406 S. GIUSEPPE DI CURANO. di S. Marlino dei Monli. Ebbe anche il grado di prelato domestico di Sua Santità, e di assistente al soglio pontificio. Narrasi in prova della benevolenza che aveva il Diedo acquistata da quei Cardinali e principi , che a-vcndo essi pregato caldamente il Diedo a rinunciare alla mitra Torcellana, promettendogli maggiori esaltamenti, purché continuasse a vivere appo loro in Roma, egli non diede orecchio alle suppliche, sì pel desiderio di ripassare alla patria, sì per la noja eh’ ei agli venula dal viver nella Corte Romana. Prese per procuratorem il possesso della sede di Torcello prima del suo ritorno in Venezia, e dopo breve dimora, nel giorno 21 Novembre -1735 ne fece il solenne ingresso. Quivi applicossi subitamente con tulio l’impegno a vantaggio del suo gregge. Oltre già la visita alla diocesi, fece mollo utili decreti, ed in particolare quello della regolazione della elemosina per le messe alla tassa di lire due venete per li sacerdoti, come che ordinati ad titulum servitutis ecclesiae, in luogo del patrimonio, acciocché decentemente tulli potessero vivere. Fu severo conira i trasgressori della canonica Disciplina ; e procurò di togliere fra le Monache il troppo affetto alle proprietà particolari, ordinando il viver tra loro comune, l’osservanza della Regola, l’obbedienza religiosa siccome dal Sinodo, di cui qui appiedi dirò, e da altri decreti pubblicati. Perfezionò il palazzo di sua Residenza in Murano nella sua decorazione, non solo, ma lo ampliò di molto con nuova fabbrica di rimpetto alla pubblica entrala e con un giardino assai ben ordinato. Eresse il convento di sacre Vergini, del quale qui si parla; e nel 17 dicembre 1757 con cerimonia molto edificante e solenne in-trodussevi le religiose carmelitane come si è detto nel proemio. Cou decreto 10 settembre 1741 concesse all’ antico capitolo della parrocchiale di S. Slefano protomartire di Murano la creazione di altri quattro titoli prebendati suddiaconali, delti titolati. Consacrò altresì 1’ antichissima chiesa di S. Salvatore di Murano, e ciò fu a’ nove di maggio 1745, come dalla epigrafe che vi sì le,ggeva. Fu pure opera di Monsignor Diedo lo aver procurato che nel Duomo di Torcello venisse ogni giorno celebrala per lo meno una messa; quando per l’addietro, mancando le rendite annue, nelle sole feste cravene una per quel popolo. A ravvivare l’indebolito fervore di religione, volle introdurre in Murano nel 1750 le sacre Missioni. I soggetti impiegali in esse furono alquanti cherici regolari della Congregazione di S. Vincenzo di Paola, detta delle Missioni, dimoranti nella Casa della ciltà di Udine. Ebbero esse principio il dì 45 febbrajo 1750; e durarono 15 giorni in Murano, ed altrettanti in Burano. Narrasi che non potendo contenere la chiesa di S. Maria e Donato di Murano la moltitudine del popolo accorsa ad udire le Missioni, ordinò che nel proprio giardino, compresa la suenunciata nuova fabbrica, fossero continuate, collocando a mo’ di provvisione un altare e tutto 1’ occorrente. Compili diciollo anni di pastorale governo , il Diedo venne sorpreso da gagliardi dolori nel basso ventre per li quali non valendo, per più di un mese, i rimedii umani, passò all’altra vita con dolore universale, e massime de’ poveri che egli più occultamente, che in palese, beneficava. La sua morte avvenue nel palazzo vescovile di Murano il 15 Luglio 1755 alle ore 5 circa di notle, dell’età sua anno 54. II suo corpo nel susseguente giorno, sebbene privai amente sia stalo tumulalo nella Cappella di S. Giuseppe di questa chiesa, pure per la dovuta riverenza ed onore venne accompagnato dal capitolo dei canonici Torcelluni ed altri Sacerdoti di Murano con lugubre decorosa cerimonia. Abbiamo. \. Decreta Synodalia Torcellana ab Illmo et revmo domino Vincentio Maria Diedo dei et apostolicae sedis gratia episcopo Torcella-no sanclissimi domini nostri papae Clementis XII praelato domestico et solio pontificio assistenti. promulgata anno domini MDCCXXXIX. Venetiis. PineHi. 4. 2. Ritus admiltendi Virgines saeculares ad habilum religionis et recipiendi novitias ad professionem ex decreto iti. ac. rev. Vincentii Mariae Diedo dei et sanctae sedis apost. rjra-lia episcopi Turcellani juxta coenobiorum suae dioecesis instituta editi ac sapiente accomodati. Venetiis. Bortoli. 1745. 4. Mi sono diffuso nel parlare di questo Vescovo, perchè il Cornaro, e il Coleli nelle giunte mss. all’ Ughelli ( Codice Marciano classe IX nurn. CLXVII) se ne passaron leggermente. Mi servì di ajulo l’Opera ms.a