S. ANDREA DE ZIRADA. 105 mensondo dal primo dose in Radiatici detta Cita Nova che fu del 687; a’quali successi l’autore si riportava descrivendo la prima serie de’ Dogi. Il Godice consta di carte 212. Il secondo codice num. CCXCIII in fol. voluminoso, ha questo frontispicio in rosso ed oro: « Cronica antiquissima transcrita da » diverse et antique qual tratta del nasci-» mento de Attila flagelum Dei, con le de-» strution per lui fatte nell5 Italia delle Città » et lochi et giente con la sua morte, per » la qual destrulion causo che molti Nobeli » et Cittadini de diversi lochi terminorono » di venir a edifficar una nova Città et noti minarla Venelia. La qual comincia dal suo « principio che fu dall’avvenimento del no-» stro Signor Jesu Christo CCCCXXL adi » XXV de marzo. Nella qual si trova lo adve-» nimento delle Nobil Casade con tutte le » sue arme et suoi portamenti, il far delli * Dosi in Malamoco et poi in Città Nova » qual chiamasse Recliana, et poi in Venetia. » Trattando de molti successi de Guerre et » altre molte occorentie occorse in la ditta » Città dal sopraditto anno fino al MDXLVU. » Seguitando poi nelle cose succederano in » la ditta materia, fino sarà il voler del eter-n no Iddio. » Comincia: « In Nomine Dei » eterni dal qual ogni intelligentia procede, » Incominciasse a descrivere una cronica..... » Per le predicationi dello Appostolo Paulo » et Piero et altri santi Appostoli.. *. » Dopo le solite preliminari notizie eie Casade, l’O-pera comincia : « Principio et Orrigine della » Crealion delli Dosi: Ilavendo con diversi » modi el populo anpliato la Città et luochi » li quali erano alquante cioè Recliana....» Finisce col Doge Francesco Donado, e coll’anno 1549 narrando la morte di Paolo III l’apa, e la elezione di Giulio III, dicendo: « li quali (cardinali) ierano stati serali in » conclavi a far sua elettion da di 29 no-» verahri fino adi sopraditto. » Confrontato questo codice col precedente, si vede che l’autore o il trascrittore non divise, come nell altro indicato, la breve serie de1 Dogi (In quella più estesa co 'successi; uni l’una e l’altra sotto una sola serie de’Dogi; ma VI sono parecchie diversità, le quali fanno 'edere che Fun esemplare non è copiato dall’ altro. Ambi però pregevolissimi per le notizie spezialmente vicine al 1506 - 1549. Toìi. VI. E il secondo esemplare poi più pregevole del primo, in quanto che ha in copia alcuni Privilegi et instrumenti antiqui fatti el concessi alla signoria de Venetia et alcuni fatti dalla detta ad altri; fra questi sono quei due documenti, ossia Privilegi de’quali park il Foscarini p. 161, nota 165, riguardanti Albertino Morosini e suoi discendenti a. 1292-1299 rilasciati a lui, il primo da5Baroni e gran Signori di Ungheria che lo dichiarano aggregato alla Nobiltà Ungarica; il secondo dal Re Andrea prescrivente che i discendenli di Albertino debbano godere di tutte le preminenze di quelli della stirpe reale, eccetto la successione al trono. Il Foscarini dice : non ci sovviene di aver veduti in altra Cronaca (fuori che in quella ch’egli descrive di Donato Contarmi) i mentovati due Documenti. Ecco che sono eziandio in questa intitolata: Barbo. I due privilegi suddetti con un terzo, furono pubblicati colle stampe soltanto nel 1840 dal professore Francesco ab. Nardi nella occasione delle Nozze del Conte Luigi Michiel colla contessa Annetta Morosini (Padova. 8.vo) sopra copie moderne a lui somministrate dal Conte Domenico Morosini padre della sposa. Ma colla scorta degli esemplari che sono in questa mia Cronaca Barba, si potrebbe migliorarne la lezione spezialmente nei nomi proprj. Ilo ricordata questa Cronaca a p. 39 del Voi. III. in un passo importante relativo all’epigrafe di Ba-jamonte Tiepolo. Abbiamo anche nella Marciana il Codice DLXXXIII. della classe VII, copia del secolo XVII intitolato Cronaca Barbo. Altro codice ivi della Classe stessa num. LXV1I che contiene anche la Cronaca Barbo, ma con mancanze in confronto de'Codici che ho sopradescritti. E finalmente avvi un altro Codice della medesima classe col num. LXVÍ, della fine del secolo XVII intitolato CRONACA BARBA 1539. Questo Codice spettava già, per quello che credo, a quel Pietro Foscarini trascrittore di più cronache Venete, che andava qua e là annotandole, del quale fa lodevole menzione anche Marco Foscarini nella sua Letteratura, (p. 167 nota 183) Poscia questo Codice passò fra quelli di Amedeo Svayer, ed oggi è nella Marciana. Vi precede assai lungo e particolarizzato indice del contenuto, tutto dì pugno del Foscarini, 14