S. MARTINO DI MURANO. 471 pongalo in quegli anni Duca col cognome Navigajoso, e così pure scrive Flaminio Cor-naro p. 285. Ma il suddetto Andrea Gornaro nel libro undecimo dice, TSavagio.ro e non Navigajoso. Quel Pietro Navallario o Nava-gero è quello stesso che con Michele de Andro era Consigliere a Negroponle solto ¡1 Bailo Nicolò Miani nel 4275, come appare dalla seguente epigrafe riportala dallo Spon, la quale attribuisce il merito della fabbrica di quel pubblico Palazzo a’ delti Miani, e Navagero e de Andro. Eccola. ANNO AB INCARNATIONE D’nT NRÌ IIÌV XRÌ MILLECCLXXIII MES MAIO HOC OPYS FEC-INGHOARI NOBIL. VIR DNS NICOLAVS MILLI ANI BAIVL. NIGROPONTIS ET EIVS CON-SILIARI1 DNl MIIIÈL DE ANDRO ET PETRVS NAVAIARIOJN HONOREM DEI ET BEATI MARCI EVAG. (I). Altri de’ Navagero (2) abitavano dapprima nel Sestiere di S. Croce, altri a San Zuanne Novo (S. Giovanni in Olio), altri in altri siti di Venezia; ma ultimamente, come dissi, avevan casa alla Pietà nella Parrocchia di S. Giovanni in Bragoraj e 1’ ultimo ramo di essa si estinse poco prima della metà del secolo XVIII, giacché trovola inscritta nel libro d’oro del 4 741, e non la veggo più nell’altro libro d’oro del 1744. L’ultimo ne fu Pietro q. Bernardo q. Pietro, nato del 4666, agli otto di agosto (5). Di questa Casa, fra gli altri, sono distinti Andrea Navagero cronista, e ANDREA qui sepolto, storico, oratore, poeta; fuvvi anche Bernardo Cardinale; ma di questo parlerò in altra occasione. (1) Che Nicolo Miani fosse allora Bailo a Negroponte, sebbene il suo nome non apparisca nei Registri eie’Reggimenti che abbiamo nella Marciana, nè nell’Elenco che a stampa ce ne diede Pompeo Litta, oltre che da questa epigrafe apparisce anche in un codice membranaceo in fol. stragrande, del secolo Xlll. da me tenuto al nnm. 2G86, ove è detto tempore bajulatus Domini Nicholai Mdiani. Che similmente Michele d’Andro e Pietro Navagero fossero in quel torno rettori di Negroponte apparisce dallo stesso codice ove Ieggesi: tempore nobilium virorum Marchi Dandre et Petri Navagiarii rectorum Nigropontis. Questo veramente prezioso e finora ignoto codice contiene il processo e le sentenze proferite nel 1278 da tre patrizii Gomberto Dandolo, Marco Gradenigo, e Lorenzo Sagredo spediti a Negroponte dal Doge Lorenzo Tiepolo e dal Comune di Venezia per rilevare i danni inferiti da’Greci a’Veneziani durante la tregua che erasi antecedentemente stabilita tra’Veneti e Michele Paleologo. Ed ho la compiacenza di avere lasciato copiare questo Monumento di patria storia in questi anni i852-i853 col mezzo del diligentissimo sig. Cesare Foucard agli illustri storici Teofilo Luca Federico Tafel, e Georgio Martino Thomas di Monaco, i quali ne faranno inserzione colle loro dotte illustrazioni nell’ Opera Fontes Rerum Venetarum. (2) Pompeo Litta che descrisse la famiglia Navagero fino dal 1843, ommise alcuni individui figliuoli ui Giovanni q. Rocco, i quali però trovansi nell’ esalto genealogista Marco Barbaro, e sono Toma provato pel M. C. nel 13 16, e morto nel 1563 ; Marco da San Jacopo dall’Orio, ascritto al M. C. nello stesso '3i6; Cristoforo ascritto nel 1323; e Bonagrazia nel 1326 il quale poi cambiò suo nome in Graziano. Ora da questo Graziano nacque un Antonio Navagero, di cui leggo nel mio Codice del sec. XVI. Sommario di Sentenze Criminali, al N. 2674* ciò che segue: £. Antonius Navaierius potestas lictoris majoris }>ro crudelitatibus per eum commissis in dicto regimine faciendo amputari ambas manus cuidam Petro contra jas, et faciendo alios processus conira accusatos et testes pro cooperiendo et justificando crudelitates suas codemnatus in carcere et pecunia et privatus perpetuo omnibus regiminibus. Die 21 maii 13-1. (3) Fuvvi eziandio la famiglia cittadinesca, o popolare Navagero, e di questa io credo certamente essere stato un Andrea Navagero Camaldolense giacché noi trovo nelle patrizie genealogie. Esso era uno degli Accademici Concordi di Ravenna nel 1Ü87, come Ieggesi nell’ Elenco che sta nella Miscellanea poetica degli Accademici Concordi di Ravenna. Bologna per l'erede del Benacci, 1687. 12. raccolta dal segretario monaco Camaldolense Don Pietro Canneti Cremonese. In questo elenco avvi poi un Giacomo .avagero indicato come nobile Veneto , anch’egli de’Concordi; e questi non può essere che Giacomo q. Bernardo q. Pietro, nato 1667 8 aeosto e morto 1696 ottobre. Il suddetto Andrea Navagero era anche “eli Accademia degli Occulti in Mir ano. In effetto nel mio Codice tratto da uno del secolo XVIII intimato Accademie leggo: « Accademia'degli Occulti in Murano. » Li fondatori furono il dottor ... San-” tln» Aurelio Aurelii Muranese, e D. Giovanni Morelli Muranese, nella Casa del quale prese posto quc-1 st Accademia l’anno i6o5. Primo principe fu il reverendo padre Andrea Navagier Camaldolense; ij ’’ secondo £. Antonio Loredan de £. ZanfrancescO; e il terzo £. Camillo Contarmi. Fra gli Accademici ' poi contassimo il dottor David, il dott. Gobbi, g!i eccellenti Iseppo Versorio, e Sebastiano Rizzo, e pa-” rimente il dottor Delfi, non meno che un gentiluomo di famiglia Minio. Si assegna il principio di questa al i6o5. Ma durò solamente tre anni, perchè del 1608, fu estinta per la debile complessiona Tomo VI. 22