S. MARTINO DI MURANO. 257 qui s'ensuivent a sgavoir les deux fils aisnez dudit seigneur Roy tres-chrestien qui soni monseigneur le Dauphin aisné et monseigneur le Due dOrleans, second seulement ou mondit seigneur le Dauphin, et avec luij messieur de Vendosme — Monsieur d'Albanie — Monsieur de Saint-Pol — Monsieur de Guise — Monsieur de Lautrec — Monsieur de Laval.de Bretagne — le Marquis de Saluces — Monsieur de Rieux — Monsieur le grand Seneschal de Normandie — Monsieur le Mareschal de Monlmorency — Bonsieur de lirion — et Monsieur d'Aubigny. Ho volalo riportarne i nomi perchè non trovansi nè nell’Ulloa, nè nel Giovio; e nemmeno nel Robertson il quale (p. 79 Voi. IV. Storia di Carlo V. ediz. di Colonia 1774) altro non ha, se non se Francesco appena messo in libertà darebbe per ostaggio all' Imperadore il Delfino suo figlio primogenito, e il Duca di Orleans suo secondo figlio, in luogo di quest' ultimo dodici de' principali Signori del Regno che doveano essere nominati da Carlo a suo piacere. (154) 11 Gran Siniscalco di Normandia è Luigi di Brezè, conte di Maulevrier, illustre generale, di cui a p. 323 num. VII. T. II. il Moreri ove della casa di Brezè. Egli morì del 4531. (155) Roberlet, cioè Fiorimondo Roberlet Segretario di Sialo di Francesco I. di cui vedi nel Morcri T. V. p. 530-551. Lettere a lui del Vescovo di Bajus (Lodovico Canossa) dell’anno 1520-1525 sono a stampa fra quelli di Principi. T. I. p. 76 ec. ediz. 1581. (156) Renzo da Ceri, ossia Lorenzo Orsini Signore di Ceri notissimo nelle Storie, morto nel 4 536 ha articolo nella Biogr. Univ. Voi. XL1I. p. 40. (137) Era don Uernando de Vega il Commendatore maggiore di S. Jacopo. Vedi la nota num. 46 e 454. (158) Di questi colloquii tra Cesare, il Legato, ed il Nuncio inlorno al Morone al Duca di Milano e al Papa, fece pur ricordanza il Castiglione da p. 11 a p. 16 della Lettera diretta all’Arcivescovo di Capua in data 49 gennajo 1526; se non che laddove il Navagero usa il titolo di Gran Mastro, il Castiglione adopera quello di Maggiordomo Maggiore. Il non aver io potuto vedere la lista de’nomi de’personaggi che stavano nella Corte di Cesare, e in quella di Francesco I. re in questi anni 4525-1527 fa che non mi possa accertare sulla verità nè de’titoli nè de’cognomi d’alcuni. (159) Ferdinando Arciduca d'Austria fratello dell5 Imperadore Carlo V., poscia Imperadorc aneli’ esso. (140) Dispaccio da Toledo 30 dicembre 4525. E a leggere anche lo storico Giovanni Marco Burigozzo a p. 448-449 e segg. del Voi. III. Archivio Storico (Firenze 4842,) per quanto riguarda il Duca.di Milano e il suo errare verso l’Imperadorc ec. (141) Quanto alla intenzione del Grancancelliere di lasciar la Corte, vedi analogamente il Casliglione (Lettere p. 27), e il Denina (I. c. p. 57). Il Dispaccio del Navagero che accenna il progetto del Pescara, è della stessa data del precedente XXX dicembre 1525, e le sue parole son queste: » In vero con la morte del jignor Marchese » a Vostra Serenità è mancato uno che li era poco amico, et che faceva ogni mal « officio che poteva conira lei. Intendo per via certa che poco tempo manzi che » morisse scrisse a Cesare che mollo lo confortava a far la guerra a Vostra Se-» renila, la qual volendo fare .non consigliava Sua Maestà che perdesse tempo in » voler pigliar nè Crema nè Brescia, nè altre terre di Vostra Serenità che eran » fortissime et si getleriano il tempo et denari senza far fruito alcuno, ma che si » venisse di lungo a Venezia la qual non havendo altra fortezza che 1’ acqua in-» torno li bastava 1’ animo pigliare con argini et fassine per la via di Margara » che era poco distante, et per mostrar a Sua Maestà la cosa più facile mandò » un disegno di Venezia con tutto quel che pensava di far lui. Questo disegno è ■> fatto da un Frate eh’è stalo longo tempo in Venezia, il qual dicono che ha tro-» vaio quella \ia che proponeva il signor Marchese, la qual non posso dirli se » non così in confuso, d’ argini el fassine, perchè da chi 1’ ho inteso non mi ha » saputo dir altramente particularilà alcuna: ho inteso da altri_ che diceva voler