260 S. MARTINO DI MURANO. f'illeroi (Villeré) Segretario del re, tesoriere di Francia, Segretario delle Finanze ec. di cui il Moreri (Voi. V. p. 258 niun. 4 ). A questo Marchese il quale per ordine del re Giovanni aveva condotta la sposa di Carlo V. lino in Siviglia, dicono, che Carlo V. fece dono » di 40 mila scudi d’ oro in due mila doppioni da venti » scudi l’uno, moneta veramente bella e che per tal effetto esso l’haveva fatta » battere stampando d’una banda la effigie delle loro Maestà et dall’altra le arme « imperiali et regali. Delle quali monete noi habbiamo vista in Yenetia nelle mani » del nobile huomo Odoardo Goinez ricchissimo mercante et honore della uation » portoghese » (così Alfonso Ulloa a pag. 407 tergo della Vita di Carlo V. Aldo 4575, 4.°). Yeggasi se nel libro: Numotlicca principimi Austriae. Pars Prima Tomi II, opera et studio P. II. P. Marquardi Hergott et M. R. P. liusleni Heer (Fri-burgi Brisgoviac 4752 fol. fig. ), e propriamente alla Tavola XX. in cui nolansi le medaglie coniate pel matrimonio di Carlo V. con Isabella di Portogallo, sia\i quella di cui qui l’Ulloa fa cenno. (465) Cruzada in spagnuolo, e Crociala in italiano, è una imposizione decretata da Callisto III. fino dal 1456 per provvedere alle spese della Crociata contro i Turchi ec. Questa imposizione esisteva ancora in Ispagna del 4826 (Vedi p. 59 Voi. I. Serie I. Relazioni di Ambasciadori. Firenze 4859, 8.° (164) Dispaccio da Siviglia 15 marzo 4 526. (165) Dispaccio da Siviglia 20 marzo 4526. — Sesimbre cioè Cesijmbrà è città marittima del l’ortogallo con un piccolo porto. Nell’ Istoria dell’ Indie che abbiamo nel Ra-musio (Voi. III.) si parla di naufragi di parecchie navi; ma, se ho bene esaminalo, non di queste due. (166) Camillo Ghilini milanese, Consigliere, e Segretario del Duca Francesco Sforza; ha articolo d’ onore nel Voi. I. Parte II. della Bibliotheca Scriptorum medici, di Filippo Argelali, e ultimamente a p. 61 nota 285 della Cronaca del Giordani. Mori 1555. Era amicissimo del Castiglione (Lettere Voi. I. p. 169). (167) Dispaccio da Siviglia 24 e. 27 marzo 4526. — Quanto alla qui accennata sollevazione popolare vedi il citalo cronista Giammarco Burigozzo (Voi. III. Archivio Storico Italiano, Firenze 1842, 8.°). (468) Del messo spedito da Antonio da Leva fa cenno eziandio il Casliglione (pag. 34 Lettere ). Nel ms,” lo si chiama Aranes. (169) Il fallo del Vescovo di Zamorra, che avea nome Don Antonio d’Accugna, o Acu-gna, o Acuna è pur ricordato dal Castiglione ( p. 35, 54); da Alfonso Ulloa (Vita dì Carlo V. p. 67 )j dal Denina p. 65 dell’elogio al Gattinara, e ultimamente dalla Biogr. Universale sotto Acvna ( p. 470, 471. Voi. 1.), ove si dice che 1’Acuna fendette la testa ull'Alcaide o Custode della fortezza con un pezzo di mattone che avea sostituito al suo breviario posto ordinariamente in~una borsa di cuojo. Pare però da quanto narra il Navagero, che il modo sia stato differente. Alcaide cioè Giudice criminale, si spiega a p. 27 Voi. I. Serie I. Relazioni d’ Ambasciadori. Firenze 1859. ' (170) Dispaccio da Siviglia 8 aprile 1526. (174) Dispacci^ da Siviglia 9 aprile 4526. (172) Don Giovanni Alemanni, o Alemanno, o Aleman, è ricordato anche-dal Castiglione ( p. 7, p. 90). Egli solo, oltre il Grancancelliere, entrava nei consigli segreti di Cesare. Il Navagero poi nel Sommario della Relazione, che in seguito accennerò, nota: la insolentia di Giovanni Alemanno Segretario et la mia palientia in parte et parte gagliardezza in responderli.'- (175) I Mori di Spagna che avevano ricevuto il battesimo più per interesse e per timore che per intima persuasione, continuavano per la più parte la osservanza delle pratiche maomettane. Carlo V. nel 7 dicembre 4526 pubblicò un editto per obbligarli a vivere giusta le leggi del Cristianesimo. In questa occasione i Mori di