228 S. MARTINO DI MURANO* Aldo nella prefazione ad Alberto Pio principe di Carpi dice doversi principalmente grazie ad Andrea Navagero che in mezzo alle sue occupazioni, e alle importune sollecitazioni degl’ impressori accuratamente corresse il Lucrezio. (17) Varie lezioni all* Ovidio : Ovidii Opera, Aldus 1515-1516 volumi tre in 8. Nel volume primo Andrea d’Asola scrivendo a Bernardo Divizio Cardinale attribuisce il merito al Navagero se queste Opere Ovidiane escono più corrette di prima. Del Navagero sono le Annotazioni poste al volume delle Metamorfosi, ed è pure di lui l’Av\iso premesso a dette Annotazioni, nel quale dice di essere stalo aitato da buoni antichi Codici. Queste varie lezioni furono ristampate nell’altra edizione Aldina 1535-1554, in 8., su di che veggasi il Renouard p. 78 e 109, e p. 427 del Volpi; il qual Volpi da p. 133 a p. 182 ristampò separatamente del Navagero varine lectiones in omnia Opera V. Ovidii Nasonis. (18) Quanto a’iibri della Filosofia di Cicerone, e al Tibullo, nella lettera di Aldo a!Navagero premessa ai libri della Retorica di Ciccione 1514, si hanno queste parole: Idemque nunc in illius Oralionibus et in divinis de i'Iiilosophia libris assidue atque ideo feliciler fucis, ut brevi et correctìssimi .... exire possint. E poi mette ii» bocca al Navagero questi molli: Aide quid fucis? cur non pelis a me Vergilium, Ilora-tium, Tibullum, Ovidium et alias quosdam? Vix credas quam sint penes me emendati ex antiquis codicibus. Ma i libri de Fliilosophia uscirono bensì da’ torchi Aldini per la prima volta nel 1523, ma non apparisco che sieno stali emendali e corrclti dal Navagero, non facendosene pur parola nella prefazione al lettore da Francesco Asolano; e le edizioni Aldine di Tibullo o altre di quel tempo non accennano emendazioni del Navagero. (19) Lcggesi nel Sanitto (Diari! XXI. 251) .» Adi 8 novembre 1515. In Colegio veneno » quelli del q. signor Borlolomio llalviano Capitano zencral nostro dicendo il corpo » cri sera zonse qui posto in San Slcphano, qual e sta aperto per tuorli uno sto-» cho havia da lato: et fo ordinalo per sabato adi . . . . farli le exequie la ora- li tion la farn il suo g. Andrea Navaier di o. Bernardo el qual havia ducati .... » al anno di provisiom dal prefato Capitanio ». E a pagine 252: » Adi X sabado » (narrate le ossequio, dice) et redolo de more la Signoria in choro (di S. Marco) » clicra assaissima zenle g. Andrea Bondimier (errore del copista invece di Nava-» gier) fece loralionc funebre la qual duroe bore .... e fo laudata assai ». Prima di recitarla il Navagero avevaia fatta leggere all’amico suo Bartolommeo Ricci il quale dicevagli: Oratio quidem me, quanltim, quod unquam legerim, delectavit : in qua nihil quum ad copiam, tuia ad ornatimi desideravi: c sperava di vederne l’azione; por lo che pregavalo a indicargli il dì stabilito per li funerali (Volpi pag. 129, ov’ è ristampata la lellera del Ricci al Navagero senza data). Tale Orazione che ha il filolo : Oratio habita in funere Bartholomaei Liviani. fllDXF. die .1 novembri!, fu stampata per la prima \olla ed inserita nelle Opere del Navagero, raccolte da alcuni suoi amici c impresse in Venezia dal Tacuino nelMDXXX. Venne altre volte ristampata, come ne\V Orationes clarornm hominum. Veneliis. In Academia Veneta ¡\1DLIX. 4., nella Collezione di Orazioni. Parisiis 1577 in 16. a p. 528; nell’altra del 1615, Hanoviae p. 197; e in quella di Giov. E ritardo Kappi. Lipsiae 1722, 8. a p. 1272. Altre edizioni coll’Opere del Navagero indica il Volpi a p. 425, ed egli poi iuscrilla parimenti a p. 3 dell’Opere 1718. Ne abbiamo copia a penna del secolo XVI. nel Codice miscellaneo Marciano num. XXXI. classe XIV, senza nome di autore, ma è questa del Navagero. Il Cav. Jacopo Morelli ne’ suoi inediti ZibalJoni osservò che l’esordio di tale Orazione fu imitalo da Antonio Ben-dinelli nella Orazione in funere Caroli V.; da Antonio Stella nella dedicazione degli Elogia / enetorum navali pugna illustrium; e da Marcantonio Cristofori nella Orazione per Benedetto XIV. È ben poi a sorprendersi che intorno al prode capitano Bartolommeo Liviano