S. ANDREA DE ZIRADA. » Onde iu necessitalo il serenissimo di farne » far motto agli eccellentissimi Signori Capi » c perciò fu dall’Eccelso Cons.0 di X. pro-» cessato, toltane la veste, e relegalo a Pal-» ma. » Finisce colle parole « la perfidia » di queste maldicenze, e gl’inventori di » esse. » (La cosa è notissima e molti ne hanno scritto; nondimeno avverrà di parlarne anche in questa mia Opera). In varii siti poi delle Lettere e delle Scritture dà informazione di sè e della famiglia; e ne approfittai in questo articolo. 2. « Relazione di Roberto Lio segretario » della Conferenza avuta coll’ambasciatore > di Francia 20 settembre -1620 » (Codice mio contemporaneo segnato del num 880). Essa è in proposito della Confederazione co’ Grigioni. Sono in essa rimarcabili le parole dell’ambasciadore dette dopo udito il motivo della Conferenza: « Vi siete tirati » addosso tulli questi mali. Ilavete voluto » Iraltar confederatione con Grisoni contra » il volere et contra il servitio di Sua Mae-« stà (il Re di di Francia) et hora che ve-» dete li gran pregiuditii che dalle vostre » trattationi vi sono seguiti, volete ricorrere » alla bontà della M. S. Bisognava farlo » prima et astenersi da cosi fatte attioni. « Questi sono siati consigli da giovani, ma » o da giovani o da vecchi sono stali mali » consigli. » Il Lio rispose: « che l’Eccel-» lenze Sue non havevano mai colle loro » trattationi pensato di pregiudicare al ser-» >ilio di S. M. anzi di far cosa che le po-» tesse conferire, perchè sendo tanto unite » d’animo et d’interessi con lei, havevano » stimato che il servitio loro fosse servilio » comune. Che per quesli negolii erano stati » inviati anco altre volte ambasciatori espres-» si alla M. S. alla quale avevano sempre » data parte delle loro negotiationi in que-» sla materia, et che non era mai stato loro » parlato di questa maniera. » Osservava il Lio, che la cattiva maniera dell’ ambascia-dorè potè forse provenire o dal male che lo aggravava, poiché era a lello^ o da un precedente disgusto avuto per occasione di un passaporto rilasciato sotto certa condizione a un Zappata fuggito dalla casa dell’ amba-sciadore di Spagna e ricoveratosi in quella delFambasciadore di Francia. Questo Zappata, rilevasi ch’era chiamato don Francesco Zappata, che vedeva ed osservava tulle le cose dell’ainbasciador di Francia, quasi che ne fosse un esploratoree che potevasi comprendere « havesse de gran negotii nella te- v sta ma che non se ne lasciava inteudere » essendo accortissimo. » 3. Cronaca Veneziana : Questo è un Codice del sec. XVII. membranaceo in fol. diviso in tre volumi, tutto copiato di pugno di Roberto Lio, segnato del numero LXIX, classe VII fra gli Italiani della Marciana. — Il Lio premette: « Ha vendo io Roberto Lio » dopo finito il biennio di segretario del » Cons. di X havuto commodità di poter » vedere una cronica antichissima che si » trova in una casa nobile di questa Città, » non solo mi sono compiacciuto di leggerla » molto diligentemente, ma con un poco di » tempo, che mi è stato concesso, di copiar-» la ancora tutta di mia mano; e benché » mi trovi carico di molti anni, ho nondi-» meno fatta tutta la fattura dentro Io spa- * tio di mesi otto non ostante le mie occu-» pationi del Palazzo. La Cronica vecchia » era confusissima, con mille reporti, e da » cattiva mano scritta. Ilo procurato di an-» dar portando le cose alli luochi proprii, » ma non bavero forse potuto far tanto che » basti. L’ho copiala fedelissimamente, nè » ho alterato cosa alcuna; solo ho aggiunto » alla Cronica vecchia le Memorie lasciate »da Beroso Caldeo delF origine de Veneti, » parendomi che faccino molto a proposito » della presente Cronica, la quale sarà con-» tenuta in tre volumi per poterla maneg-» giare. » Coni. « Questo è il principio della Cro-» nica Vecchia : Messer San Marco fu batti-» zado da messer San Piero che non solo » fu suo santolo, ma fu anco suo maestro.... Poscia: « Memorie ricordate da Beroso Cal-» deo dell’origine de Veneti estratte da un’ » Opera d’incerto «littore stampata in Ve-» netia l’anno 4553 intitolata: Dell’Origine » di Venetia et antichissime memorie dei » Barbari che distrussero Vimperio di Ro-»> ma. » ( E la notissima Opera di Nicolò Zeno, che non vi appose suo nome. La slampa prima è del 1557 non 4553 ). La Cronaca poi va seguendo a capitoli fino alla morte del doge Tommaso Mocenigo a. 4423; terminando colle parole: o fu honorevolmen-