S. ANDREA DE ZIRADA. 63 p tc sepolto nel monasterio delli padri di » San Zuanne Polo. Epitaffio de Tonmso » Mocenigo Dose; Ungaros bello cc. » Viene da ultimo la pur nota Renga 4420. — Il Volume secondo ossia la Parte seconda di questa Cronaca comincia coiranno 4423: a Come Ms. Francesco Foscari fu eletto Do-» se. M. Francesco Foscari proc. di S. Marco » della procuratia de citra successe nella » dignità del dogado a M. Tomaso Moceni-» go Dose, e fu eletto a’45 di aprii 1423 » per esser nobilissimo et sapientissimo » — Finisce la Storia continuata sempre a capitoli coll’anno 4558 e colle parole: « Del » 1557 fu fatto procur. Ms. Bernardin Veli nier et morì del 1558. » Seguono poi altre notizie riguardanti varii punti di Veneta Storia posti a caso senza ordine di tempi o di materie, e già tutti noti. — Avvi un lungo estratto dal Libro Terso della Cronaca di mes. Gio. Giacomo Caroldo segretario del-VIll.mo Cons.0 di X, riguardante l’isola di Candia; e finisce questo brano, e il Volume colle parole: « e sopra l’altre due parte » il Reziinento di Candia udir dovesse quelli » da cha Gisi et amministrasse giustitia. » a. 1363. Il Volume o Parte Terza, contiene una Cronaca di famiglie patrizie. Comincia l’indice ALEARDI, e finisce ZVSTIGNVNI. Segue elenco di famiglie de’Cittadini cavate dalli libri Misti della Secreta. Com. ALBE-REGNO, termina ZVCATA. Poi altre famiglie tratte dai libri del Gran Consiglio; il Catalogo de’Cancellieri Grandi da Tanto fino a Marco Ottobon 4639. Viene da ultimo un5altra Cronaca di tutte le casade di Venezia, che ha le armi elegantemente miniate, anche questa Cronaca cavala da un’antica che si trova presso Vill.mo Signore (non dice chi). Comincia ALEARDI, e finisce ZVSTIGNANI. Avvi poi un Volume quarto che deve andar aggiunto alli tre primi, ed è parimenti tutto di pugno di Roberto Lio: Comincia: L’anno della natività del Signor nostro mes. Gesù Cristo 421. Va per capitolij e vi è ‘m’altra copia delle Memorie dei Beroso. Ma scorgesi che quanto contiene questo quarto volume non è che frammenti ricopiati dallo stesso Lio; anzi l’ab. Bibliotecario Morelli scrisse di suo pugno nell’interna coperta: « questo volume non contiene cosa che non » sia negli altri tre. » Finisce con una nota dei dogi di Venezia da Lorenzo Priuli morto 1567, a Francesco Erizzo eletto nell’aprile del 4631. 4. « Compendio della Cronaca del Carol-» do e cose notabili cavate da altre. » (Codice cartaceo del secolo XVII, già posseduto da Marco Foscarini, e descritto da Tommaso Gar a p. 337. 338 del Catalogo de’Manoscritti Foscariniani, inserito nel Tomo V, dell’Archivio storico italiano. Firenze. Vieus-seux. 4843. 8. Per attestazione dell’antico possessore Foscarini (Letteratura Veneziana p. 4 57. 158 nota 457 ) questo Compendio fu fatto da Roberto Lio segretario del Cons. di X. — Segue nel detto Codice un estratto dal Sabellico, indi una breve genealogia della famiglia Lio che comincia: « Ilo trovato io » Roberto Lio nelle più antiche et autenli-» che cronache della Città, che la famiglia » di Cà Lio era prima delta Orseolo ec. » Ed altri fatti di Storia Veneta vi sono copiati, parecchi de’quali devono essere gli stessi con quelli che stanno nella seconda parte della Cronaca segnata qui al num. 3. Altro merito pertanto attribuir non puossi al Lio, che quello di avere (pare esattamente) trascritte antiche Cronache, il contenuto delle quali, sendo notissimo per li molti esemplari che ne abbiamo, è superfluo di parti-colareggiare. 5. Dispacci di Roberto Lio al Senato, da Firenze. Cominciano nel 9 dicembre 4605, e giungono a tutto 9 maggio 1609; e importanti sono, atteso, come ho accennato di sopra, il tempo delFInterdetto in cui furono scritti. Nell’ultimo di essi eh’è del 9 maggio 4609 avvi inserito un Opuscoletlo a stampa di pagine. 8. in 4. piccolo intitolalo: « Provisione sopra la valuta de Zecchini » Veneziani. » Firenze appresso Cristofano Marescotti. 4609. Essendosi introdotti in Firenze varii Zecchini Veneziani, e spendendosi a prezzo capriccioso : questo viene fissalo a lire nove e soldi dieci per ciascun Zecchino. Cotesti Dispacci stanno nell’ Archivio Generale nostro. Fuvvi un posteriore Fabio Lio il quale ha un latino epigramma che comincia: Ducere quis potuit gelidae per inhospita bru-rnae, ed è in lode di una pittura di Carlo Marati rappresentante la Primavera. Vedi a