S. ATÌDREÀ DE ZIRADA Veneliù): all'incontro per fianco della chiesa nella fraterna de Pescatori sono 12 quadri di ■pittura bene intesi et di mano di maestro eccellente. E Flaminio Cornaro (T, I. p. 178.): ex adoerso ecclesia« latere area mediante exsurgit Divi Andrene Sacellum in quo antiquissimum Piscatorum sodalitium jam ab anno 1347 fandatimi devota Religionis officia in sancta simplicitate frequentai. Non ho vedute inscrizioni in questa scuola, nè vi sono più i quadri de’quali ili il Sanso vino menzione; anzi non vedendoli rammentati dal Boschini, nè dallo Zanetti, nè da altri posteriori dovrei dire che da gran tempo sieno stati di là tolti, in quanto alla confraternita di questi Pescatori ne fa ricordanza anche don Francesco Ùraccolani detto Braccolini nella sua Breve JSotitia della fondatione dell Isola di S. Nicolò de’ mendicali (Venezia 1700) a p. 42, ove parla delle pelliccie, poscia de gabbani ch’eran soliti darsi a povere donne e a poveri uomini, con queste linee: Li Wicolotti pescatori, costituirono che in luogo delle pallide sopradette solite da loro darsi alle donne, si dovessero dare dodici gabbani in honore di S. Andrea e di tutti gli apostoli a dò-deci poveri liuomeni. Questa memoria si conserva in una loro matricola vecchia, et in pittura nella loro scuoletta di S■ Andrea oltre un’ iscrittione che pure ivi si vede in marmo (che io non vidi). Forse l’origine del dare queste pelliccie sarà provenuta dalla memoria da me riferita all’anno 1348 del Testamento di Filippa Morosini. ( vedi Nota A in ) Ma già di ciò avverrà di parlare ancora ove della chiesa di S. Nicolò de’ Mendicoli. Non è però da passare sotto silenzio la solenne sacra funzione fatta dalla classe de’ Pescatori nel 1832 in questa chiesa di S. Andrea, allorquando furono esentati dal dazio del pesce. Nella quale occasione don Andrea Salsi, già Rettore di questa chiesa, ora piovano di S. Pantaleone, tenne un’elegante Orazione, la quale calle stampe col titolo: Orazione di rendimento di grazie per la esenzione del dazio sul pesce detta il giorno 25 giugno 1832 in S. Andrea Apostolo dal Reverendiss. D Andrea Salsi parroco in S. Pantaleone -Venezia. Merlo 1832 in 8.vo; dedicata al Conte Domenico Morosini podestà di Venezia da’ valligiani e pescatori. Poco di lungi alla chiesa stessa sulla fondamenta sorge il novello Tempio dedicato al Santissimo Nome di Gesù, e di questo parlo eziandio ( lnscr. 45 ) come pure del non lontano Centrale Istituto delle Dorotee (Ins. 46 ) Prima di venire al solito elenco degli autori che parlano, o ricordano questa chiesa e questo cenobio, noterò parecchie curiosità cavate parte dalle «Carte di esso oggidì esistenti nel Generale Archivio, che col superiore permesso ho esaminate, e parte da codici e schede a penna : c vegga si eziandio nella nota (A) posta in fine. 1. Fra i lavori delle mani di queste suore furono le bellissime palme con fogliami d’oro, d’argento, di seta, composti in vaga forma che si solevano presentare al doge, alla dogaressa, agli ambasciadori, ed al primicerio la Domenica del- 1 Olivo in S. Marco. Vedi lo Stringa Lib. XII. p. 347 tergo. 2. Leggesi nel libro Raspe « die 17 marcii 1345 Joannes dictus Gambelonghe « prò interferisse Capcllanum Sancti Andreae a Zirata et manus amputasse et « tribus in locis acu perforasse, ductus ad caudam equi ad S. Andream, et am-« pillata maini susponsus cum cathena-confessus. » (Codice mio N. 2674.) 3. Fantino Dandolo giuresconsulto dottissimo, indi arcivescovo di Candia, e vescovo di Padova, del quale ho già parlato nelle Inscrizioni del Corpus Domini, defonto nel 1450, tenne un sermone in questa chiesa di S. Andrea de Zirata nel 1442, ricordato dall’Agostini. (T. I. p. 36. Scritt. Venez.)