S. ANDREA DE ZIRADA 147 Vedralo gli angeli toy e li amatorj I qual taraa e aporto son gionti Vedralo queli sancti viatorj Che de tua ontion spesso son onti Che tene prego speso yel diro Si che me 1 onga lamor chamero 0 amatorj che nel mio cantare Vediti queli che voyo dal amore Piazave tuli luj per me pregare Che el se mostri largo donatore Versso di me e yo tacerò Nichil dicendo tuto lamero. il D. 0. M. | AB IMMINENTE CASV J FVIT CHORVS ISTE | REPARATVS SIMVL ET OR-NATVS | AERE PIO J AN. SAL. MDCCLXXIl | PRO COLLATA BENEFICENZA | ABBA-TISSA ET CAPITVLVM MONIALIVM j GRATO ANIMO SE SE OBTVLERVNT j PER SINGV-LOS ANNOS | SANCTI AL0YSI1 GONZAGAE |SOLEMNI POMPA AC CVLTV ! SACRVM FESTVM | CELEBRARE. Sopra una delle pareli del Coro in Chiesa, che serviva ad uso delle monache, si legge questa epigrafe la quale ricorda un ristauro eseguitosi nel 1772, e la festività che ogni anno facevasi in onore di San Luigi Gonzaga. Oggidì (1852) questo Coro serve ad Oratorio di alcuni confratelli della Compagnia di San Filippo Neri, i cui fasti sono in al-ireltaate tavole in rame disposti éntro cornice sulle pareti. RELIQVI& 1 S. MARINE | CLEOPIliE. Questo breve leggesi su d’una custodia riposta sopra l’altare della Beata Vergine Stellala, il quale altare in alto in due cartelli ha le parole AVXILIVM CHR1ST1AN0-RVM. In quanto alle Reliquie di MARIA CLEOFA dice il Cornaro ( T. I. 177): Ad aram Firginis deiparae ex selectis marmo-ribus excitatam, colitur magna pars Corporis Semel a e Mariae Cleophae ejusdem Deiparae sororis in Evangelio nuncupatae. E ne parla anche nel Menologio Veneto T. XIII. pag. 359. In quanto ^oi alle Reliquie possedute da questa Chiesa, osservava la priora Elena Malipiero nella sua Relazione -1657 -1659 da noi ricordata nel proemio, che è mirabil cosa che in tanta moltitudine di scritture non ve ne ha pur una che tratti delle Reliquie e delle robbe della Chiesa e della sagrestia. E soggiunge: Si erede che di queste cose ed altro trattasse un libro antico a penna ch’ebbe il R. P. Nicolò de' Carmini già nostro confessore il quale non si è havuto mai indietro. Il perchè (prosieguo) sarà conveniente che si faccia un libro delle Reliquie et uno delle robbe della Sacri-stia della Chiesa. Nella sagrestia però si sa conservarsi attualmente (1852) un braccio del titolare Sant’’ Andrea, il quale braccio stava già in Chiesa sotto la mensa dell’altare ad esso santo dedUato. (1) E forse questa Reliquia è quella di cui leggesi quanto segue nel Notatorio num. XXXI - carte 160: 1538 - die 29 novembris: Riti-ovandosi nelle mani di vili magnifico ms. Hieronymo Contarmi fo de ms. Ansolo una certa reliquia de ms. Sjanto Andrea ritrovata alla presa di Scardona, la qual per la reverentia se die haver ad una simil reliquia saria condecente cosa tener in qualche loco sacro, et dicato al culto divino, la illma Signoria comanda a vostra magnificentia che la debbi consegnarla alle venerande monache de ms. Santo Andrea di questa cita da esser riposta in quella Chiesia a laude et honore di quel glorioso Santo. (i) Poiché qui ricordo la sagrestia, vi ho osservato sul lavello, di buono stile, lo stemma scolpito della patrizia famiglia MORO; il perchè direi che fu fatto fare a spese probabilmente di una badessa o monaca MORO; e fralle badesse che possano esserne state ordinatrici è una Cattarina MORO^ i5^o, e una Andana i5o6. Similmente in Chiesa l’elegante pulpito di marmo del secolo XVI ha sul lembo lo stemma MARCELLO e potrebb» essere »tato fatto a spe*e di Marcella Marcello che fu poi badessa nel i6c5.