S. ANDREA DE ZIRADA. 406 cosa quanto utile altrettanto rara a trovarsi nelle antiche Cronache a penna. Il trascrittore Foscarini, dopo l’indice, cominciando la Cronaca In nomine Domini ec. dice nel margine: Credo che questa Cronica sia stata scritta da qualche tino di casa Barbo perche nell’ elettione di Doxe (Francesco) Donù trovo che in lutti li numeri ove entra un Barbo è stato segnalo un B così majuscolo, e però così giudico come puoi vedere a carie 72-73. (cioè nelli quarantuno dell’interregno tra Pietro Laudo, e Francesco Donato). Indi segue : Scrive l'autore questa Cronica del 4539, lo dice a carte 489 (cioè all’anno 4440 ove di Francesco Foscari Doge con tali parole: Et poi messe el confatoti overo stendardo in la giesia de S. Marco corno fina liora eh’è del 4539 el succede.) E a carte 490: Hor come habbiamo ditto el Conte Francesco (Sforza) havendo habulo Marcharia, (è uri luogo vicino al lago di Garda) hozi, che è adi 6 avosto el zortio de S. Salvador, l'have la roca. ("non dice di qual anno, ma si sa ch’è il 1440,). Tale Cronaca dal Foscarini copiata assomiglia alla mia, codice CCXCI. colle stesse indicazioni dei B e dell’epoche. Ho voluto tulio ciò indicare perchè si conosca la conghiettura di Pietro Foscarini sull’autore e sull’epoca della sua compilazione; e dico compilazione perchè quell’ autore che scriveva hozi ch’è 6 avosto 4440, non poteva essere certamente quello che scriveva ¡ina hora ch’è del 4539: il perchè è d’uopo conchiudere che anche la Cronaca detta Barbo è una copia materiale di varii pezzi da più antiche., che andavansi dettando di giorno in giorno, aggiungendo gli avvenimenti, e non è fattura di un solo vissuto nel 1539. Quella particolarità è tolta nell’altro mio esemplare num. CCXCIII ove, invece di hozi ch’è 6 avosto, leggesi adi 6 agosto el zomo de S. Salvador ec. e invece fina hora ch’è del 4539, si legge come fin a hora succede, ommesse le epoche. Un esemplare di tale Cronaca esiste anche tra’Codici Foscarini nella Biblioteca di Corte in Vienna, registrato in tre parti a p. 321 -322 num. 75. 76. 77. dal chiarissimo Tommaso Gar (T. V. Arch. Storico Italiano, Firenze 1843. 8J; ma non fa conghietlure sull’autore. 6. Giovanni Barbo. Questi fiori dopo la metà del secolo XV. Fu vago degli studi delle matematiche e spezialmente dell’ astrologia, avendo avuto a maestro il celebre Paolo de Middelburgo (1). Fu canonico di Padova e pronotario apostolico, non che abate commendatario di santa Maria del Pero dell’ Ordine de’ Benedettini nella diocesi Trevigiana, alla quale Commenda rinunziò nelle mani di Sisto IV verso un’ annua corrispon-sione in dinaro. Sisto nel Breve che in data 7 febbrajo 1479 gli trasmise dà laudi a lui per la nobiltà della sua nascita, alla modestia sua, alla probità, e alle virtù che in lui ebbe ad esperimentare; di che può vedersi il Cornaro ( T. Vili. p. 495 - p. 272 ). — Questo Giovanni Barbo protonotario fu nel 1482 presente all’ allo di donazione che della famosa libreria di Jacopo Zeno vescovo di Padova fece al Capitolo di que’ Canonici il vescovo successore Pietro Foscari, come accenna l’Agostini (I. 303-304). E può essere il nostro Giovanni Barbo quegli che anteriormente, cioè dal 4 459, ebbe in commenda la Chiesa di santa Margarita delle monache Benedettine in Salarola, della quale (i) Paolo de Middelburgo nato in Zelanda del »445, (uomo assai dotto spezialmente negli studii della medicina, della filosoQa, e delle matematiche, medico del Duca di Urbiiio, poscia nel i4gì Vescovo di Fossombrone, nella qual sede stette fino al dicembre i5a4 n®l qual mese a’i8 ebbe il suo successore, e morto in Roma nel 1534,) è registrato da tutti i principali biografi, fra’quali Auberto Mireo (Elogia Belgica. Antuerpiae iGog. 4- a p. »8. 19; Y Vghelli (T. 11. p. 835). Gianfrancesco Foppens (Bibliotheca Belgica. Bruxelles i"}3g. 4- T. 11. p. g44-) Giannàlberto Fabricio (Bibl. lat. med. et infimae aetatis. T. V. p. 216. 217. Patav. 1754.) it Dizionario storico (Bassano. T. XI. p. 3n. 312, ove dicesi che gT italiani diedero al Middelburgo una Cattedra di matematiche in Padova, della qual cosa non trovo memoria (se attentamente ho veduto), negli Scrittori delle cose Patavine. Imperciocché l’aver lui parlato del Barbo, come vedremo, in circulis Philosophorum Academiae Patav'mae non vuol dire che vi fosse Professore in quella Università). E ultimamente ricordollo anche il nostro Cappelletti a p. 276 del T. III. delle Chiese d’Italia, ove de’Vescovi di Fossombrone, aggiungendo che quanto celebrato fu per le sue cognizioni scientifiche e matematiche altrettanto fu riprovevole per la sua avarizia; perche, dopo morto, gli ti trovo sterminata somma di danaro sepolta nel suo giardino.