S. STEFANO DI MVRANO. 493 guardo alla giovane età che deve avere avuta nel 1783 ( forse di 17, o di 18 anni ) direi esser quello della surriferita epigrafi; nuca. 21 eh’ era Avvocalo alle Corti, ossia a quei Tribunali Veneti che si chimnasano Corti. Vegga meglio cui interessasse. Ma qui cadrebbe in acconcio di parlare dell' arte vetraria, poiché c’inviterebbero le parole OB VETRARIAM ARTEM. Ma troppo a lungo andremmo col discorso, se partita-mente volessimo dirne : e già ne verrà ¡1 momento ove di alcuni sepolti in S. Pietro Martire di Murano, che in tal arte si sono distinti. Nondimeno, approfittando di alcuni esatti cenni esposti nella Rivista Veneta del 27 aprile 1856 num. 2j cavati da una elaboratissima Memoria intorno a quest’arte letta dal valente giovane A. dottore Scrinzi alla Scuola di Paleografia nell’agosto 1855, diremo, che 1’ arte dei vetraj /detti in antico da noi fioleri, ossia fabbricatori di vasi e recipienti di vetro era già nella città di Rialto (cioè di Venezia) prima del 4291, in cui una legge 8 novembre ordinava che fossero escluse dalla città e vescovado di Rialto tutte le fabbriche di vetro e concentrate in Murano. Molte leggi regolarono in appresso l’arte, le quali ponno vedersi nella Marie-gola (Matricola^ che se ne conserva nel Museo Correr studiata attentamente dal dottore Scrinzi, e in parecchi codici e carte da me tenute, spezialmente nei due num. 2808-2809 dove si conghiettura che quest’arte fosse in Rialto fino dal 1255. Saviamente poi lo Scrinzi ha detto che l’industria vetraria come prende in se varie classi non confondibili tra loro; cioè fabbriche di recipienti ed u-tensili (propriamente dette dei fioleri o veneri), fabbriche di specchi, fabbriche di lastre e fabbriche di contane. Ed opportunamente osservava, come quest' arte era di somma importanza riconosciuta dalla Repubblica, a tale che le figlie de’fabbricatori di vetro sposate a un nobile conservavano a’ propri figli la nobiltà; e quindi maravigliavasi come il Teulori avesse potuto scrivere che si facevano passar per civili quelli delle arti più basse col titolo di negozianti, tra i quali i vetraj dell’isola di Mitrano, quando diventavano padroni di fornace. Oltre la matricola degli Specchieri ne’ codici 2810, 2814 altrove da me ricordata, ho Tomo VI pure ne’ codici 2820, 2821 quella dei Mar-gariteri, Cristalleri, Perleri, Paternostreri, Suppialume ec. che tutti comprendonsi sotto il nome generico di lavoratori di conterie, la quale Mariegola o Capitolare dell' arte delti Christalleri fu fatto et ordenado per li no-beli segnori missier Marco Contarmi, Francesco Zane e Andrea Mocenigo giuslitieri ‘vedi corrando l' anno dell’ incarnation dello nostro Segnor Gieso Christo mille trezento e XVlll indition segonda di mese de zener. Per maggiori ed esatte notizie su questo proposilo veggasi anche la Guida alle fabbriche vetrarie di Murano di Domenico Bussolin. ( Venezia 1842. 42. ) E poiché oggi, eon ottimo consiglio, benché sotto diverso punto di vista, risorgono in Venezia col titolo di Pie unioni, .quelle corporazioni dell’ Arti e Mestieri, che già erano in fiore nei tempi repubblicani, devon-si altamente lodare i signori che procurarono anche qnclla dei lavoratori di conterie, e massime il reverendissimo parroco di San Pietro Martire di Murano Giovanni Nichetti zelante, quant’altri mai, del decoro della Religione, del sollievo de’ bisognosi, e dell’onore della celebre isola che gli diede i natali. In pruova di ciò, abbiamo alle stampe : « Regolamento disciplinare della Società di » mutuo soccorso pei fabbricatori e lavo-» ranti di vetro^ smalti e canna per conte-» rie eretta in Murano sotto gli auspicii di » S. Nicolò di Bari che si venera nella Chie-» di S. Pietro Martire approvata dall’ Ec-d celsa I. R. Luogotenenza Veneta con de-» creto 28 giugno 1855 n. 16686. Venezia » Clementi 4855 8. » 43. FRANCISCVS AB AQVA PROPRIO AERE EX DONATIONE. Dal Moschini a p. 48 : Questa iscrizione lesse il Moschini a piedi della palla dell’Al-tar Maggiore di questa chiesa, rappresentante il Martirio di Santo Stefano ; ed era di mano di Leandro da Ponte; ricordata già e dal Boschini (1733 pag. 458) e dallo Zanetti ( ediz. 1774 pag. 297 ). 63