414 S. ANDREA DE ZIRADA. » di danari che egli mi doveva per la vendita del luogo alla Madonna di Monte di \icen-» za, l’usufrutto dico di detti livelli sia per anni venti di essa mia Religione..... nè r con più honesta maniera di questa poteva io soddisfare gli ordeni della sacra Religione » et alla autorità di questa serenissima republica ha havuto per tutto il Dominio suo » sopra il testar di noi Religiosi.....Ordino ancora che all’aitar di San Zeno nella mia ■ Chiesa di San Martino siano con comodità conveniente fatti paramenti et altre cose bi-» sognevoli per la messa ne’quali si spendino ducati cento, perchè se bene la mia Reli- * gione ha podestà di far unione, nondimeno havendo io inteso che vi è una Bolla del » Papa che benché non specifica nominatamente essa Religione, dice nondimeno che non » si facciano le unioni, et havendola io fatta di detto altare alla Commenda, voglio per •> ¡scarico della mia conscienza che siano spesi detti danari, et voglio che con la mede-m sima comodità sia a beneficio di detta Chiesa in ciò che le sarà necessario speso ducati * trenta.....A ms. Andrea mio nepote che fu figlio di ms. Alvise mio fratello (1) vo- * glio che siano dati ducati duecento.....Et perchè il clarissimo sig. Andrea Gabrielo *» suddetto mio carissimo fratello in amore et in osservanza signore, essendo in Candia » mi fece a mia richiesta fare un padiglione di vello giallo di setta bellissimOj che è nella » mia guardaroba, nè mai ha voluto il pagamento, nè dirmi quello gli costa, voglio che * gli sia restituito esso paviglione, e li siano contati quelli danari che egli dirà di haver » speso in detto padiglione, et se egli per la nobiltà del suo animo dir non lo volesse, » voglio che sia fatto stimare il pacione et li sia contato l’ammontar della stima..... (Fa alcuni legati, fra’quali quel bacile di laton da barbiere che ha la mia arma lavorato alla zimino).....« Ordino et voglio che Madonna Bianca et Madonna Rimunda » mie nepoti figliuole che furono de ms. Paulo mio fratello (2) siano heredi mie univer- » sali.....e che quando saranno morte amendue vadino al possesso di tutte le dette » mie cose (3) gli suddetti ms. Piero, ms. Giovanni, ms. Lorenzo, et ms. Andrea miei ■ nepoti (4).....Et voglio che il mio corpo con lo habito della mia religione indosso, » il quale è nella guardarobba, sia posto nella nostra Area a Sant’Andrea.... (Lascia danari infine anche a Madonna Paula consorte di ms. Lorenzo suddetto suo nepote, e prega Cattaruzza Pisani sua nepote (5) a ricordarsi di lui nelle sue orazioni — si so-scrive.- Io Andrea Arimundo Com.re de Trevisi. ») B « Amico — Non ho risposto subito alla sua lettera, perchè non l’ho ricevuta che jeri. » Ricercandomi intorno al p. v. Andrea Arimondo¿ o Rimondi, ha ella toccato uno di quei » tasti, che portano mal suono al mio cuore. Passando io una mattina, già cinquanta e » più anni, per la piazza di S. Marco, e fermatomi a guardare i libri, che un certo » Garbo esponeva cotidianamente presso ai Leoni, vidi sette volumi in foglio, legati puli-» tamente in pergamena. Erano manuscritti cartacei, e fra essi l’opera dell’Arimondo. Li » comperai per sette ducati effettivi. La storia dell’Arimondo porta questo titolo: • Del-» la Guerra di SelitnII gran signore de'Turchi contro de' Veneziani per l'acquisto del • regno di Cipro Libri III di Andrea Arimondo patrizio Veneziano, Cavaliere di San Gio- • vanni, e Commendatore di Cipro. «Principia: Non senza vera e gran ragione.... Fi-» niscc. Cento mille scudi in ciascun anno. « Il Codice è di assai lungo dettato, ed è i.i ^ì(PUr t°. And.rea »«1 del i6o5 sendo al magistrato sopra i Dazi!. Suo padre Alvise era defunto fino aal 1007. 'j0S1 copia moderna delle Genealogie Barbaro. v ft‘mond° nato i5og è quello di cui nella epigrafe ehe illustro. (I) Tv ?raDinTandi .Cip,r0’ nè aitri 81,01 ®critli» nè l‘br* di qualsiasi sorte. V s°no 1 figliuoli di PAOLO già da me sopra ricordati. «to(nil ^rL^drea0 Pisani’ ,58' Lorodan “ e Cattanma altra figlia di PAOLO aveva «pò-