in allo disse molli Salmi et oratiom » et pareva non temesse la morie, imo disse al boia: vuo lu che mi buta zoso? » Il secondo fo il Conte qual erra presso: disse poche parole."II terzo Bugaroto • qual disse moriva inocente et non era sta rcbello, et ricomandava suo fiol a » la Signoria perchè era sta rcbello. Questo havia una vesta di varo. Et il quarto » fo il Liom qual diceva oratiom et erra tolto e perso licei dicesse a Lodovico » Conte quando tocò lui andar su la forcha: andè da valente cavalier. Et appi-» chali li 3 alzò li oehi a vederli dove molto si perse. Erano molli padoani in » piazn, donne assai in barcha. Or apichati steteno cussi fino bore una di note : » poi fono tirali zoso e posti in casse, et vene il capitolo di Sam Marco con 14 » torzi, et accompagnò le 4 casse per barcha fino a Sam Francesco di la Vigna, » dove ordinono fusseno sepulti, dove eliam fu sqjulto Zuamfrancesco da Ponte (*) » padoarn che fo etiam pocho è apichato. E nota li beni di questi 4 ci ladini fonno » confiscadi e presi-per deliberaliom dii Conscio di X. — Restano a spazar di altri » padoani. Quello di lhoro sarà scriverò. Li Trivixani (**) erano al balcon di la » Quarautia, dove sonno; et il Marchexe di Mantova messe il cao fuora per ve-» der <***) ». Di lalc catastrofe fajino menzione fra gli altri, Litigi da Porto in una delle sue Lettere inedite, scritte dal 4509 al 1513, impresse in Padova soltanto nel 1830, 8.° a p. 43. Questa lettera è diretta al Conte Antonio Savorgnan a Udine, da Vicenza il 18 dicembre 1509; e fu ristampata da Giuseppe Vedova a p. 354 e seg. del Volume IL della Biografia degli Scrittori Padovani (ivi 4836, 8.°). Ma, oltre I’ errore nel cognome di uno di quegl’ infelici, eh’ egli chiama Lodovico da Ponte, mentre è Lodovico Conte, siccome attesta non solo il Sanuto, ma anche il Bembo e il Salici nella Historia della famiglia Conti. (Vicenza 1605, 4.°), egli poi è infedele in una parie della narrazione. In fatti egli dice » che il Trapoiino che profondis-» simo filosofo era e alquanto dell’epicuro teneva, non con tanta riverenza nè con » tanlo desio le cose sante dai Religiosi a ciò deputali pareva che. accettasse quanto » gli altri facevano; ma taciturno, ovvero alcuna fiera parola contro i Veneziani » dicendo, aspettava l’ora del fine suo ». Ora il Sanuto che pur contemporaneo era, e presente al fatto, affermava il contrario, come si è veduto, cioè che il Trapoiino richiese un Confessore, e che molti salmi ed orazioni disse all’atto di asceu- (*) Gianfrancesco Da Ponte padovano slava a Venezia in liberièk, ma nel 16 o 17 settembre i5og fu posto negli arresti. In fatti era egli stato mandato a Venezia da Alvise Da Ponte suo fratello dottore in legge e professore dello Studio; e furongti trovate lettere del fratello in risposta di altre di Gianfrancesco, dalle quali si scoperse iom’ egli avvisava Alvise di ciò cho qui si faceva. Inoltre andava dicendo a’villani rifugiati a Venezia: si vui fesse con F Imperador non vi intraveniva questo. Fu quindi preso nel Consiglio de’X del 22 settembre i5og che mercore adi 26 di listante su la piaza di San Marco poi nona su la forcha za molti mexi preparata e mai non operata sia apichato per la gola (Sanuto Voi. IX.). Lo Scardeone lo nomina Alvise Pontanus. (**) In questi zorni (16 agosto i5ug) di ordene del Conseio di X. fo ordinato uno cabion in Sala dove erra la Libreria dove si reduzeva la Quarantia Novissima linstade per meter dentro presoni Trivixani et altri ( Sanuto ). Essi furono poi assolti. . ’ . ■ (*’*) E noto che Gianfrancesco Gonzaga Marchese di Mantova fatto prigione nell’agosto i5og all’isola della Scala dal Provveditore Andrea Grilli nel 10 (di quel mese) a hore do e meza gionse tandem prrxom a Venezia, e posto nel sito detto le Torreselle (Sanuto Voi. IX.). '