SANTO STEFANO CHIESA PARROCCHIALE COLLEGIATA DI Mvrano. I-ia origine della Chiesa di Santo Stefano protomartire in Murano risale circa al principio del secolo undecimo. Ignoriamo quali fabbriche e ristauri abbia essa avuto fino all’anno 1374 nel quale al primo di marzo fu consacrata, come dalla epigrafe prima apparisce, Ne’primordii questa chiesa era unicamente parrocchiale; ma essendosi aggiunti al piovano due preti, un diacono, e un suddiacono titolati divenne collegiata. Flaminio Cornaro riporta un decreto p.° febbraro 4499 col quale il Capitolo di Santo Stefano accorda che il Vescovo Torcellano Stefano dei Tagliacci (de Taleatiis. Taleazis, o de Tagliatùs) (I ) possa eleggere per una volta tanto un diacono titolato o instituire un altro titolo di suddiacono in essa chiesa (Eccl. Tore. 1!. '151). Quali cappelle e altari ed altro la decorassero^ e (piali cambiamenti vi si facessero nelle varie successive epoche io narro nell'unito foglio (A) dietro le memorie mnnuscritte lasciateci dal prete d. Matteo Fanello, e conservate oggidì nell’ Archivio di 8. ¡Maria e Donato di Murano, poiché io vidi spoglio questo tempio di tutto, e soltanto potei copiare le epigrafi dalli num. 1. al 9. inclusive, e confrontarle con quelle che il benemerito ab. Giannantonio Moschini aveva raccolte fino dal 1808 nella sua Guida di Murano. Fu poscia del 1810 chiusa questa chiesa, e varii anni dopo demolita, non restando oggidì che qualche traccia del prospetto. Si volle però conservata la Cappella già sacra al Santissimo Sacramento, collo stesso antico pavimento lavorato a tarsìa di varii colori. \i si è aggiunto 1’ atrio e la parte deretana per chiuderla, e farla servire a pubblico Oratorio. Nell’ingresso sul suolo a musaico si legge: A D 1848 26 D. — Lu palla in questo Oratorio rappresentante la Addolorata, S. Stefano protomartire e Santa Giovanna Francesca, è opera del Muranese vivente pittore Melchiorre Fontana. Aveavi, oltre che un luogo per raccogliere le ossa de’ poveri, che non lasciavano con che poter essere seppelliti nello interno, un angiporto o atrio, con molte antiche pietre sepolcrali le cui inscrizioni eran già cancellate dai piedi dei pas-saggeri, e delle quali forse è alcuna di quelle clic il Paifero copiava circa il 1630 e che qui vedremo. Buone pitture eranvi di Domenico Campagnola, di Giulio del Moro, di Leandro Bassano, di Bartolommeo Trevisani, già enumerate dallo Zanetti (Pittura Ven. 1771) e dal Moschini (Guida p. 47.) il quale vi aggiunge Bernardino Prudenti ec. Tengo nelle mie stampe Veneziane una incisione in 4.® sotto cui si legge : Altare della Beata Vergine della Salute, S. Eliodoro vescovo di Aitino, Santa Lucia V. M. e S. Margharita da Cortona nella Chiesa di Santo Stefano di Murano. A’ quattro lati di esso, eh’ è d’ ordine corintio, e senz’ epoca,, veggonsi quattro nicchie^ due col motto RELIQVIAE SANCTORVM. una colla (1) Anche Thegliatii come in una Orazione latina da lui recitata in Roma, e impressa senza nota di anno e luogo. Vedi Fabr. Bib! VI. 2t5.