510 S. STEFANO DI MVRANO. » la generosità di nions. Marco Zustinian, » e tra i letlerarii esercizii efficaci c sodi » per far risplender la gloria di questa se-» renissima repubblica non vi mancarono » maneggi cavallereschi di ogni sorta tra i » quali riuscirono singolari ser Paolo c Gi-» rolamo Querini figli di messcr Giovanili » Procuratore dalla Stampalia. Questa bella » risoluzione che continua sempre più a ri-» splendere sotto gli auspicii del protopatri-» arca S. Lorenzo è diretta da’ Cherici lle-» golari delle Scuole Pie, quali annualmente » pubblicano a stampa il profitto de’ loro » giovani convittori. Lo stemma loro è un » sole nascente che feconda le piante della » terra, col molto ORIENTE SOLE FOE-» CVNDI. » Nel Museo Correr esistono vani de’Prospetti a stampa dal 1723 ai 17G0 di coleste Accademie de' Fecondi. Per e-sempio, quella del 1725 avea per Principe Giovanni Capello e l’argomento fu: « Quale sia il pregio più nobile per cui una » Repubblica si renda in faccia del mondo » ammirabile e sommamente ragguardevole: » e se questo nella serenissima patria loro » altresì faccia pompa. » Quella del 1724 ; avea Marco Priuli a principe, e il titolo fu : « Qual tra molti e più illustri Cittadini Ro-» mani possa in forma migliore con le sue » massime politiche servir d'idea ad un » giovane di questa serenissima patria per » riuscire nella medesima un ottimo e saggio » cittadino. » Quella del 4751 proponeva: » se sia più giovevole cd una repubblica quel » Cittadino che è tutto propenso ad assa-» lire, oppure quegli a cui basta difendersi » dagl’ inimici. 55. COLLEGIVM SACERDOTVM | DIVO LAV-RENTIO SAGRVM | AERE LEGATO | MARCI IVSTINIANI TORCELLI El’T | MVNIFI-CENTISSIMI | AEDEM HANC FIERI CVRA- VIT | ANNO NAT. DNI MDCCLII Su casa allato alla chiesa di Santa Maria e Donato. In quel tempo (cioè circa 4 696, dice il Fanello ne’ suoi manoscritti) il Vescovo Giustinian fondò con Decreto Sovrano e Breve Pontificio nella Chiesa di S. Maria e Do- nato una religiosa Confraternita composta di sessanta sacerdoti diocesani, tutti stolati di velluto cremese con galon d’oro, a guisa delle Nove Congregazioni di Venezia. Il Preside della quale ordinò fosse sempre il Vescovo Torcellano, il quale per questo oggetto fino alla morte di Mous. Nicolò Sagredo (anno 1804) sempre assistette alla Messa cantala della la Calenda nelle seconde domeniche d’ ogni mese, e pontificò sette volte all’ anno nelle solennità principali di Santa Chiesa col-1’ accompagnamento di tutta la Congregazione. Questo Collegio Sacerdotale fu dal Giustiniani. col ripetuto suo testamento (a pag, 24) dichiaralo crede residuano di tulio il suo asse, consistente in circa 200 mila ducati Veneti, parte posti nei Depositi di Zecca, e parte in mano di privati. « Residuarla ( dice il Te-» statore) di tutto ciò m’ attrovo, e m’ attro-» vero avere al tempo della mia morte tanto » di capitali investili, quanto di Capi-» tali da investire^ e da riscuotere in » qualunque luogo, niun eccettuato, come » parimente de mobili tanto usuali, quanto » ecclesiastici, ori, e argenti, gioje, e cre-» diti di qualunque sorta non disposti, » che risulteranno dal mio libro, e carte » che ho delle dì sopra, con ogni altra » sorta di effetti e di averi, voglio che in per-» petuo sia la Confraternita di San Lorenzo » Giustiniano da me eretta nella Chiesa di » Santa Maria e Donato di Murano con ob-» bligo di dover interamente adempire e sod-» disfare tutte le mie ordinazioni così a tem-» po, come in perpetuo ec. Aggiungeva poi il Fanello, che del 4806 tutti questi Capitali, sacri arredi, e stabili acquistati col soldo di questo sì pio sacro pastore, passarono in potere del Regio Demanio di Venezia, e per conseguenza resta sospesa ogni di lui disposizione. Vedi lo stesso Fanello anche a p. 64 65 del Saggio Storico della unione della Città di Murano a quella di Venezia. Ven. 4816. 8.vo. 53. a. ASPICE QVAM VARIIS DECORATA COLO- RIBVS HAEC SVNT OMNIA QVOD TANDEM PVLVIS ET VM- BRA SVMVS J-